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L’editore sulla scelta della liquidazione: «Ecco perché non posso continuare». I giornalisti :«Respinte nel passato proposte di acquisto del nostro giornale»

In una nota l’editore Mario Ciancio Sanfilippo, intervenuto dopo un duro documento reso pubblico dal Comitato di redazione della Gazzetta alla notizia della volontà di mettere in liquidazione la società, spiega che «si è dovuto arrendere alla crisi de La Gazzetta del Mezzogiorno » e ribadisce «di aver messo gratuitamente a disposizione il complesso aziendale ». «Nessun soggetto, tuttavia – sottolinea Ciancio – a livello locale e nazionale ha manifestato serio interesse per l’acquisizione e il rilancio della testata ». Ciancio sottolinea che «onorerà le proprie esposizioni verso il sistema bancario». Di seguito la replica del Cdr sia su alcune proposte di acquisto da parte di editori fatte negli ultimi anni, l’ultima delle quali prima del sequestro, sia alcune gravi mancanze aziendali precedenti all’intervento del tribunale di Catania.

Di seguito il comunicato del Cdr della Gazzetta

«Siamo lieti delle precisazioni fatte dall’azionista della Edisud, Mario Ciancio Sanfilippo. Da professionisti dell’informazione siamo abituati a mettere i nostri Lettori in condizione di comprendere appieno anche le materie più complesse e l’editore ci aiuta in questo arduo compito confermandoci la notizia essenziale: è suo fermo proposito mettere in liquidazione la società editrice della Gazzetta, un atto che è l’anticamera della chiusura del giornale. Procedura legittima, della quale evidentemente rivendica la paternità, insieme con i suoi consulenti».

«Apprendiamo anche con piacere che la società editrice è stata sostenuta con oltre 30 milioni di euro nel corso degli ultimi anni, danari che si aggiungono ai ricavi gestionali dell’azienda. Tuttavia, se in questi anni abbiamo cercato di non interferire nelle scelte dell’imprenditore Ciancio, oggi ci vediamo purtroppo costretti a far notare all’editore Ciancio che evidentemente, a fronte di un impegno economico così importante, ha mal riposto la propria cieca fiducia in una serie di manager che hanno saputo soltanto professare il credo dei tagli indiscriminati del costo del lavoro, senza elaborare alcuna strategia di rilancio e di «aggressione» del mercato».

«A quei manager è stato consentito sperperare quelle iniezioni di liquidità. Non è sbagliato sostenere che nessuno di quei dirigenti abbia speso le proprie energie per produrre risultati apprezzabili in termini di utili aziendali, come dimostrano anche le recenti vicende di distruzione della rete pubblicitaria della Gazzetta. E sempre a un manager di strettissima fiducia dell’editore Ciancio va imputato l’inutile acquisto di una costosissima rotativa che ancora oggi fa sentire il suo peso sui bilanci aziendali».

«Proprio per capire in che maniera siano state impiegate queste ingenti somme in anni in cui giornalisti e poligrafici accettavano anche pesanti tagli alle retribuzioni, il Comitato di Redazione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bari».

«Spiace, invece, apprendere che la volontà di cessione – per giunta gratuita – del giornale sia intervenuta solo in questa fase critica per la vita del Paese e della testata: a questa Redazione risulta che, nel corso degli anni, l’editore Ciancio abbia respinto alcune proposte di acquisto del nostro giornale da parte di editori solidi, liquidi e competenti, l’ultima delle quali giunta pochi mesi prima del sequestro. E si tratta di circostanze confermateci documentalmente dagli stessi potenziali acquirenti. Non dubitiamo del fatto che abbia ritenuto, quindi, più utile e conveniente mantenere la proprietà di cui adesso dichiara di volersi disfare».

«Onorare il pagamento degli stipendi dei lavoratori e delle esposizioni bancarie personali, poi, sono atti gestionali che avvengono nel rispetto delle norme del codice civile e non rivestono alcun carattere di eccezionalità. Siamo certi che l’annuncio di azioni giudiziarie a tutela dell’onorabilità e del rispetto non sia in alcun modo rivolto alla Redazione della Gazzetta impegnata in una battaglia senza sosta per mantenere in vita il giornale».

Sorgente: Caso Gazzetta, l’editore Ciancio: la do gratis. il Cdr: quelle mancanze prima del sequestro – La Gazzetta del Mezzogiorno

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