«Combatteremo per ottenere gli eurobond. Il Mes non serve all’Italia, è inadeguato. Non lo firmeremo». Conte avverte l’Europa sugli aiuti e attacca Salvini e Meloni: «Da loro falsità contro il governo». Poi annuncia la riapertura di alcune attività produttive e commerciali dal 14 aprile. Ma per la fase 2 se ne riparla dopo il 3 maggio
La proposta, progressiva, da inserire nel prossimo decreto, garantirebbe un gettito tre volte la cifra destinata dal governo per i buoni spesa. A pagare soprattutto i redditi sopra i 200mila euro. «Non è uno scandalo che chi ha di più aiuti gli indigenti», spiega il gruppo democratico. Ma dal partito precisano: «E’ una loro idea». Mentre destra, grillini e renziani si inventano la minaccia «patrimoniale»
Il difficile rapporto con il Meccanismo europeo di stabilità (Mes, Fondo salva stati) giudicato oggi dal governo “inadeguato” per affrontare la crisi, ma chiesto in un colloquio con il quotidiano inglese il 19 marzo. Nei giorni successivi il premier ha cambiato linea, anche a causa dell’opposizione dei Cinque Stelle, per arrivare all’aut aut “No al Mes, sì all’Eurobond”. Nel frattempo l’Eurogruppo ha votato proprio la proposta iniziale. Il 23 aprile il Consiglio europeo dei capi di stato e di governo discuterà il compromesso raggiunto dai ministri economici delll’Eurogruppo
Vittorio Colao a capo della «task force» per immaginare come convivere con il virus. Oltre a cartolerie e librerie, martedì riaprono i negozi di abbigliamento per bambini
La candidata alla presidenza in rimonta sul favorito lombardo Bonomi: «Se avessimo fatto scena muta ci saremmo risparmiati molte critiche. Continueremo a fare pressione. Gli Eurobond sarebbero un segno di unità europea»
Dopo i primi casi positivi, la denuncia di Cittadini del Mondo che gestisce un presidio sanitario nello stabile dove dal 2006 vivono centinaia di rifugiati e richiedenti asilo senza alcun sostegno istituzionale
Le richieste dei detenuti dopo la strage del 21 marzo. Nelle 132 prigioni del paese 120mila prigionieri in spazi pensati per 80mila. E quelli politici iniziano a sparire
Hart Island è da 150 anni luogo di sepoltura degli indigenti. Ora i numeri si moltiplicano. Intanto i governatori si organizzano: consorzio di Stati per acquistare materiali medici bypassando il presidente ostruzionista Trump
Roma e La Valletta dicono no alle richieste di rifornimento di cibo, medicine e carburante della comandante della nave. Anche Malta e Libia chiudono i porti. Primo caso di Covid-19 tra un migrante sbarcato: è un 15enne arrivato a Lampedusa su un barchino «autonomo»
Il senatore e ufficiale di marina spiega pericoli e possibili effetti collaterali del decreto interministeriale. «Se un simile principio potesse realmente essere affermato, non esisterebbe un posto dove mettere piede a terra per nessuno»
Senza cibo né ripari 10mila etiopi bloccati alla frontiera. Riyadh accusa gli Houthi: «Un esercito di africani per destabilizzarci». Spari dalle guardie saudite, almeno quattro morti. E con il Covid-19 ora gli yemeniti li temono
Il re grazia oltre 5.600 detenuti, ma tra loro non ci sono oppositori politici. Tanto meno quelli del movimento del nord del paese, che da anni chiede uguaglianza sociale. Nonostante il provvedimento, i carceri restano affollati: lo spazio individuale a disposizione è di due metri quadrati
A quarant’anni dalla morte e cento dalla nascita, il suo nome circola moltissimo come un efficace antidoto alla crisi pandemica. Il segreto è, probabilmente, nelle sue parole chiave – speranza, comunità, infanzia – e nei suoi maestri di pensiero, Leopardi e Gramsci
Non solo chiese chiuse e messe via streaming, ma un’occasione di riflessione. Parlano teologi e religiosi. «La connessione con Dio è lo spirito, e questo attiene alla solitudine», Vito Mancuso. «Alcune comunità vedono il prete una volta l’anno. Sono forse meno cristiani?», Alberto Maggi, monaco dell’ordine dei Servi di Maria
Sono bastati pochi giorni di confinamento per tornare a separare, come il grano dal loglio, essenziale e superfluo: la composizione sociale messa al lavoro sul necessario e quella posizionata sull’inutile, con la seconda confinata a casa e la prima sottoposta a una mobilitazione totale simile a quella bellica: mandata al lavoro coatto come al fronte, senza protezioni e tutele nel peggior stile dell’”armiamoci e partite”
Portare i lavoratori in condizione di regolarità significa metterli al riparo da caporali e imbroglioni e in grado di difendere il valore della propria forza lavoro. In situazioni come quella attuale significa anche non doversi nascondere con tutti i rischi sanitari e sociali che la clandestinità comporta
Si è svolta ieri un’assemblea online con circa mille partecipanti e oltre 25 mila visualizzazioni. Ha discusso di ciò che sta accadendo e di quali sfide politiche e sociali si aprono. Il testo finale e il video completo
La salute prima di tutto è un sacrosanto principio in nome del quale si può e si deve rinunciare, finché dura l’emergenza, anche a libertà fondamentali. Ma chi stabilisce quanto dura l’emergenza? Il rischio reale è che la durata dell’emergenza la decida l’emergenza stessa, diventando stato d’eccezione permanente
Gli strumenti messi in campo sono tutti interni alla trappola del debito, sul mantenimento della quale i litigiosissimi partner europei non hanno mai avuto alcuno screzio. Cambiano i nomi degli strumenti ma la sostanza rimane: è tutto debito da ripagare
Donne come lei sostituirono nei campi e nelle fabbriche i mariti mandati al fronte, persero padri, figli e mariti sotto le bombe, poi si rimboccarono le maniche per ripartire
Per non dimenticare Nabil Kheir, medico e dirigente palestinese morto di coronavirus nell’ospedale di Cagliari, impegnato in prima fila nei reparti sardi di terapia intensiva
Gianni Bellini possiede oltre 4mila album di calciatori, raccolti in ogni angolo del pianeta durante tutta la vita: un grande racconto per immagini del mondo del calcio e dei suoi mutamenti avvenuti nel corso dei decenni
Scritto a Rebibbia, ritrovato tra la sua corrispondenza, una storia fantascientifica, dai risvolti attuali e preveggenti, seguita da una nota di Teresa Dalmaviva
Vicino al nostro giornale, militante di Potere Operaio e pubblicitario, venne coinvolto nell’inchiesta del 7 Aprile 1979 su Autonomia Operaia e subì un lungo periodo di detenzione preventiva