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Negli uffici Polfer di Piacenza ascoltati fino a notte fonda il caposquadra e i quattro dipendenti Rfi che la notte prima del deragliamento del treno lavoravano in quel punto. Domani incarico ai periti per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale

Assistiti dagli avvocati Armando D’Apote e Fabio Cagnola, i cinque hanno ricostruito tutte le operazioni tecniche fatte la notte dell’incidente, operazioni manuali che vengono svolte seguendo rigidi protocolli, spiegando la catena di comando che ha portato a comunicare alla centrale di Bologna lo stato dello scambio, considerato il ‘punto zero’ dell’impatto, su cui hanno smesso di lavorare circa un’ora prima dell’incidente. E tutti hanno sostenuto di averlo lasciato dritto e fuori dal sistema automatizzando, non essendo riusciti a risolvere il guasto, e quindi non in posizione di deviazione sul binario di servizio.

 

Treno deragliato a Lodi, le immagini dal drone

 

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Ciascuno degli operai ha provato a chiarire cosa ha fatto quella notte lungo i binari dell’alta velocità, negando le accuse: nessuno sa spiegare perché il deviatoio era in una posizione sbagliata e ha fatto deragliare il treno. L’attività di manutenzione svolta “in modo non adeguato” ha fatto scattare l’iscrizione nel registro degli indagati, considerato dalla procura di Lodi un “atto necessario per lo svolgimento, in forma garantita, degli accertamenti tecnici irripetibili” in primis della funzionalità dello scambio e dei dispositivi collegati. Gli accertamenti tecnici, insieme alla ricostruzione della catena di comando, potrebbero portare a nuovi iscritti nel registro degli indagati, mentre prosegue l’attività investigativa guidata dal dirigente della Polfer Angelo Laurino e dal vice questore Marco Napoli che coordina il Nucleo operativo incidenti ferroviari.

 

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Domani i consulenti riceveranno il formale incarico da parte della procura, mentre anche oggi nella campagna Lodigiana tra i comuni di Ospedaletto e Livraga dove è avvenuto il deragliamento continuano i lavori per preparare il cantiere e far arrivare i mezzi che serviranno a spostare le carrozze del Frecciarossa. Saranno necessari ancora diversi giorni, nessuno si sbilancia dando una data precisa, perché la tratta ferroviaria interessata dall’incidente possa essere riaperta. Mentre, dopo l’autopsia svolta sabato mattina sui corpi di Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo, le famiglie dei due macchinisti hanno avuto il nulla osta per i funerali, che si svolgeranno nei prossimi giorni.

Sorgente: Disastro ferroviario di Lodi, sentiti per 12 ore gli operai indagati: “Scambio lasciato in posizione giusta” – la Repubblica

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