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Polemiche nella prima tappa della corsa per la nomination democratica. Ironia della squadra Trump: «E vogliono governare?». Risultati parziali: delusione Biden, Warren e Kobuchar meglio del previsto. Testa a testa tra Sanders e il giovane sindaco

(Massimo Gaggi da Des Moines, Iowa) Il vento gelido della sconfitta soffia su Joe Biden mentre Pete Buttigieg si autoproclama vincitore pur in assenza di dati ufficiali: ora spera di sottrarre al vecchio leone democratico la bandiera di leader della sinistra moderata. L’avvocato di Biden scrive una dura lettera al partito democratico dell’Iowa biasimandolo per il fallimento del sistema di raccolta dati del caucus che sta bloccando da ore la comunicazioni dei risultati del voto. Il legale invita bruscamente i dirigenti a dare spiegazioni al candidato prima di diffondere dati sul suo conto, ma la sensazione è che il disastro informatico che ha paralizzato la macchina di questa prima tappa del ciclo delle primarie sia stato provvidenziale per l’ex vicepresidente.

Delusione Biden

Stando ai risultati parziali dei caucus di Des Moines che hanno votato alla presenza di giornalisti, Biden ha preso molti meno voti del previsto. In quello che ho personalmente seguito, nella palestra della scuola media Callanan, il vice di Obama non è nemmeno arrivato al quorum del 15 per cento necessario per partecipare alla ripartizione dei delegati: ha ottenuto appena 50 suffragi su 461 votanti. L’immagine dei gruppi di elettori che si sono radunati attorno al banco del loro candidato sul campo di basket della scuola era, per lui, desolante: un plotone di oltre cento supporter della Warren, un rumoroso gruppone di giovani che gridavano slogan pro Sanders. E, poi, i fan di Buttigieg entusiasti per aver ottenuto, almeno nel primo turno, più voti di tutti (107), mentre gli elettori della Klobuchar (67 voti) erano alla ricerca frenetica di altri tre elettori da conquistare per raggiungere il quorum del 15 per cento (70 voti) che avrebbe consentito loro di partecipare alla ripartizione dei delegati. Calmo e rassegnato, invece, l’angolo di Biden: una cinquantina di elettori, tutti in età avanzata, che, con lo sguardo smarrito, si domandavano chi appoggiare nel secondo turno di votazione.

Sarcasmo Trump

Impossibile tirare un bilancio finale in assenza di risultati ufficiali, anche parziali. L’unica certezza è che l’inefficuenza della macchina democratica viene sfruttata a suo favore da Trump: «Grande vittoria per noi nell’Iowa questa sera. Grazie!» ha esultato il presidente via Twitter. I problemi «tecnici» dei democratici fanno il paio con i caucus del partito repubblicano che hanno dato a The Donald oltre il 90 delle preferenze. «Crisi di nervi nel partito democratico: non riescono a gestire i caucus e vogliono governare. No grazie», ha commentato Brad Parscale, il manager della campagna di Trump.

Warren fiduciosa, sorpresa Klobuchar

I dati ufficiosi fin qui raccolti dai partiti sembrano, comunque, indicare che i due candidati della sinistra radicale sono andati bene, con la Warren che avrebbe preso molti più voti del previsto. Avrebbe fatto il pieno anche Sanders, ma, al momento di scrivere, non è certo che abbia ottenuto la vittoria che aveva più volte preannunciato sulla base degli ultimi sondaggi a lui favorevoli. Sul fronte moderato sembra trionfare, come detto, Buttigieg, ma è andata bene anche la Kobuchar: trattata dai media come una cenerentola, ha ottenuto un risultato significativo che le consente di continuare la sua campagna a testa alta. Alla fine, in base alle nuove regole elettorali introdotte quest’anno (tre dati forniti: risultati del primo e secondo ballottaggio e dei delegati conquistati), potrebbero emergere non uno, ma due vincitori. Tecnicamente lo scettro spetta a chi conquista più delegati, ma siccome l’Iowa ha un valore più psicologico che reale – è il primo test ma attribuisce pochissimi delegati – anche un candidato che prevalesse nel voto popolare pur restando indietro nella conquista dei rappresentanti, potrebbe considerarsi un vincitore. Grande sconfitto sembra, comunque, essere Biden: era stato a lungo e con largo margine il frontrunner in Iowa. Poi è cominciata l’erosione, ma non ci si aspettava addirittura un crollo. Una delle spiegazioni si può trovare nella composizione del corpo elettorale: un terzo dei votanti di ieri notte si sono recati alle urne per la prima volta: probabilmente l’attesa carica dei giovani che ha aiutato i radicali e il 38enne Buttigieg.

Sanders: «Ho vinto io»

Il senatore Bernie Sanders, dell’ala sinistra dei democratici, ha dichiarato di essere in vantaggio rispetto al moderato Pete Buttigieg. «A causa dell’incapacità del Partito Democratico dell’Iowa di pubblicare i risultati di stasera», il team della campagna di «Bernie» ha pubblicato i dati di quasi il 40% dei voti. Secondo questi dati, Sanders ha ottenuto il 28,62% davanti a Buttigieg (25,71%) e Warren (18,42%). L’ex vicepresidente Joe Biden si posiziona al quarto posto con il 15,08%, il che rappresenterebbe una pessima performance per l’uomo che da mesi è in testa nei sondaggi nazionali.

I candidati in campo

Ecco chi sono gli 11 candidati dem: Bernie Sanders, Joe Biden, Pete Buttigieg, Elizabeth Warren, Amy Klobuchar, Andrew Yang, Tom Steyer, Tulsi Gabbard, Michael Bloomberg (che salterà l’Iowa e gli appuntamenti successivi puntando tutto sul Super Tuesday del 3 marzo), Deval Patrick e Michael Bennet. Solo uno di loro vincerà al termine dei quattro mesi di caucus e primarie e sfiderà il presidente repubblicano uscente Donald Trump il prossimo 3 novembre. In Iowa i caucus si tengono in 1.678 diversi luoghi sparsi per le 99 contee dello Stato (biblioteche, palestre scolastiche, chiese) e per la prima volta quest’anno anche in 92 siti in altre città degli Stati Uniti e del mondo: 25 «caucus satellite» sono fuori dall’Iowa (in 13 Stati e nella capitale Washington. I più grossi sono in Florida, dove sono andati a svernare molti pensionati) e 3 all’estero, compresa la Francia (a Parigi gli elettori americani sono arrivati dall’Egitto, dall’Italia, da Londra e da Amsterdam per scegliere il loro candidato), la Scozia (Glasgow) e la Georgia (Tblisi). Dopo l’Iowa seguiranno le primarie in New Hampshire l’11 febbraio e poi, nelle settimane successive, si voterà in tutti gli altri Stati dell’Unione fino all’appuntamento del Super Tuesday del 3 marzo, quando voteranno 14 Stati (tra cui Texas e California).

ore 6:31 – I risultati non ci sono ancora, ma Pete Buttigieg sceglie di rompere gli indugi: sale sul palco alle 11 e mezzo di sera e si proclama il trionfatore della serata: «Che notte: una speranza improbabile è diventata una innegabile realtà: i dati non ci sono ancora, ma tutte le indicazioni che abbiamo convergono su un punto: andiamo in New Hampshire da vincitori».

ore 6:25 – I risultati ufficiali potrebbero non arrivare prima del pomeriggio italiano, quindi con un ritardo clamoroso. Lo riferisce una fonte democratica ad alcuni media americani. Per i democratici i caucus in Iowa si stanno rivelando un pasticcio di enormi dimensioni che mette in dubbio la loro macchina elettorale.

ore 6:00 – «Ho la sensazione che quando saranno noti i risultati vedremo che siamo andati molto bene». Bernie Sanders parla dal suo quartier generale, senza mai citare gli altri candidati democratici. Tiene, invece, un altro piccolo comizio. Durissimo con Donald Trump: «Il peggiore presidente della nostra storia». Intanto cresce l’inquietudine per il ritardo dei risultati. Lo staff di Biden ha scritto al Partito democratico dell’Iowa: ci dovete una spiegazione. Secondo la Cnn si potrebbe procedere con il conteggio manuale. Se così fosse l’esito finale arriverebbe nel cuore della notte americana.

ore 5:57 – I dirigenti del Partito democratico dell’Iowa stanno telefonando ai quartier generali dei candidati per informarli dei ritardi dei risultati dei caucus. Il direttore della comunicazione del partito, Mandy McClure, ha riferito che il ritardo è anche il risultato del cambio di regole, che impone ai dem di gestire e diffondere tre tipi di dati: quelli della prima votazione, quelli della seconda votazione e quelli relativi ai delegati conquistati.

ore 5:50 – «Grande vittoria per noi stasera in Iowa. Grazie!», twitta Donald Trump commentando la sua vittoria — scontata — alle primarie repubblicane in Iowa, mentre sul fronte democratico monta la polemica per i ritardi sui risultati.

ore 5:45-Biden approfitta dell’incertezza provocata dal caos tecnologico ed esce in anticipo: pronuncia un discorso nel quale non ammette la sconfitta, ma dice che la situazione è incerta. Lui si accontenta dei delegati che riesce a racimolare ed è pronto per le nuove battaglie del New Hampshire e del South Carolina. Giocano d’anticipo anche la Warren e la Klobuchar che, pur in assenza dei risultati ufficiali, si sentono, in base alle informazioni delle quali sono in possesso, di dire che hanno ottenuto un risultato superiore alle previsioni e annunciano battaglia per le prossime tappe delle primarie.

5:44 – I repubblicani ironizzano sui ritardi nella diffusione dei dati dei caucus democratici dell’Iowa, sottolineando la disorganizzazione del partito rivale. «Questa sera ha vinto Donald Trump senza neppure competere. Congratulazioni ai democratici», ha twittato l’ex capo di gabinetto del tycoon, Reince Priebus.

5:40 – I candidati si sono fatti vedere, anche se non ci sono ancora i risultati. Prima Amy Klobuchar, poi Joe Biden e ora Elizabeth Warren. Tra poco parlerà Bernie Sanders.

ore 5:35 – Quanto avevamo segnalato all’inizio della serata si è rivelato una tragica realtà: il tentativo di modernizzare il voto comunicando i risultato dei caucus via app digitale è fallito. E il back-up, l’uso di linee telefoniche sicure, non era stato preparato adeguatamente. ci sono presidenti di seggio che non riescono a parlare con la centrale, linee occupate, telefoni alzati e riattaccati. Un altro disastro tecnologico e organizzativo del sistema elettorale Usa. Dal mosaico delle notizie che trapelano, la Warren e la Klobuchar hanno avuto risultati migliori delle previsioni, Sanders dovrebbe essere il vincitore, forse seguito da Buttigieg. Il grande sconfitto è Biden.

ore 5:25 – È giallo sul ritardo nella diffusione dei risultati dei caucus dell’Iowa. «L’integrità dei risultati è di primaria importanza. Ci sono stati dei ritardi nei risultati per controlli sulla qualità», è stata la spiegazione ufficiale del Partito democratico, che ha indicato come solo il 25% dei dati sia pervenuto.

ore 5:00 – Sarà una lunga notte. I risultati saranno annunciati in ritardo rispetto alle previsioni. Non sono ancora chiare le ragioni dello slittamento. Intanto i supporter cominciano ad arrivare nelle sedi scelte dai diversi candidati per i discorsi post- risultato. Atmosfera vivace all’Holiday Inn, vicino all’aeroporto di Des Moines, quartier generale di Bernie Sanders. I supporter di Pete Buttigieg si scambiano messaggi: pronti per la festa.

Ore 3:48 – I fan di Biden costernati, 50 voti, sono fuori e devono decidere con chi schierarsi. Ha fatto meglio persino la Klobuchar: 67. Hanno cercato senza successo 3 voti per arrivare a 70 e al quoziente del 15%. Passano al secondo turno solo Buttigieg (107 voti), la Warren (104) e Sanders (99). Se nel secondo turno i voti di Biden e Klobuchar vanno al candidato moderato, qui Buttigieg stravince. Sanders potrebbe superare la Warren con i voti della pattuglia degli elettori di Yang.

ore 3:46 – Secondo conteggio Polk County. Elizabeth Warren: 227; Pete Buttigieg:194; Amy Klobuchar: 149; Bernie Sanders: 134; Joe Biden: 138. Piccolo segnale da un ambiente radical: ottima performance di Warren.

ore 3:38 – Bernie Sanders in forte vantaggio fra gli elettori più giovani dell’Iowa, quelli di età compresa fra i 17 e i 26 anni. Secondo alcune rilevazioni della Cnn effettuate all’ingresso dei caucus, Sanders ha il 51% delle preferenze, seguito (da lontano) da Pete Buttigieg con il 16%.

ore 3:27 – Un terzo degli elettori registrati in Iowa sono alla loro prima esperienza elettorale. Soprattutto giovani. Questo spiega, almeno nel seggio della scuola Vallanan, il crollo di Biden. I suoi, costernati devono decidere con chi schierarsi: pare non arrivino al 15%. Buttigieg?

ore 3:23 – «Qualunque cosa succeda questa notte, intendo competere fino alla fine e lottare per ciascuno dei vostri voti». Joe Biden ha mandato questa email ai suoi sostenitori mentre sono in corso i caucus. L’ex vicepresidente, in testa nei sondaggi a livello nazionale, sembra anticipare che per lui quella dell’Iowa non sarà una grande notte.

ore 3:21 – Alla scuola Callanan si vota: 461 elettori. Chi prende meno di 70 voti (15%) è fuori. La gente scende dalle tribune e va sul campo di basket intorno al tavolo del suo candidato. Il gruppo più grosso è di gran lunga quello della Warren. Pochi (e tutti anziani) per Biden. Parecchi e rumorosissimi gli elettori di Sanders, gli unici a urlare slogan in continuazione.

ore 3:10 – Ecco i primi risultati del caucus del Polk County precint di Des Moines. Totale dei votanti: 845. Soglia per ottenere delegati: 127 voti. Elizabeth Warren: 212; Pete Buttigieg: 172; Joe Biden: 131; Amy Klobuchar: 140; Bernie Sanders: 129; Tulsi Gabbard: 2; Andrew Yang: 28, Tom Steyer: 26. Questo distretto è considerato tendenzialmente di area radical. Qui, dunque, la sorpresa è Warren, quando tutti aspettavano Sanders. Adesso comincia la fase della seconda scelta. I gruppi che non hanno superato il 15% possono spostarsi a sostegno di altri candidati.

Caucus in Iowa: caos per il ritardo dei risultati. Pete Buttigieg dichiara vittoria,  bene Sanders, male Biden

ore 3:02 – Siamo a scuola — nel caucus allestito alla Callanan Middle School di Des Moines — e quindi, giustamente, si fa l’appello e la conta delle schede per alzata di mano.

ore 3:00 – Gli elettori democratici chiedono un radicale cambiamento del sistema politico in America. Secondo un sondaggio condotto dalla Associated Press, in Iowa due terzi degli elettori dem sono a favore di un candidato che trasformi il funzionamento di Washington. Le due priorità individuate sono la sanità e il climate change. Otto elettori su dieci sono furiosi con l’amministrazione Trump, e altri otto su dieci ritengono che la cosa più importante sia un candidato del partito che possa battere Sanders.

ore 2:43 – Trapelano I ristati dell’ultimo sondaggio del Des Moines Register, mai pubblicato perché Buttigieg ne ha contestato la regolarità. In testa Sanders col 22% seguito dalla Warren (18) e «mayor Pete» (16). Biden crolla al 13%.

ore 2:38 – Breaking news: mentre i democratici sono ancora alle prime battute, Trump ha già vinto il caucus dei repubblicani. Sorpresi? Come ampiamente previsto, il presidente americano si è aggiudicato la vittoria in Iowa. Si tratta di un voto quasi simbolico, nello stato del Midwest a contrastare il tycoon c’erano due candidati minori: l’ex membro del Congresso Joe Walsh e l’ex governatore del Massachusetts Bill Weld. Il presidente ha ottenuto più del 90% delle preferenze. Dal quartier generale di Bernie Sanders, intanto, fanno sapere che il senatore arriverà a Des Moines in serata, dopo aver passato la giornata in Senato a Washington per ascoltare le conclusioni di accusa e difesa nel processo a Trump.

ore 2:30 – Delle finte gabbie per bambini migranti sono state installate nella capitale Des Moines: l’iniziativa di protesta, contro la politica dell’amministrazione Trump che ha separato i figli dai genitori clandestini rinchiudendoli in gabbie nei centri di accoglienza, è stata organizzata dagli attivisti dell’associazione «Refugee and Immigrant Center for Education and Legal Services» che ha base in Texas. «Siamo venuti per ricordare alla gente che questa resta una realtà e che la questione non può essere nascosta sotto il tappeto», hanno spigato gli attivisti via Twitter mentre sulle gabbie ci sono cartelli con la scritta: «Non voltatevi dall’altra parte».

ore 2:24 – Si vota nella palestra della scuola media Callanan di Des Moines. Intere famiglie con i bambini sulle tribune. Si festeggiano i nuovi registrati democratici (tutti di Sanders e Buttigieg). Poi a spiegare le regole è il sindaco della città (democratico, area Biden), Frank Cownie: questo è il suo seggio.

ore 2.20 – Cominciato il «caucus» della Polk County, uno dei «precints» più interessanti di Des Moines. Si tiene nel palazzetto di basket della Drake Universe. I sostenitori dei candidati siedono in differenti settori sugli spalti. il settore di Elizabeth Warren sembra il più affollato, Qualche spazio vuoto nelle file di Bernie Sanders Ma sono solo sensazioni «visive». Aspettiamo il primo conteggio.

ore 2:06 – Sono già stati preparati gli spazi per il commento dei leader post elezioni. Bernie Sanders ha allestito la sala stampa più grande: quasi 500 postazioni per i giornalisti accreditati, numeri da vertice internazionale. A Des Moines fa molto freddo, ma gruppi di attivisti girano per le strade, invitando i cittadini a registrarsi e a votare.

ore 2:00 – Migliaia di persone sono in fila a -7 gradi di temperatura per entrare in uno dei 1.678 «precintus caucus» distribuiti in 99 contee: scuole, biblioteche, chiese, uffici, palestre ed altri luoghi pubblici dove la gente si riunisce per discutere e scegliere il proprio candidato.

ore 1:54 – Si mette in moto la macchina dei caucus con qualche timore tecnico. La nuova app fornita ai seggi per trasmettere i dati in modo rapido e sicuro non sembra funzionare sempre benissimo. O forse sono gli scrutatori ad essere poco tecnologici. Chi è in difficoltà potrà usare il vecchio sistema dell «call-in number» che, però, richiede una doppia verifica che allungherà i tempi.

ore 1.18 – I caucus satellite, i comitati degli elettori dell’Iowa che per diversi motivi si trovano fuori dal loro Stato, hanno già iniziato a votare. A Glasgow, in Scozia, 19 cittadini dell’Iowa hanno partecipato al caucus satellite tributando la maggioranza dei voti a Bernie Sanders. I caucus all’estero (soprattutto in appartamenti privati) si svolgono con le stesse regole che valgono negli Stati Uniti: passano solo i candidati che prendono più del 15% dei voti. Calcoli che confluiranno poi in un unico collegio dei «non Iowa».

Sorgente: Caucus in Iowa: caos per il ritardo dei risultati. E ora Buttigieg dichiara la vittoria – Corriere.it

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