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L’agenzia di rating ha confermato il giudizio Ba1 ma ha rivisto le prospettive al ribasso. Moody’s apprezza il lavoro dei deleveraging che l’ad Gubitosi intende fare e anche i progetti con Open Fiber e Vodafone. Fa due calcoli sulla leva finanziaria e sulla sostenibilità dei piani per la rete unica | Telecom è junk, ma i credit default swap sono scesi di 150 punti

di Elena Dal Maso

L’agenzia di rating Moody’s ha confermato ieri notte il giudizio di rating Ba1 del gruppo di tlc italiano guidato da Luigi Gubitosi al livello Ba1, portando però l’outlook da stabile a negativo. La variazione della prospettiva dipende dal fatto che Moody’s si attende che il gruppo continuerà a operare “in un ambiente molto competitivo e con una leva finanziaria sostenuta”, nonostante il forte impegno dei manager a ridurre il debito.

Di conseguenza, l’agenzia americana si aspetta che la leva della società “rimanga al di fuori dei livelli di tolleranza per la sua categoria di rating per i prossimi 24 mesi”, scrive Carlos Winzer, Senior Vice President di Moody’s e analista principale di Telecom Italia . Moody’s stima che l’indebitamento netto rapportato all’Ebitda adjusted rimarrà vicino a 4 volte nel 2019 e superiore a 3,5 volte nel 2020.

“Questa elevata leva finanziaria è parzialmente mitigata dall’impegno dell’amministratore delegato nominato di recente di dare priorità al deleveraging” e dalle aspettative di graduali miglioramenti a livello dei risultati operativi del gruppo di tlc, accanto ai ricavi che potrebbero iniziare a migliorare nel 2020. A questo si aggiunga che le discussioni in corso per unire potenzialmente la rete di Telecom Italia  con Open Fiber, oltre alll’accordo di condivisione del network annunciato con Vodafone Group Plc  e altre possibili misure per migliorare la solidità del credito di Telecom Italia , sono agli occhi di Moody’s positivi e riflettono la determinazione del management di andare sulla strada giusta.

Moody’s scrive che la potenziale integrazione con Open Fiber sarebbe positiva sotto la prospettiva della concorrenza, perché eliminerebbe il principale antagonista dotato di infrastruttura e, quindi, allevierebbe la pressione sul segmento wholesale. Allo stesso modo, l’accordo Vodafone Group Plc  sarebbe positivo per generare efficienze di costi e ridurre gli investimenti (capex), accelerando al contempo quelli necessari per lo sviluppo della tecnologia 5G.

Tuttavia l’agenzia di rating ritiene che esista “un rischio di esecuzione nell’attuazione di questi piani” e stima che il l’effetto di deleveraging di tali misure “potrebbe non essere sufficiente a ridurre la leva al di sotto della soglia netta di 3,5 volte almeno al 2021”.

Sorgente: Telecom ha troppi debiti, Moody’s porta l’outlook a negativo – MilanoFinanza.it

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