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Insulti sessisti. Frasi spesso irripetibili. Pina Picierno, candidata dem alle europee nella circoscrizione meridionale, ha pensato di finanziare la campagna elettorale anche attraverso un’iniziativa di crowdfunding.  Una pratica piuttosto consueta tra i politici: 100 euro per un caffè, 500 per una cena. Solo che la parlamentare dem è una donna. E si scatena il peggior sessismo dei “leoni da tastiera”.

Su Facebook, sotto l’articolo online che riporta l’iniziativa, fioccano commenti irripetibili. C’è chi dice (e a scrivere è una donna): “E per una notte d’amore quanto?”. Un altro utente: “Un po’ cara per una escort”. Altri commenti sono decisamente irriferibili.

Lei reagisce. Lo fa con un post: “Non avendo altri argomenti su cui attaccarmi, qualcuno ha pensato di potermi colpire sulla mia iniziativa di crowdfunding. Facendo una lettura vergognosa e sessista della mia semplice e trasparente iniziativa per raccogliere piccoli contributi per la campagna elettorale”.  Poi spiega: “Io non ho e NON VOGLIO gruppi di potere che mi finanzino. Ho chiesto il supporto di chi crede nel valore delle mie idee e sposa le mie battaglie. Piccoli contributi simbolici dal basso. Come si fa in tutto il mondo. Come fanno tutti i politici che non vogliono padroni e che hanno a cuore solo l’interesse comune dei cittadini. Ma da noi, tutto questo diventa sporco. E allora battute e battutine sessiste.  Davvero si deve scendere a questo livello?

“.

Dopo la reazione sui social, Pina Picierno parla con Repubblica. “Il crowdfunding viene praticato in tutto il mondo – dice – da Obama a Joe Biden a Roberto Giachetti, per parlare di un caso italiano. Ma agli uomini queste cose non succedono. Nell’europarlamento io ho lavorato nella commissione che si occupa di diritti e uguaglianza delle donne, proprio per questo sento il dovere di denunciare. Lo farò con la polizia postale e chiederò un intervento anche di Facebook nei confronti di questi utenti. Lo farò a tutela di tutte le donne minacciate e insultate. Perché questo clima è intollerabile. E mi ferisce moltissimo che ci siano anche donne a rivolgermi quegli insulti. Io non me lo spiego”.

Per Picierno il problema non è certo solo italiano: “Nel mio lavoro da europarlamentare ho ricevuto segnalazioni da diverse categorie. Spesso ad esempio le giornaliste sono colpite ed attaccate in quanto donne”. Sul piano normativo, cosa si può fare? “C’è bisogno di una definizione giuridica organica di cosa significa essere molestata oggi. Perché, a differenza della violenza – che ha un quadro normativo definito – sulla molestia viene ancora fatto un discorso di diverse sensibilità. E poi c’è ancora molto da lavorare sul diritto all’oblio perché questi video pubblicati per colpire e ferire le donne possano essere rimossi subito”. Secondo lei c’è una regressione culturale in corso o semplicemente le nuove tecnologie amplificano il sessimo? “Viviamo una fase delicata. E credo che ci siano messaggi pericolosi, anche da parte di questo governo. Penso ad esempio all’idea punitiva che è alla base del disegno di legge Pillon. C’è un valore enorme della parola pubblica e chi è classe dirigente ha delle responsabilità”.

Sorgente: Europee, insulti sessisti contro Pina Picierno per la sua iniziativa di crowdfunding. E lei: “Li denuncio tutti”

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