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Cosa pensereste se, dopo esservi iscritti alla piattaforma informatica con cui accedete alla scuola di vostro figlio, questa cominciasse a essere il centro dell’attività scolastica? Non più i professori, il preside, i compagni o i piani di offerta formativa. Non più i colloqui o le decisioni sulle gite di istruzione e i corsi aggiuntivi raggiunte coi rappresentanti di classe o di istituto, ma la piattaforma.

E come vi sentireste se a un certo punto il signore che gestisce la piattaforma informatica cominciasse a organizzare i corsi e i programmi perché -vi fa notare- senza quella piattaforma vostro figlio non si sarebbe potuto iscrivere a scuola e quindi sarebbe rimasto ignorante? Vostro figlio non potrebbe vedere i compiti assegnati e voi non potreste prenotare i colloqui con i professori senza la piattaforma informatica della scuola.

Date queste premesse è ovvio che il signore della piattaforma (che lo è diventato perché il papà fu il primo a mettere a punto il sistema informatico che gestisce le attività scolastiche) è molto importante e deve avere voce. Non voi che siete solo i genitori di uno dei tanti alunni di quella scuola eh! Sai quanti ne passano? Chi vi credete di essere cavoli, rispetto a tanto potere e sapere?!

Mentre voi siete di passaggio e scassate pure le balle, lui essendo il signore della piattaforma rimane per sempre, indiscusso. E ha tutti i dati e la storia della scuola. Anzi, sai che ti dico? D’ora in poi ci sarà anche un ruolo più importante del signore della piattaforma che potrà decidere chi si iscrive e chi no, chi partecipa ai concorsi scolastici e chi no, chi va i gita e chi rimane a casa. E siccome i rappresentanti di classe e di Istituto a volte scassano le balle, d’ora in poi i rappresentanti non si votano più e li decide il preside. Così non disturbano.

E se disturbano e pretendendo di avere voce sul percorso formativo dei ragazzi il preside li revoca. Così ci togliamo questa storia della rappresentanza. Che, si sa, i ragazzini e i loro genitori vogliono sempre un sacco di cose al di fuori di quello che possono decidere comodamente sulla piattaforma (cioè nulla ma comunque votano comodamente da casa).

Bene, visto il grande lavoro che esplica, il signore della piattaforma deve avere anche un ruolo riconosciuto. E quindi diventa co-preside della scuola. E siccome il lavoro di co-preside, gestore della vita degli alunni e signore della piattaforma è un grande lavoro, deve anche avere più soldi. Quindi d’ora i poi i genitori il contributo scolastico volontario lo versano in parte al signore della piattaforma e in parte al preside e a quei rappresentanti di classe nominati dal preside e se rompono li revoca il preside.

Attenzione il contributo è volontario ma se non firmi per versarlo non puoi iscrivere il ragazzo a scuola e se non lo versi più il ragazzo è messo nel cortile della scuola con tutti gli alunni che intorno lo sberleffano e alla fine viene espulso. Andasse in un’altra scuola cavolo se col contributo scolastico pretende di comprare le risme di carta o dei libri per arricchire la biblioteca (che tra l’altro non serve più perché c’è la piattaforma, l’unica che dice la verità su come è bella la scuola).

Decideranno il preside e il Signore della piattaforma come utilizzare i fondi per i ragazzi perché chi più di loro può sapere cosa è bene? Eventualmente si deciderà anche con un voto sulla piattaforma che è gestita dal Signore della piattaforma come utilizzare tanti denari. E i genitori avranno una grande opportunità! Non di decidere eh! Ma di avallare le proposte dal preside con un voto sulla piattaforma della scuola. Poi se avanzano soldi li tiene il signore della piattaforma ovviamente.

Certo se, oltre a questo scenario orwelliano veniste anche sapere dal garante della privacy che i dati di vostro figlio potrebbero non essere tutelati e forse qualcun altro oltre a voi può vedere i suoi voti e le note; che l’ultima volta che avete votato sulla piattaforma (quando avete accettato di mandare vostro figlio in gita a visitare i luoghi dove è vissuto il signore della piattaforma da piccolo) in realtà il voto era potenzialmente manipolabile; che alcuni genitori sono sospettati di avere profili fake per incrementare i voti dei loro figli; vi incazzereste un po’, ma non credo lo considerereste il problema principale.

Scenario da incubo, è vero, per fortuna ancora la scuola non funziona così e c’è, ancora per un po’, qualche speranza.

In alto i cuori!

Sorgente: Decide tutto il Signore della Piattaforma | L’Huffington Post

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