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Al voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Fiano (Pd): “È rispuntato il centrodestra”. Dal 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura

di ALBERTO CUSTODERO e MONICA RUBINO

La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa: sui banchi del governo presenti solo esponenti della Lega, nessuno dei 5S. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti (l’ex 5S Dall’Osso ha abbandonato l’Aula al momento del voto). Sono 25 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno partecipato al voto: dai tabulati della votazione, infatti, risultano 29 deputati pentastellati in missione, 165 che hanno votato a favore del provvedimento e 25 che non hanno partecipato al voto. Tra questi ultimi, alcuni dei cosiddetti ‘fichiani’, come Giuseppe Brescia e Luigi Gallo. Tra gli assenti ‘non giustificatì anche Doriana Sarli e Sara Cunial.

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I delegati d’aula e il capogruppo M5S prendono nota degli assenti al voto sulla legittima difesa

Bagarre in Aula poco prima del voto finale sulla legittima difesa, i deputati FI hanno esposto in aula alcuni striscioni con la scritta “Finalmente una cosa di centrodestra”. Gli autori sono stati richiamati immediatamente all’ordine dal presidente della Camera, Roberto Fico, che dopo aver sollecitato gli assistenti parlamentari a far rimuovere gli striscioni, ha proceduto alla votazione del provvedimento.

Applausi di FI, Fiano (Pd): “Rispunta il centrodestra”

“Alla fine Forza Italia lo ha detto, non ne poteva più di questa separazione forzata del centrodestra italiano. Alla fine con gli striscioni ha detto una cosa vera. Hanno approvato una cosa di centrodestra. Nel silenzio prono dei grillini, con 25 di loro assenti politici, con Salvini impegnato a Palazzo Chigi per capire se la ruspa in Val Susa si muoverà o meno e se scaverà una galleria o spianerà il governo. Quindi nell’attesa il Cavaliere punta le fiches sul divorzio gialloverde; e intanto sulla legittima difesa si autorizza il Far West…”.

Il dibattito sulla legittima difesa

Sulla legittima difesa si è consumato alla Camera l’ennesimo scontro, questa volta però silenzioso, tra Lega e M5s. Se da un lato il capo politico del Movimento aveva affermato che la legge “verrà votata”, seppure senza entusiasmo, dall’altro era cresciuto il numero dei dissidenti cinquestelle che non partecipavano al voto in Aula, stimati fra i 33 e i 35. Gli assenti giustificati perché in missione erano 34. Come già successo ieri, dunque, una pattuglia di pentastellati, di cui diversi vicini alle posizioni del presidente Roberto Fico, hanno preso nettamente le distanze non partecipando oggi al voto finale sul provvedimento.

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Il primo intervento di un esponente dei 5 stelle intervenuto sulla legittima difesa in due giorni di dibattito alla Camera è stato quello del deputato Gianfranco Di Sarno, durante la dichiarazione di voto finale. “Gli italiani – ha detto –  non hanno nessuna voglia di armarsi. Le persone devono essere tutelate dalle forze dell’ordine”. “All’orizzonte – ha aggiunto – non c’è alcun far west: a fronte di un episodio violento o di un omicidio ci sarà sempre un’indagine di un magistrato. Difendersi sarà sempre legittimo a patto che sussistano tutti i presupposti a rendere legittima la difesa. Nessun automatismo, esattamente come accade oggi”.

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Una presa di distanza evidenziata anche da Giorgio Mulè, deputato portavoce di Forza Italia che aveva sottolineato: “Nessun esponente del governo dei 5 stelle è presente alla Camera. Non ci mettono la faccia, ci pensa il centrodestra a farlo!”, postando una foto su Twitter dei banchi del governo dove sono presenti unicamente i deputati della Lega.

La legittima difesa “è sicuramente una legge della Lega” e “non è che ci sia tutto questo entusiasmo nel Movimento cinquestelle”, ma “è nel contratto e io sono leale al contratto”, quindi “si porta avanti e si vota”, aveva detto stamattina a Rtl il capo politico del M5s Luigi Di Maio, provando a rassicurare il suo alleato di governo: “Approvando questa legge si comincia a dire che si possono utilizzare di più le armi e questo non è il mio modello di paese. Il mio obiettivo è comunque spiegare ai cittadini che la difesa personale va bene ma i cittadini devono essere difesi prima di tutto dallo Stato e dalle forze dell’ordine”.

Di fatto la legge – che incontra come visto anche il favore di Forza Italia (la capogruppo Gelmini l’ha definito “il primo vero provvedimento di centrodestra”) – a Montecitorio non teme bocciature. Mentre al Senato i numeri sono più risicati.

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Da parte sua, il neosegretario del Pd Nicola Zingaretti ha bollato il provvedimento come “propaganda” e invita tutti a soffermarsi sui veri problemi del Paese: “Preoccupiamoci del lavoro, perché le persone non hanno più lavoro e stanno male. Se cominciamo a pensare alle persone e a quello che è utile alle persone, non a quello che è utile ai partiti di governo per farsi propaganda, questo Paese va meglio”.

Sorgente: Legittima difesa, la Camera approva con 373 sì: la destra applaude, fronda M5s: in 25 non votano – Repubblica.it

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