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Terminato dopo 5 ore di confronto il vertice di governo tra il premier Conte, i due vicepremier Salvini e Di Maio e il ministro Toninelli. Nessuna decisione sui bandi di gara

di Alessandro Trocino

Cinque ore di vertice, un infinito confronto su numeri e ipotesi per provare a uscire dallo stallo sulla Tav. Ma i protagonisti — il premier Giuseppe Conte e i due vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio — escono stremati e con un nulla di fatto alle due di notte. Fonti leghiste spiegano che il governo chiederà un bilaterale con la Francia per verificare i criteri di finanziamento della Tav. Insomma, non c’è una soluzione, non c’è una fumata bianca, non c’è un sì o un no alla Tav, come chiedeva Matteo Salvini. Si sceglie di prendere tempo, con le posizioni che restano pericolosamente lontane.

I bandi

Del resto, l’ipotesi che ci fossero in corso trattative con l’Europa e con la Francia per verificare la possibilità di un cambio di rotta sul percorso dell’Alta velocità era noto. Il punto chiave è la partenza dei primi due bandi, il cui termine scade lunedì. La società italo-francese Telt dovrà prendere una decisione e nel caso non mandasse avanti i bandi, l’Italia rischierebbe di perdere una prima tranche di 300 milioni di finanziamenti europei, seguita da altri 500 successivamente. Se il lungo e costoso tunnel è il totem da abbattere per i 5 Stelle, la Lega sarebbe disposta a prendere in considerazione un progetto alternativo, ridotto, ma non è chiaro quale potrebbe essere il punto di caduta. I 5 Stelle chiedono da tempo il rafforzamento della linea storia Torino-Lione. Il tentativo diplomatico è quello di capire se sia possibile dirottare i finanziamenti previsti per la Tav su un nuovo progetto e quali siano le ricadute anche giuridiche per un eventuale stop ai bandi.

Le due riunioni

A Palazzo Chigi, prima dell’incontro politico tra i vertici di governo si tiene una riunione di tre ore che affronta la parte tecnica del dossier Tav e che — oltre a Conte, Salvini e Di Maio — vede presenti il ministro M5S ai Trasporti e alle Infrastrutture Danilo Toninelli e due squadre di esperti portate da 5 Stelle e Lega. Tra i tecnici del Movimento, due membri della commissione che ha bocciato l’opera con l’analisi costi-benefici. La Lega, invece, arruola in squadra Pierluigi Coppola, l’unico di quella commissione a non firmare le conclusioni volute dal professor Marco Ponti. Con l’uscita dei professori da Palazzo Chigi inizia poi il vertice politico: insieme a Conte, Di Maio, Salvini e Toninelli ci sono i due sottosegretari al Mit, i leghisti Armando Siri e Edoardo Rixi, il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli e il presidente della commissione Trasporti a Palazzo Madama Mauro Coltorti.

Posizioni ancora distanti

È comunque quanto meno singolare che il governo italiano, dopo aver eletto a nemico assoluto la Francia di Macron, ora giochi la carta diplomatica e provi a intavolare con Parigi una trattativa che consenta all’esecutivo di uscire dal pericoloso imbuto nel quale si trova da giorni. Per tutta la giornata si erano sparse voci allarmate, soprattutto dalla parte dei 5 Stelle, che non davano per scontata la prosecuzione dell’alleanza di governo giallo-verde. Ora la trattativa prosegue serrata, in vista del vertice di venerdì sera che, secondo le indicazioni del premier Giuseppe Conte, dovrebbe dire la parola fine alla vicenda.

Sorgente: Tav, vertice concluso: il governo chiederà un bilaterale con la Francia sul finanziamento

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