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Duecento dipendenti in ferie forzate e danni economici elevati, l’attesa delle trattative tra Roma e la Sardegna si consuma nel muro contro muro di Luigi Soriga

THIESI. La guerra del latte è colata fin sotto le mura del “nemico”. Il caseificio Pinna è diventato il simbolo da espugnare. Un centinaio di pastori in presidio permanente bloccano ogni accesso. C’è un reset produttivo e commerciale che va avanti da sei giorni: non arriva il latte, non escono i formaggi. «Duecento persone _ dice Andrea Pinna asserragliato da giorni nella sua azienda casearia – sono in ferie forzate, 35 padroncini sono fermi per paura degli assalti, i danni economici sono altissimi e soprattutto si sta distruggendo senza motivo la reputazione di un’azienda con oltre un secolo di storia».

I pastori si definiscono cani sciolti, senza bandiere e capi, ma hanno la capacità di fare velocemente branco. «Ora sono pochi, è anche l’ora della mungitura – dice un poliziotto – ma con un paio di messaggi nei gruppi whatsapp si organizzano, e sono rapidissimi negli spostamenti».

Rivolta del latte, a Thiesi presidio dei pastori davanti al caseificio Pinna Thiesi. La protesta dei pastori continua, davanti al caseificio Pinna di Thiesi gli allevatori si sono radunati e hanno deciso di arrostire agnelli nell’attesa della trattativa in corso a Roma al Viminale col ministro Salvini.

Giuseppe Chessa, pastore di Irgoli, fa da sentinella fuori dal caseggiato. Dice: «Non andremo via di qui sino a quando non ci pagheranno il latte a 1 euro e 10. Io provo vergogna quando il mio sudore viene pagato 60 centesimi al litro. Perciò il mio latte a quel prezzo non lo do più. Non guadagno io, ma non guadagnano nemmeno gli altri».

Sorgente: Rivolta del latte, i pastori esasperati presidiano il caseificio a Thiesi: niente entra, niente esce – Cronaca – la Nuova Sardegna

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