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Roma – Ci ride su persino Beppe Grillo. Anche il «garante» M5S infierisce sulla scelta del Movimento di far decidere ai militanti se mandare o no Matteo Salvini davanti ai giudici. Già è difficile far accettare alla base 5 Stelle l’idea che sia giusto proteggere un politico da una richiesta di processo dei magistrati. Ma la situazione rischia davvero di sfuggire di mano se la consultazione online viene anche presentata con una specie di referendum in cui per dire no bisogna dire sì, e viceversa. Senza contare che il quesito sui cui si voterà oggi dalle 10 alle 19 è preceduto da un’articolata spiegazione di una trentina di righe nella quale si chiarisce bene qual è la posizione ufficiale: Salvini va salvato dal processo.| Ritorno all’acqua pubblica, scontro frontale sulla proposta di legge del M5S. Raffica di emendamenti della Lega |La decisione spetta al Senato e i 5 Stelle sono a un bivio assai complicato. I vertici M5S hanno già ampiamente chiarito che a loro giudizio il processo non s’ha da fare e ieri fonti del Movimento definite «di governo» hanno fatto filtrare all’Ansa un messaggio chiaro, tanto per non condizionare chi oggi dovrà votare: c’è «preoccupazione», perché se passa l’autorizzazione a procedere contro il leader della Lega è «molto probabile una crisi di governo».Salvini ostenta sicurezza, «io dormo tranquillissimo». Le opposizioni parlano i messa in scena, dando per scontato che il voto – gestito dalla piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio – salverà il leader della Lega. Fi al Senato dirà no al processo e Berlusconi definisce «una presa in giro» il voto online dei militanti 5 Stelle. Anche per Nicola Zingaretti, Pd, è solo una «buffonata», perché «tutti sappiamo come andrà a finire». Giorgia Meloni aggiunge: «Qualcosa mi dice che (gli elettori M5S, ndr) voteranno per non processare Salvini».Ma in casa 5 Stelle qualche timore deve esserci. Sul «Blog delle stelle» , annunciando il voto di oggi, si elencano tutti i motivi per i quali sarebbe sbagliato processare Salvini, accusato dai magistrati di sequestro di persona per aver ritardato per giorni lo sbarco di 177 migranti salvati lo scorso agosto dalla nave Diciotti della Guardia costiera italiana. «Questo – spiega il “Blog” – non è il solito voto sull’immunità dei parlamentari. Su quelli il Movimento 5 Stelle è sempre stato ed è inamovibile: niente immunità. Ma “questo è un caso diverso”. Stavolta, si spiega, non si parla di “tangenti, truffa, appalti”, qui si vuole portare in tribunale “un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale”».Dopo tutta questa premessa, arriva la domanda degna di un enigmista : «Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari Paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?». Due le possibili risposte: la prima è «Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere», la seconda è «No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere». Quindi, chi vota «sì», dice no al processo a Salvini, chi vota no, vuole che il leader della Lega vada in tribunale.Grillo reagisce così: «Se voti sì vuol dire no. Se voti no vuol dire sì. Siamo tra il comma 22 e la sindrome di Procuste!». Il comma 22 è un paradosso citato nel romanzo di Joseph Heller per descrivere una situazione nella quale, in realtà, non c’è nessuna scelta. Il dilemma spacca in due anche i militanti, basta leggere i commenti sul «Blog delle stelle». Comunque finisca, un passaggio cruciale per il Movimento.

Sorgente: Le grane per i Cinque Stelle – Diciotti, il voto sul blog spacca il M5S. Grillo sfotte la piattaforma “Rousseau” | italia | Il Secolo XIX

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