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I grandi lavori bloccati? «È arrivato il momento di premere sull’acceleratore sul fronte delle infrastrutture». La riforma del codice degli appalti? «In settimana invieremo al Parlamento una legge delega, poi procederemo speditamente con un decreto legislativo che conterrà una riforma organica del codice degli appalti, ma, parallelamente, abbiamo elaborato uno schema di decreto legge per riavviare, già dalle prossime settimane, vari cantieri». La patrimoniale e un aumento delle imposte di successione? «Non sono all’ordine del giorno». Così il premier Giuseppe Conte risponde alle domande principali sulle decisioni che sta maturando il Governo. «L’Italia deve correre», dice, utilizzando la metafora «di un’autostrada a tre corsie con una Ferrari di cui finora non abbiamo premuto l’acceleratore. Adesso abbiamo deciso di farlo». E lo faremo, aggiunge, utilizzando «il metodo Conte, che sono pronto a brevettare ed è composto di tre elementi: lo studio attento dei dossier, il dialogo con gli attori di volta in volta coinvolti, il confronto con i ministri affinché venga garantita la massima soddisfazione degli interessi generali».

Nella lunga intervista al Sole 24 Ore in edicola, il presidente del Consiglio torna sui decreti Investitalia e Strategia Italia, appena firmati insieme a quello sul piano anti-dissesto, che presenterà in settimana: «Avere delle strutture di progettazione e coordinamento permette di avviare in trasparenza e con cronoprogrammi definiti operazioni di investimento che possano contare sulle competenze tecniche dei migliori professionisti della Pubblica amministrazione. Loro saranno gli angeli custodi dei nostri Comuni e delle Regioni per pianificare al meglio investimenti e opere pubbliche». Arriverà a breve anche il Dpcm sulla centrale di progettazione, insieme al pacchetto sugli appalti. Ma prima di sfornare il decreto legge sblocca-cantieri incontrerà i costruttori dell’Ance.

Sulla Tav il confronto interno al Governo comincerà ora «per giungere alla soluzione migliore non nell’interesse di un singolo partito, non delle imprese costruttrici o dei comitati a favore o contro, ma nell’interesse generale della collettività italiana». Senza escludere un’integrazione dell’analisi costi-benefici, che se necessaria sarà richiesta allo stesso gruppo di esperti coordinati da Marco Ponti. Ma l’urgenza è migliorare il quadro di finanza pubblica: «Stiamo lavorando con la massima determinazione affinché il 2019, almeno nel secondo semestre, si realizzi per l’Italia nel segno della crescita e della stabilità sociale». Nessuna patrimoniale e nessuna variazione dell’imposta di successione, assicura. L’intento è contenere i conti attraverso una revisione delle tax expenditures e il rilancio degli investimenti.

Quanto alla tenuta del Governo dopo i risultati della Sardegna, nega che i rapporti possano essere ridiscussi «per effetto di un singolo appuntamento elettorale, peraltro territorialmente circoscritto». E confida nel “metodo Conte”, un confronto sui vari dossier libero da «soluzioni preconcette o schemi ideologici».

Sorgente: Il premier Conte: «È il momento di investire sulle infrastrutture»

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