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Il segretario Cgil ribalta la narrazione salviniana e auspica sul caso Sea Watch “una reazione della società civile”

AGF

“Quella della Sea Watch è una situazione inaccettabile, le persone vengono prima. E bisogna smettere di usarle a fini elettorali. Che esista un problema in Europa è sotto gli occhi di tutti ed è una battaglia da fare. Ma non sulla pelle di questa gente. Colpiscono soprattutto i loro occhi, sembrano in ostaggio. Ostaggio di chi li vuole osare a fini elettorali. Trovo davvero folle che si dica che il problema sarebbe l’invasione dei migranti, quando sono più i giovani italiani che sono dovuti scappare dall’Italia, che non trovano lavoro, dei migranti che arrivano in Italia”. A dirlo è Maurizio Landini, neo eletto segretario generale della Cgil, nel corso di Mezz’ora in più, su Raitre, sottolineando che “si cerca di raccontare un mondo che non c’è, non è più accettabile questa situazione. Dobbiamo mobilitarci tutti, in tutte le forme. Mi auguro che nelle prossime ore se non si sblocca la situazione ci sia una reazione della società civile, non ci può essere un mondo di sfruttamento delle persone”.

Il riferimento esplicito è a Matteo Salvini e alla sua strategia sull’immigrazione. “Dovrebbe smetterla di usare messaggi violenti e affrontare i temi” dice Landini, che allarga il ragionamento anche alle situazioni di caporalato a San Ferdinando. “Qualità del lavoro e diritti delle persone vengono prima della posizione politica” sottolinea.

La Cgil chiede un confronto con il Governo, di cui dà un pessimo giudizio, perché “si chiamano Governo del cambiamento ma non stanno cambiando quasi nulla e quando lo fanno è in peggio”. Tra Lega e M5S “formalmente c’è una differenza” sottolinea ancora Landini, ma “fanno un giochino, fanno finta che uno è governo e uno è opposizione”. Anche sul reddito di cittadinanza, il leader Cgil afferma che “non critichiamo la lotta contro la povertà, non diciamo che non si deve fare il provvedimento, ma critichiamo come lo si sta facendo”, perché “oggi si è poveri anche lavorando. Andava allargato lo strumento del passato Governo, il Rei, ampiando risorse e strumenti”, e serve lavoro, per cui “bisogna far ripartire gli investimenti” pubblici e privati.

Oltretutto al Governo “non si stanno confrontando con nessuno, hanno trasformato il Parlamento in un passacarte – sottolinea Landini – Un Contratto fatto fra privati sta impedendo al Parlamento di discutere” e anche rispetto al sindacato, “noi abbiamo 12 milioni di iscritti, firmiamo contratti che riguardano milioni di persone e con noi si deve discutere. Poi puoi non essere d’accordo, ma devi discutere. Oppure vai a sbattere. Faccio notare che tutti quelli che in passato hanno pensato che si potesse fare senza il sindacato sono andati a sbattere. Quando le cose sono complesse ci vuole tanta intelligenza e non ci sono i fenomeni che risolvono da soli. Quando dico fare sistema dico questo, confrontarsi con tutti e avere una visione. Questo è quello che manca”.

Il Governo ha disertato il Congresso della Cgil e “ha fatto una scelta sbagliata – commenta Landini – Noi li abbiamo invitati tutti, il premier e i due vice premier. Ci hanno mandato a dire che non venivano per ragioni di agende, ma semplicemente hanno scelto di non venire. E hanno perso un’occasione”. Ora dovranno fare i conti con la mobilitazione indetta dai sindacati a Roma per il 9 febbraio: “sarà una grande manifestazione perché c’è una grande voglia di cambiamento” e sarà l’occasione per Cgil, Cisl e Uil per chiedere al Governo “che si apra una vera trattativa con il sindacato. Per arrivare a un cambiamento vero”.

Sorgente: Maurizio Landini a Mezz’Ora in Più: “Sono più gli italiani senza lavoro che scappano dei migranti che arrivano” | L’Huffington Post

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