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La proposta arriva da Mosca, ma ha prima ricevuto l’approvazione a Pechino. Vladimir Putin apre ai colloqui di pace con l’Ucraina e lo fa tornando indietro di oltre due anni, a quella bozza di fine marzo 2022 redatta a Istanbul sulla quale sembrava che le parti avessero trovato punti d’incontro per un cessate il fuoco che avrebbe stoppato la guerra in poco più di un mese. Un accordo che, secondo testimonianze di persone presenti a quei vertici sentite da Foreign Affairs, naufragò anche a causa dell’aumento di sostegno occidentale a Kiev, alla convinzione che questo diede a Zelensky di poter veramente respingere l’attacco dell’invasore e, pochi giorni dopo, dal massacro di Bucha per mano dei militari russi.

I movimenti diplomatici
La tempistica, in questo caso, è di fondamentale importanza. L’annuncio arriva dopo che si erano già registrati notevoli movimenti in campo diplomatico. Prima il presidente cinese Xi Jinping, principale partner e sostenitore di Mosca in campo economico e nella fornitura di tecnologie dual use (ossia utilizzabili sia in campo civile che militare), ha deciso di compiere il suo primo viaggio in Europa dallo scoppio della pandemia di coronavirus. E la scelta dei Paesi non è passata inosservata: la Francia del presidente Emmanuel Macron, che in questi mesi era arrivato a ipotizzare l’utilizzo di truppe europee su suolo ucraino, e due Stati tra i più vicini al Cremlino, la Serbia e l’Ungheria. Proprio la trasferta di Belgrado si rivelerà fondamentale: qualche giorno dopo, a incontrare il presidente di Belgrado saranno, a sorpresa, anche la first lady ucraina, Olena Zelenska, e il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba. L’oggetto dell’incontro è l’assistenza umanitaria alla popolazione colpita dalla guerra, ma la presenza della moglie di Zelensky e del capo della diplomazia in un Paese storicamente nell’orbita di Mosca dimostra che sottotraccia le parti avevano iniziato a parlare.

Infine, l’ultimo bilaterale tra Putin e Xi Jinping che ha sancito la “necessità di una soluzione politica” in Ucraina e di “evitare un’escalation del conflitto”. È proprio a Pechino che si è decisa la nuova linea da tenere sulla guerra e le parole di oggi potrebbero essere solo il primo passo di una nuova strategia alla quale anche il blocco occidentale dovrà rispondere.

Da parte sua, Putin mette sul piatto alcune rassicurazioni. Sempre che intenda rispettarle. Nel suo intervento ha dichiarato che “ad oggi non abbiamo piani per la conquista di Kharkiv” e che l’offensiva nell’oblast ha come obiettivo quello di creare “una fascia di sicurezza” in Ucraina per fermare gli attacchi sulla regione russa di Belgorod.

Pezzo in aggiornamento

Sorgente: Russia-Ucraina, Putin parla di negoziati: “La bozza di accordo di Istanbul 2022 può essere la base” – Il Fatto Quotidiano


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