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Le notizie sul conflitto Israele-Hamas di martedì 2 aprile, in diretta. La ong World Central Kitchen annuncia la sospensione delle attività a Gaza. Usa: «Turbati dall’uccisione dei 7 operatori, Israele indaghi»

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• È il 174° giorno di guerra: «Oltre 32.845 persone uccise» a Gaza e 75.392 ferite dal 7 ottobre
• Siria, raid Israele vicino ambasciata Iran a Damasco, ucciso l’ufficiale pasdaran Zahedi. Teheran: «Risposta a Raid su Damasco sarà dura, pagherete»
• Raid israeliano su Gaza, uccisi 7 operatori umanitari della Ong World Central Kitchen (Chi sono le vittime)
• Knesset approva stretta che può far chiudere Al Jazeera nel Paese

Ore 12:08 – Cremlino: «A Damasco un atto di aggressione di Israele»

«Un atto di aggressione» e una «violazione della legge internazionale: così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha definito il bombardamento israeliano di ieri sul consolati iraniano a Damasco.

Ore 12:05 – Khamenei: «Puniremo Israele per l’attacco a Damasco»

Il malevolo regime di Israele sarà punito per mano dei nostri coraggiosi uomini. Lo ha affermato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, promettendo una reazione di Teheran per il raid contro l’edificio consolare dell’ambasciata iraniana a Damasco, attribuito a Israele. Li faremo pentire per questo crimine, ha aggiunto Khamenei, come riporta la tv di Stato iraniana.

Ore 11:49 – L’Idf conferma: «Un drone ha colpito a nord di Eilat, fuori da Israele»

Un drone, di origine sconosciuta, ha colpito un’area aperta – probabilmente in Giordania – al di fuori del territorio israeliano a nord di Eilat. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Una fonte ufficiale del comune di Eilat ha spiegato che il drone ha colpito un’area a circa 200 metri dal confine. L’Autorità israeliana aeroportuale ha precisato che l’aeroporto di Ramon non è stato colpito.

Ore 11:43 – La Gran Bretagna chiede spiegazioni urgenti sulla morte degli operatori umanitari

Il Regno Unito, tramite il suo Foreign Office, ha chiesto «con urgenza» alle autorità israeliane di fornire dettagli sulla morte dei sette operatori, incluso un cittadino britannico, della ong statunitense World Central Kitchen (Wck) uccisi in un raid aereo dello Stato ebraico a Gaza. È quanto si legge in una nota diffusa dal ministero britannico degli Esteri. Mentre in un’intervista alla Bbc la ministra Gillian Keegan, titolare dell’Istruzione, ha ricordato come più volte Londra «aveva esortato Israele a fare di più per proteggere i civili, ma anche per consentire l’arrivo degli aiuti a Gaza».

Ore 11:28 – World Central Kitchen: «I movimenti del convoglio erano coordinati con l’Idf»

La squadra World Central Kitchen stava viaggiando in «una zona senza scontri a bordo di due auto blindate marchiate con il logo Wck». Lo scrive sul suo sito la stessa Ong sottolineando che «nonostante il coordinamento dei movimenti con l’Idf, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il magazzino di Deir al-Balah, dove la squadra aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari portati a Gaza lungo la rotta marittima».

Ore 11:17 – Il portavoce dell’Idf allo chef fondatore di Wck: «Un’indagine per capire l’accaduto»

Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha parlato con lo chef Josè Anders, fondatore del World Central Kitchen al quale ha espresso «le più profonde condoglianze dell’Idf per le famiglie e l’intero gruppo». «Stiamo rivedendo l’incidente ai più alti livelli per comprendere le circostanze di quello – ha spiegato – che è accaduto». «Apriremo una inchiesta per esaminare ancora di più l’accaduto e questo ci aiuterà a ridurre il rischio – ha aggiunto – che un tale evento possa ripetersi».

Ore 11:10 – «Un drone degli Houthi ha colpito la zona di Eilat»

Un drone armato proveniente dallo Yemen ha colpito una zona meridionale di Israele tra l’aeroporto Ramon e il porto di Eilat sul Mar Rosso. Non si registrano vittime. Lo riferiscono media panarabi, secondo cui il drone potrebbe esser stato lanciato dagli Houthi yemeniti filo-iraniani.

Ore 11:05 – Un’altra ong sospende i lavori a Gaza dopo l’uccisione dei 7 operatori Wck

Una seconda ong con sede negli Stati Uniti, American Near East Refugee Aid (Anera) ha annunciato la sospensione delle sue operazioni a Gaza dopo l’attacco in cui sono rimasti uccisi sette operatori umanitari dell’organizzazione World Central Kitchen (Wck). Lo scrive la Bbc, sottolineando che Anera svolge un ruolo chiave nel fornire cibo ai palestinesi e ha lavorato a stretto contatto con Wck negli ultimi mesi. «Anera e Wck stanno sospendendo le loro operazioni a Gaza. Insieme, Anera e Wck forniscono circa 2 milioni di pasti a settimana a Gaza», ha detto alla Bbc Sean Carroll, ceo dell’organizzazione benefica. «I nostri cuori martoriati e spezzati sono con i nostri amici della World Central Kitchen oggi e tutti i giorni», aveva scritto in precedenza su X. Alla domanda sull’impatto che la decisione di sospendere la fornitura di cibo avrebbe sugli abitanti di Gaza, che secondo le Nazioni Unite stanno affrontando una carestia provocata dall’uomo, Caroll ha sottolineato che «la potenza occupante ha l’obbligo, ai sensi del diritto internazionale, di provvedere alle persone sotto occupazione».

Ore 10:54 – Iran: «Il Consiglio di sicurezza dell’Onu condanni l’attacco a Damasco»

La vice rappresentante dell’Iran all’Onu Zahra Ershadi, in una lettera indirizzata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ha chiesto un incontro urgente per discutere e denunciare categoricamente l’attacco aereo israeliano contro il consolato del Paese di ieri a Damasco, durante il quale sono stati uccisi sette membri delle Guardie rivoluzionarie. «Considerando le implicazioni internazionali di vasta portata di un atto così riprovevole che può esacerbare le tensioni nella regione, l’Iran sollecita il Consiglio di Sicurezza a condannare il crimine ingiustificato», ha affermato nella lettera, citata dall’Irna, aggiungendo: «Il regime sionista aggressore ha la piena responsabilità per le conseguenze del crimine e l’Iran si riserva il legittimo diritto di dare una risposta a tali atti riprovevoli».

Ore 10:50 – L’allarme di Unicef: «Il video dall’ospedale Al Shifa prova la mancanza di luoghi sicuri a Gaza»

«Il video di morte e carneficina ad Al Shifa testimonia l’assenza di luoghi sicuri a Gaza. Mentre la carestia sta devastando la Striscia e i bambini hanno bisogno di cure mediche urgenti, gli ospedali vengono distrutti condannando un’intera popolazione a morti lente e strazianti. Questo deve finire immediatamente». Lo scrive sul suo profilo X Adele Khodr, direttrice regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. L’Unicef continua a chiedere un cessate il fuoco umanitario immediato e un accesso umanitario senza restrizioni per consentire agli aiuti di raggiungere i bambini e le famiglie in difficoltà, salvare vite umane e prevenire ulteriori sofferenze.

Ore 10:42 – Forze filo iraniane hanno attaccato una base Usa in Siria

Un drone militare lanciato da forze irachene filo-iraniane in Siria ha preso di mira la base militare Usa in Siria, a Tanf, al confine con Iraq e Giordania. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria a conferma di quanto affermato da altri media locali. Secondo le fonti, il drone è stato abbattuto in volo dalla contraerea Usa e non ci sono stati né vittime né danni.

Ore 10:41 – Hezbollah rivendica l’attacco alla base israeliana in Alta Galilea

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa un attacco contro una base militare israeliana lungo la linea del fronte con Israele in Alta Galilea. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese alleato dell’Iran. La base colpita si trova nella località Malkiya, lungo la Linea di demarcazione tra i due paesi.

Ore 10:39 – Borrell condanna l’attacco che ha ucciso 7 operatori umanitari: «Attuare subito la risoluzione dell’Onu»

L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha condannato il raid israeliano su Gaza in cui hanno perso la vita sette operatori umanitari della ong World central kitchen (Wck). «Chiedo un’indagine», ha affermato in un post sul social X, sottolineando che «nonostante tutte le richieste di proteggere i civili e gli operatori umanitari, vediamo nuove vittime innocenti». Secondo Borrell, quanto accaduto «dimostra che la risoluzione Onu che chiede un cessate il fuoco immediato, pieno accesso umanitario e una protezione rinforzata dei civili deve essere attuata immediatamente».

 

Ore 10:38 – Iran: «Netanyahu ha perso il suo equilibrio mentale»

«Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha perso completamente il suo equilibrio mentale, a causa delle ripetute sconfitte dei sionisti a Gaza e del fallimento nel raggiungere i loro obiettivi ambiziosi», ha detto il ministro iraniano degli Esteri Hossein Amirabdollahian in riferimento agli attacchi israeliani di ieri contro le sedi consolari iraniane a Damasco, sottolineando che: «Israele è responsabile delle conseguenze dell’attacco».

Lo ha affermato ieri sera in una conversazione telefonica con il suo omologo siriano Faisal Mekdad. «Tali attacchi sono contrari alle leggi internazionali», ha sottolineato Mekdad. Secondo l’Irna, il diplomatico iraniano ha discusso la questione anche in una conversazione telefonica separata con il ministro degli Esteri dell’Oman Sayyid Badr Al-Busaidi, che ha condannato l’attacco come «violazione delle leggi internazionali».

Ore 10:29 – Una degli ex ostaggi israeliani a Gaza: «Ogni donna ha subito molestie sessuali»

Ogni ostaggio donna a Gaza «ha subito molestie sessuali in una forma o nell’altra». Lo ha detto Maya Regev – un’ex rapita da Hamas, poi rilasciata nel primo accordo tra le parti – in una audizione in Commissione alla Knesset. Regev – che ha criticato il governo di Benjamin Netanyahu per il suo operato – ha quindi rivolto un appello affinché l’esecutivo agisca con urgenza per assicurare il rilascio dei circa 130 ostaggi in mano ancora ad Hamas nella Striscia, di cui 19 sono donne.

Ore 10:27 – Ue: «Serve aprire un’indagine sulla morte degli operatori della ong Wck»

La Commissione Ue chiede «un’indagine approfondita» sulla morte dei sette operatori della ong statunitense World Central Kitchen uccisi in un raid aereo israeliano a Gaza. «Gli operatori umanitari devono essere sempre protetti, in linea con il diritto umanitario internazionale», scrive l’esecutivo Ue su X.

«Condanno l’attacco e sollecito un’indagine. Nonostante le richieste di protezione di civili e operatori umanitari, assistiamo a nuove vittime innocenti», aggiunge Borrell, invocando l’immediata attuazione della risoluzione Onu per «un cessate il fuoco immediato, un pieno accesso umanitario e una protezione rafforzata dei civili».

 

Ore 10:21 – «Gli Usa non hanno avuto risposte su Rafah da Israele»

Una fonte vicina alla video conferenza svoltasi ieri sera tra esponenti Usa e israeliani sull’azione militare nel sud della Striscia ha fatto sapere che Israele non ha ancora dato risposte agli Stati Uniti sull’annunciata operazione a Rafah.

«Israele deve dare risposte concrete ora», ha spiegato la fonte aggiungendo che gli Usa «non hanno avuto risposte» alle domande. Secondo la dichiarazione congiunta rilasciata dopo l’incontro, gli Usa «hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo alle varie linee d’azione a Rafah», e gli israeliani, guidati dal ministro degli Affari strategici Ron Dermer e dal consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, «hanno accettato di prendere in considerazione queste preoccupazioni». La riunione in presenza tra le parte si svolgerà la prossima settimana a Washington.

Ore 10:15 – Israele: «L’esercito indagherà sull’uccisione degli operatori del Wck»

Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano Herzl Halevi ha parlato con il comandante di Centcom Michael Kurilla assicurandogli che «i più alti livelli» dell’Idf «indagheranno» nell’incidente a Deir al-Balah a Gaza dove sono stati uccisi sette operatori del World Central Kitchen. Lo hanno riferito i media.

Ore 10:12 – Hamas accusa Israele: «Vuole chiudere Al Jazeera per celare la verità di Gaza»

Le azioni delle autorità israeliane per chiudere l’ufficio di al Jazeera hanno lo scopo di nascondere la verità sulle ostilità nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato il movimento integralista islamico palestinese Hamas. Il parlamento israeliano ha dichiarato ieri di aver approvato in seconda e terza lettura una legge che consente al governo di chiudere l’ufficio della tv satellitare araba in Israele per presunti rischi per la sicurezza. Il disegno di legge autorizza il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi a emettere ordini di chiusura temporanea per le emittenti straniere in Israele e a confiscare le loro attrezzature se si ritiene che le loro attività causino «danni reali alla sicurezza dello Stato». Nella votazione, 71 parlamentari hanno sostenuto la proposta di legge, mentre altri 10 si sono opposti. «Israele cerca disperatamente di oscurare la verità sui suoi crimini efferati, che fanno vergognare l’umanità e di cui il mondo intero è stato testimone attraverso gli schermi di al Jazeera e dei media liberi», ha dichiarato il movimento in un comunicato.

Ore 10:09 – Attacco a Damasco, Iran: «Decideremo come punire l’aggressore»

«La Repubblica islamica dell’Iran, riservandosi il diritto di prendere contromisure, decide il tipo di reazione e punizione dell’aggressore». Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, parlando dei raid contro l’edificio consolare dell’ambasciata iraniana a Damasco, attribuito a Israele. «Questa azione dovrebbe essere condannata nel modo più fermo dalla comunità internazionale e le Nazioni Unite e dovrebbero essere intraprese le azioni necessarie contro l’aggressore», ha aggiunto Kanani, come riporta Irna, descrivendo l’attacco come una grave violazione dei regolamenti diplomatici, soprattutto la Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche del 1961.

Ore 09:53 – Sanchez: «Inorridito dalla morte degli operatori umanitari Wck»

Il premier spagnolo Pedro Sanchez si è detto «inorridito» per la morte di sette lavoratori umanitari del World Central Kitchen in un attacco aereo a Gaza. «Ho appena dato allo chef José Andres le mie più sincere condoglianze e tutto l’affetto e appoggio per la sua squadra», ha scritto Sanchez in un messaggio in X inviato al cuoco spagnolo fondatore della Ong umanitaria. «La vostra solidarietà, altruismo e impegno per chi più ne ha bisogno è motivo di orgoglio» ha aggiunto il leader socialista nell’assicurare alla WCKitchen che «il Governo di Spagna è con voi».

Ore 09:29 – Ad Harvard calano le domande: «È colpa delle proteste studentesche contro Israele»

(di Viviana Mazza, corrispondente da New York) Le domande di iscrizione ad Harvard si sono ridotte quest’anno, nonostante in altre università Ivy League siano aumentate. Secondo il New York Times , «il calo suggerisce che un anno di agitazione», a partire dalla lettera di 30 organizzazioni studentesche di Harvard che definiva «il regime israeliano interamente responsabile» per l’attacco del 7 ottobre di Hamas, «potrebbe avere intaccato la reputazione dell’ateneo e scoraggiato alcuni studenti dal fare domanda». (…)

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Ore 09:28 – La Cina condanna l’attacco di Israele a Damasco

La Cina ha condannato gli attacchi aerei israeliani che hanno distrutto l’edificio consolare dell’ambasciata iraniana a Damasco, esprimendo contrarietà verso «qualsiasi azione che porti ad un’escalation delle tensioni». Pechino «condanna l’attacco», ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin nel corso del briefing quotidiano, aggiungendo che «la sicurezza delle sedi diplomatiche non può essere violata e la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Siria devono essere rispettate».

Ore 09:26 – Israele prosegue l’offensiva nel sud di Gaza: Distrutte armi»

L’esercito israeliano continua la sua offensiva a Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, e nelle ultime 24 ore ha attaccato «25 obiettivi terroristici», tra cui diversi depositi di armi. Nelle ultime 24 ore, «i caccia dell’Air Force hanno colpito 25 obiettivi terroristici, tra cui magazzini e altre infrastrutture», ha fatto sapere un portavoce dell’esercito.

Ore 09:11 – Un funzionario di Hamas: «Non accettiamo la presenza dell’Onu per monitorare l’eventuale tregua sulla Striscia»

Hamas non accetterà la presenza di membri delle Nazioni Unite per monitorare un’eventuale tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere un leader del movimento islamista palestinese, Ezzat al Rashq, citato dall’emittente panaraba di proprietà saudita «Al Arabiya». Nel caso venisse raggiunto un accordo sul cessate il fuoco «serviranno paesi che lo garantiscano e l’impegno di Israele» ha detto Al Rashq, «e non elementi che controllino», poiché «la presenza di qualsiasi organismo non palestinese non sarà accettata». Il funzionario ha inoltre richiesto che all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa) sia consentito di portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

Ore 09:06 – Raisi: «A Damasco un crimine vigliacco, non resterà senza risposta»

«Questo crimine vigliacco non resterà senza risposta». Lo ha dichiarato in una nota il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, commentando il raid israeliano che ha preso di mira il compound diplomatico dell’Iran a Damasco e causato la morte di un importante generale dei Guardiani della Rivoluzione.

«I sionisti dovrebbero sapere che non raggiungeranno i loro obiettivi atroci attraverso tali atti disumani, ma saranno invece testimoni del rafforzamento del fronte di resistenza e dell’odio delle nazioni in cerca di libertà contro la sua natura illegittima», ha aggiunto Raisi, citato dalla TV di Stato.

Ore 08:47 – L’Iran ha inviato un «messaggio importante» agli Usa dopo il raid su Damasco

L’Iran ha inviato un messaggio «importante» agli Stati Uniti all’indomani del raid israeliano sul compound diplomatico della Repubblica islamica a Damasco. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna, precisando che il messaggio è stato inoltrato attraverso la Svizzera, Paese che cura gli interessi degli Usa nella Repubblica islamica dalla crisi degli ostaggi del 1979. L’Irna non ha aggiunto dettagli sul messaggio, ma ha riferito che secondo l’Iran, gli Usa hanno «responsabilità» per il raid.

Ore 08:42 – Centcom: «Distrutta una nave drone degli Houthi»

Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato che le sue forze hanno distrutto «con successo» una nave drone appartenente al gruppo Ansar Allah dei ribelli Houthi dello Yemen, come parte di quella attività che ha definito di autodifesa nella regione del Mar Rosso. Il comando americano ha aggiunto che la barca senza pilota «rappresentava una minaccia per le nostre forze, per le forze della coalizione e per le navi commerciali nella regione».

Ore 08:39 – Le vittime del raid sugli aiuti a Gaza: Zomi l’australiana morta «facendo il lavoro che amava» e gli altri sei operatori umanitari

(di Redazione Esteri) Passaporti e magliette insanguinati, e una comunicazione sul sito della Ong World Central Kit chen per cui lavoravano: dei sette operatori umanitari uccisi a Gaza, nel raid israeliano sulla distribuzione di aiuti, restano immagini crude e la decisione di World Central Kitchen di «interrompere immediatamente le nostre operazioni nella regione».

Il solo divulgato e accertato, tra quelli delle vittime, è il nome dell’australiana Lalzawmi Frankcom, detta Zomi: 43 anni, originaria di Melbourne, appena una settimana fa compariva in un video girato dalla Ong proprio a Gaza. Gli altri volontari provenivano da Polonia, Regno Unito, Canada— uno, con doppia cittadinanza degli Stati Uniti — e dalla Palestina. (…)

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Ore 08:30 – Giovedì Sullivan vedrà Mohamed Bin Salman in Arabia Saudita

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, incontrerà giovedì in Arabia Saudita il principe ereditario, Mohammed bin Salman, per un potenziale accordo che potrebbe includere la normalizzazione dei rapporti tra Riad ed Israele. Lo riferisce il sito Axios, secondo cui il viaggio di Sullivan dimostra che, nonostante la guerra a Gaza e a soli sette mesi di distanza dalle elezioni presidenziali americane, il presidente Joe Biden è ancora determinato a perseguire lo storico accordo di pace. Inoltre riporta sempre Axios, citando quattro funzionari statunitensi e israeliani, la Casa Bianca continua a lavorare per una bozza di trattato di difesa Usa-Arabia Saudita e ad intese relative al sostegno degli Stati Uniti a un programma nucleare civile saudita. I funzionari statunitensi sperano di raggiungere un accordo bilaterale con i sauditi e poi eventualmente presentarlo al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dal momento che l’intesa includerebbe l’impegno verso una soluzione a due Stati. Netanyahu si troverebbe quindi di fronte a una scelta: se desse il via libera, potrebbe stringere uno storico accordo di pace con l’Arabia Saudita. Se dicesse di no, rischierebbe di perdere definitivamente il sostegno degli Stati Uniti.

Ore 08:11 – L’Arabia Saudita condanna l’attacco a Damasco: «Rifiuto categorico per gli attacchi che prendono di mira strutture diplomatiche»

L’Arabia Saudita ha condannato l’attacco al consolato iraniano a Damasco, condotto con ogni probabilità da Israele, che tuttavia non ha rivendicato l’operazione. Il ministero degli Esteri di Riad, pur non citando lo Stato ebraico, ha espresso in una nota il «rifiuto categorico» per gli attacchi che «prendono di mira le strutture diplomatiche con qualsiasi giustificazione e pretesto». Secondo il regno del Golfo, che da poco si è riconciliato con l’Iran, ciò costituisce «una violazione delle leggi diplomatiche internazionali e delle regole sull’immunità diplomatica».

Ore 08:06 – Il Giappone revoca la sospensione dei finanziamenti all’Unrwa

Il Giappone ha revocato la sospensione dei finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Medio Oriente (Unrwa) e le invierà circa 35 milioni di dollari di aiuti come inizialmente previsto. Lo ha riferito l’agenzia di stampa giapponese Kyodo, citando il ministro degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa. «La situazione umanitaria nel territorio palestinese di Gaza continua a peggiorare…È responsabilità del nostro Paese rispondere alla crisi come membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite», ha dichiarato Kamikawa.

Ore 07:58 – Lo chef José Andres, fondatore della ong Wck: «Ho il cuore spezzato, Israele si fermi»

Il fondatore dell’organizzazione umanitaria World Central Kitchen, lo chef ispano-americano Jose Andre’s, si è detto disperato per la morte di 7 operatori della sua ong, uccisi in un attacco israeliano a Gaza. «Oggi abbiamo perso molti dei nostri fratelli e sorelle in un attacco aereo dell’Idf, l’esercito israeliano, a Gaza. Il mio cuore è spezzato. Il governo israeliano deve fermare queste uccisioni indiscriminate. Deve smettere di limitare gli aiuti umanitari, smettere di uccidere civili e gli operatori umanitari e smettere di usare il cibo come arma» di guerra.

Andres non è solo uno dei ristoratori più noti degli Stati Uniti, ma da anni conduce attività umanitarie in tutto il mondo attraverso l’organizzazione da lui fondata ed è considerato un «celebrity chef». Dallo scoppio della guerra a Gaza, la sua organizzazione si è mobilitata per aiutare a portare cibo e beni di prima necessità agli abitanti di Gaza, e quando la situazione umanitaria è tragicamente peggiorata ha preso la guida degli sforzi per portare gli aiuti attraverso il nuovo corridoio marittimo da Cipro. La sua ong, insieme alla spagnola Open Arms, ha consegnato “via mare” i primi aiuti arrivati nell’enclave dopo mesi di assedio.

 

Ore 07:50 – Wck: «È un attacco a tutte le organizzazioni umanitarie, imperdonabile»

Il raid israeliano nel quale sono rimasti uccisi sette operatori umanitari internazionali di World central kitchen «non è solo un attacco contro Wck, è un attacco alle organizzazioni umanitarie che si presentano nelle situazioni più terribili, dove il cibo viene usato come arma di guerra. È imperdonabile». Lo ha denunciato in una nota Erin Gore, l’amministratore delegato della ong fondata dallo chef spagnolo José Andres. Il team di Wck, si ricorda in un comunicato, «viaggiava a bordo di due auto blindate con il logo» della ong e, «nonostante i movimenti fossero stati coordinati con le Idf, il convoglio è stato colpito mentre lasciava il deposito di Deir al-Balah, dove il team aveva scaricato più di 100 tonnellate di aiuti alimentari umanitari» arrivati a Gaza attraverso il corridoio marittimo da Cipro.

 

Ore 07:49 – Idf: «A Gaza colpiti 25 obiettivi nelle ultime 24 ore»

Le forze di difesa israeliane hanno riferito questa mattina che gli aerei da combattimento dello Stato ebraico hanno colpito più di 25 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, compresi depositi di armi. Gli attacchi hanno avuto luogo mentre continuano i combattimenti a Khan Younis, nel sud di Gaza, riferisce il Times of Israel. L’Idf ha affermato che i militari hanno ucciso diversi uomini armati a Khan Younis, anche con il fuoco dei cecchini, nell’ultimo giorno. Nel sobborgo cittadino di al-Qarara, la settima Brigata corazzata ha inoltre ucciso molte altre cellule di “agenti terroristici”, anche grazie al soccorso aereo.

Ore 07:37 – La ong World Central Kitchen sospende le sue attività a Gaza

Dopo l’uccisione di sette suoi operatori umanitari in un raid israeliano a Gaza, World central kitchen (Wck) annuncia «la sospensione immediata delle nostre operazioni nella regione». In una nota, la ong fa sapere che «prenderemo decisioni sul futuro del nostro lavoro presto».

Ore 07:35 – Usa: «Turbati dall’uccisione di 7 operatori umanitari, Israele indaghi rapidamente»

Gli Stati Uniti si dicono «profondamente turbati» per l’uccisione di sette operatori umanitari di Wck in un raid a Gaza e chiedono a Israele di «indagare rapidamente su quanto accaduto». In un post sui social, la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, scrive: «Abbiamo il cuore spezzato. Gli operatori umanitari devono essere protetti mentre forniscono aiuti di cui c’è disperatamente bisogno».

Ore 07:26 – Da boia di Khamenei ad armiere di Hezbollah: chi era Zahedi, il generale ucciso a Damasco da un raid di Israele

(di Francesco Battistini) «Prego l’Onnipotente Allah perché tu abbia il più grande successo nell’adempimento delle tue responsabilità». Sul calendario persiano era il primo giorno del mese di Bahman dell’anno 1384, ovvero il 21 gennaio 2006: quasi vent’anni fa. Ed era stata la Guida Suprema in persona, Ali Khamenei, a pescare dal mazzo quel generale Mohamed Reza Zahedi, che tanto s’era distinto nel reprimere le manifestazioni di protesta in Iran, e investirlo con solenne decreto «della mia massima fiducia, nel nome di Allah il Compassionevole e Misericordioso». (…)

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Ore 07:23 – Wck: «I nostri dipendenti morti a Gaza sono 7»

Sono sette gli operatori umanitari della ong World central kitchen morti in un raid israeliano su Gaza. Lo riferisce la stessa Wck in una nota, nella quale si dice «devastata nel confermare che sette membri del nostro team sono stati uccisi in un raid delle Idf». Le sette vittime sono di nazionalità australiana, polacca, britannica, palestinese e con doppia cittadinanza americana e canadese.

 

Ore 07:21 – Uccisi quattro operatori Wck e il loro autista palestinese

Sono quattro operatori umanitari occidentali della ong spagnola World central kitchen (Wck) e il loro autista palestinese le persone rimaste uccise dopo il raid israeliano su Gaza. Lo hanno riferito fonti sanitarie della Striscia, mentre il fondatore della ong, lo chef spagnolo Jose Andres, sul proprio account X ha scritto: «Abbiamo perso alcuni dei nostri fratelli e sorelle in un raid israeliano su Gaza. Ho il cuore spezzato e sono in lutto per le loro famiglie, amici e l’interna famiglia di Wck».

Ore 07:11 – PRIMA ORA | Il raid israeliano in Siria

(di Luca Angelini) Anziché placarsi, il conflitto in Medio Oriente si allarga. Un raid missilistico israeliano ha distrutto a Damasco, in Siria, la sezione consolare dell’ambasciata di Teheran (nella foto Afp in apertura). Tra le sette vittime, l’alto ufficiale dei Guardiani della rivoluzione iraniani Mohammad Reza Zahedi, responsabile del rifornimento di armi alle milizie Hezbollah in Libano. Illeso l’ambasciatore di Teheran, Hossein Akbari, che ha immediatamente puntato il dito contro Israele e ha promesso una vendetta «della stessa grandezza e durezza». Il ministero degli Esteri di Teheran ha emesso un comunicato chiedendo la condanna da parte di altri Paesi.

«Dopo i droni che nel 2020 uccisero il generale Qassem Soleimani — spiega l’ex capo dell’agenzia israeliana per la sicurezza, Tamir Hyman —, non era mai stato centrato un obbiettivo così importante. Sembra che l’Iran stia finalmente pagando un prezzo, per essere dietro la maggior parte delle attività offensive contro Israele».

L’inviato a Gerusalemme Andrea Nicastro descrive così l’innalzamento della tensione fra Israele e Hezbollah e i rischi di escalation alla frontiera con il Libano: «Hezbollah non ha ancora impiegato i pezzi pregiati del suo arsenale. Si tratta di trentamila missili capaci, secondo gli esperti, di bucare la cupola di difesa israeliana di Iron Dome. Israele, invece, in queste ultime settimane ha alzato il livello dello scontro. Prima è andato a colpire basi Hezbollah lontane dal confine, sin nella Valle della Beqa’ o in aree del nord del Libano mai colpite neppure in altre guerre. Poi ha bombardato i valichi tra Iraq e Siria dove passano i convogli di armi che l’Iran invia agli alleati libanesi. Quindi ha distrutto magazzini di armi Hezbollah in Iraq e Siria. Imponente l’esplosione all’aeroporto di Aleppo. Infine, ieri questo raid in un Paese non impegnato nel conflitto (la Siria) e contro un edificio diplomatico (per convenzione zona franca)».

Nel frattempo la Knesset, il parlamento israeliano, ha chiuso per ferie per alcuni giorni senza aver legiferato sul caso del servizio militare per gli studenti ultraortodossi, finora esentati. Da ieri, in base a una sentenza della Corte Suprema, potrebbero essere partite le cartoline di reclutamento anche per loro. C’è il potenziale per far cader la coalizione Netanyahu. Il vantaggio sull’opposizione è di soli 4 deputati. Uno, il ministro della Difesa Gallant, voterebbe contro una nuova legge di esenzione per i giovani religiosi. Basterebbero 3 franchi tiratori per far cadere l’esecutivo.

È invece stata approvata una legge chiudi-Al Jazeera. Il premier israeliano avrà il potere di «chiudere gli uffici, rimuovere il sito web e confiscare le attrezzature» causa «minaccia diretta alla sicurezza nazionale». «Una scusa non molto diversa da quella di Mosca per imbavagliare i giornali di opposizione», nota Nicastro. Aggiungendo che «l’emittente qatarina è insostituibile nel racconto di ciò che avviene a Gaza». Secondo il Guardian, Tel Aviv vuole smantellare anche l’agenzia Onu per i rifugiati Unrwa, e affidare a un ente più snello gli aiuti.

Ore 06:46 – Medioriente: Mosca, riunione Consiglio sicurezza Onu su raid Israele in Siria

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione aperta, richiesta dalla Russia, sull’attacco israeliano a una struttura diplomatica iraniana in Siria il 2 aprile. Lo ha annunciato il primo vice rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite Dmitry Polyansky, come riportato dall’agenzia Tass. «Dopo l’attacco aereo di Israele contro il consolato iraniano a Damasco, gli iraniani si sono rivolti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per condannare questa azione. A seguito della loro lettera abbiamo richiesto un briefing aperto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La presidenza maltese l’ha fissata per le 15.00 ora di New York (22.00 ora di Mosca) del 2 aprile», ha dichiarato Polyansky sui social.

 

Ore 06:40 – Usa a Iran: «Noi non coinvolti nell’attacco a Damasco»

Gli Stati Uniti hanno detto all’Iran di «non essere coinvolti» nel presunto attacco israeliano contro il consolato iraniano nella capitale siriana Damasco. Lo scrive il sito Axios, citando un anonimo funzionario americano. L’Iran ha promesso di rispondere all’attacco missilistico che ha distrutto il suo consolato a Damasco, uccidendo sette persone tra cui un alto comandante iraniano e il suo vice.

Ore 05:23 – Casa Bianca afflitta per morte operatori umanitari a Gaza

La Casa Bianca si è detta «afflitta» per la morte di diversi operatori umanitari della ong statunitense World Central Kitchen in un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. «Siamo afflitti e profondamente turbati dall’attacco», ha scritto su X la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, Adrienne Watson, aggiungendo che «gli operatori umanitari devono essere protetti mentre consegnano aiuti di cui c’è un disperato bisogno, ed esortiamo Israele a indagare rapidamente sull’accaduto».

 

Ore 04:15 – Israele: «Indagini su tragico incidente a operatori Wck»

«In seguito alle notizie riguardanti il personale della World Central Kitchen a Gaza, l’Idf sta conducendo un esame approfondito ai massimi livelli per comprendere le circostanze di questo tragico incidente»: lo scrive su Telegram l’esercito israeliano riferendosi all’uccisione di diversi operatori umanitari della ong statunitense in un raid aereo israeliano nella Striscia di Gaza. «L’Idf compie grandi sforzi per consentire la consegna sicura degli aiuti umanitari e lavora a stretto contatto con la WCK nei loro sforzi vitali per fornire cibo e aiuti umanitari alla popolazione di Gaza», prosegue il comunicato.

Ore 02:17 – Australia: «Aprire un’indagine sulla morte degli operatori umanitari»

Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha dichiarato che le autorità del suo Paese indagano sulla morte di quattro operatori umanitari stranieri, tra cui un australiano e almeno un palestinese, in un presunto attacco aereo israeliano avvenuto questa mattina nel centro di Gaza. «Il Ministero australiano degli Affari Esteri e del Commercio sta indagando urgentemente su queste notizie, che sono, in effetti, molto preoccupanti», ha detto oggi Albanese in un’intervista con l’emittente pubblica ABC Brisbane.

«Sono molto preoccupato per la perdita di vite umane a Gaza. Il mio governo ha sostenuto un cessate il fuoco sostenibile. Abbiamo chiesto la liberazione degli ostaggi e troppe vite innocenti, palestinesi e israeliane, sono andate perdute durante il conflitto a Gaza», ha ribadito il leader laburista. Le dichiarazioni di Albanese seguono la notizia della morte di quattro operatori umanitari: un britannico, un australiano, un polacco e probabilmente un irlandese, oltre a un palestinese, all’alba di oggi in un presunto attacco aereo israeliano nel centro di Gaza. Questi lavoratori erano affiliati all’organizzazione statunitense World Central Kitchen (WCK), che ha partecipato lo scorso 15 marzo all’arrivo a Gaza di 200 tonnellate di cibo e acqua, inaugurando un corridoio marittimo a bordo della nave dell’Open Arms.

Ore 02:04 – Blinken ad Abu Mazen: «Ora riformare l’Anp»

Il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante la sua telefonata con il Presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha ribadito che gli Stati Uniti sono ansiosi di lavorare con il nuovo gabinetto dell’Autorità Palestinese e hanno sollecitato l’attuazione delle riforme necessarie. Lo rende noto il Dipartimento di Stato Usa. Durante la telefonata — scrive l’agenzia palestinese Wafa —, Blinken si è congratulato con il presidente Abbas per aver formato il nuovo governo, guidato dal consigliere economico presidenziale di lunga data Mohammed Mustafa, e hanno discusso degli ultimi sviluppi in Palestina, «compresi gli sforzi volti a fermare l’aggressione israeliana a Gaza».

Abbas ha invitato Blinken a impedire a Israele di lanciare qualsiasi operazione militare a Rafah e ha avvertito delle possibili ripercussioni di tale operazione, in particolare sui civili innocenti. Ha riaffermato il suo rifiuto dello spostamento forzato dei palestinesi sia nella Striscia di Gaza sia in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme. Da parte sua — scrive l’agenzia Wafa — il Segretario di Stato americano Blinken ha affermato che gli Stati Uniti non vedono l’ora di collaborare con il nuovo governo palestinese per rafforzare le relazioni bilaterali e che eserciteranno pressioni per garantire la protezione dei civili nella Striscia di Gaza e consentire l’ingresso di aiuti alle popolazioni palestinesi. Ha inoltre affermato che il suo Paese, in collaborazione con le parti palestinesi e arabe, continuerà a lavorare per trovare una soluzione politica che porti alla fondazione dello Stato palestinese.

Ore 00:44 – Diversi operatori World Central Kitchen uccisi in un raid dell’Idf

Diverse persone che lavoravano per la ong statunitense World Central Kitchen dello chef José Andres sono state uccise in un raid aereo dell’esercito israeliano. Lo annuncia lo stesso José Andres, dicendosi distrutto dalla perdita. «Queste persone sono angeli», ha scritto José Andres su X. In precedenza il ministero della Sanità di Hamas aveva annunciato la morte di quattro operatori umanitari stranieri e del loro traduttore palestinese in seguito a un attacco israeliano contro il loro veicolo nel centro della Striscia di Gaza.

 

Secondo il ministero della Sanità di Hamas, cinque «martiri» sono arrivati in un ospedale di Deir el Balah, dopo «un attacco aereo israeliano contro un veicolo dell’organizzazione americana World Central Kitchen». Le vittime «hanno la nazionalità britannica, australiana e polacca e la quarta nazionalità non è nota», ha riferito la fonte in un altro comunicato, precisando che la quinta persona era un autista e traduttore palestinese. L’esercito israeliano ha dichiarato che «sta esaminando il tragico incidente al più alto livello per comprenderne le circostanze» e ha sottolineato che «lavora a stretto contatto con la (ong, ndr) WCK» per la distribuzione degli aiuti alla popolazione di Gaza.

Sorgente: Gaza, uccisi 7 operatori umanitari di una Ong americana mentre distribuivano aiuti. L’esercito israeliano: «Tragico incidente»

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