0 4 minuti 2 mesi

Agitazione di 24 ore del settore pubblico e privato

L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, nato come un giorno di lotta e non di festa, sarà la data del prossimo sciopero generale. La mobilitazione è stata proclamata dalla gran parte delle sigle sindacali italiane: aderiranno la Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil.

I settori in sciopero

L’agitazione durerà 24 ore, dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo. E coinvolgerà gran parte dei servizi pubblici e privati, compresi scuolauniversitàricerca, formazione professionale, che si fermeranno. Mobilitazione, poi, tra il personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco, tra le 8 e le 14, del settore sanità (da inizio primo turno a fine ultimo turno) e tra i lavoratori di Autostrade, in sciopero dalle 22 del 7 marzo alle 22 del giorno seguente.

L’eccezione dei trasporti

Il Garante dei trasporti ha invece ridimensionato lo sciopero della mobilità, come comunicato con una nota. La Commissione di garanzia fa sapere, infatti, che rispetto alla mobilitazione generale proclamata dalle sigle sindacali Slai-Cobas, Adl-Cobas, Usb e Osp Faisa-Cisal in tutti i settori pubblici, privati e cooperativi, ha rilevato delle irregolarità nel comparto trasporto passeggeri. Per questo buona parte dei lavoratori del settore non potranno prendere parte alle proteste. Il Garante ha sottolineato come il regolamento vieti la partecipazione a scioperi generali degli addetti nei settori del trasporto aereo, ferroviario, marittimo e pubblico locale. Resta confermato solo lo sciopero proclamato dal sindacato Slai Cobas per il Sindacato di Classe e non quello dalle altre sigle sindacali. Trenitalia precisa: “Dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 8 marzo è proclamato da una sigla generale autonoma uno sciopero generale nazionale del personale del gruppo Fs”. Potrebbero però dunque esserci disagi anche per chi viaggia.

L’esclusione dell’Abruzzo

La Commissione ha anche invitato le organizzazioni sindacali a escludere l’Abruzzo da gran parte delle mobilitazioni per via delle elezioni regionali fissate per il 10 marzo.

Le ragioni della mobilitazione

I sindacati di base, nei loro volantini, elencano varie motivazioni. Principalmente ricorrono: “Sciopero contro ogni forma di violenza fisica, psicologia e morale, contro ogni discriminazione salariale e di ruolo sui luoghi di lavoro e nelle istituzioni, ogni guerra e l’aumento delle spese militari e a favore di servizi pubblici di qualità, lavoro stabile, riconoscimento del lavoro di cura, aumenti salariali in rapporto al costo della vita, salute e sicurezza e stato sociale”. In sintesi: “Non donateci mimose”.

I cortei transfemministi

Il movimento transfemminista Non Una di Meno ha invitato allo sciopero l’8 marzo “contro la violenza patriarcale in tutte le sue forme”, “un blocco della produzione e della riproduzione nelle case e sui posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, nei supermercati e nei luoghi di consumo, nelle strade e nelle piazze, in ogni ambito della società. Perché se ci fermiamo noi si ferma il mondo”. In numerose città italiane ci saranno cortei, manifestazioni e sit-in. Ad aderire anche la Flc-Cgil. A Roma si sfilerà dalle 10 dal Circo Massimo a largo Bernardino da Feltre. “È quanto mai importante scendere in piazza – motiva l’adesione il sindacato – per gridare il nostro dissenso ad ogni forma di sopraffazione contro le donne e contro le politiche familiste, razziste e nazionaliste di questo governo, che alimentano sfruttamento e violenza, lo sciopero è anche l’occasione per chiedere seri e urgenti provvedimenti per contrastare l’interminabile scia di sangue dei femminicidi, un fenomeno intollerabile per un Paese che si dichiara civile”.

Sorgente: Sciopero venerdì 8 marzo: chi si ferma dai trasporti alla scuola – la Repubblica

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20