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Nelle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, del territorio di Brescia e provincia è arrivato l’invito all’evento “Mettiamo le ali ai nostri sogni – Giornata per le Scuole 2024“, un titolo che mette i brividi, un appuntamento che purtroppo sta diventando fisso, ogni anno, tra le scuole di Brescia e l’Aeronautica Militare.

Non ci è molto chiaro cosa dovrebbero trovare di interessante i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, nelle acrobazie aeree tuonanti dei velivoli militari, negli stand espositivi, in quattro ore di permanenza all’aeroporto “Luigi Olivari”.

Qualche ufficiale, vedendo dei ragazzi che per non cascare in terra dalla noia decideranno di rincorrersi timidamente con le braccia aperte e fingere di essere dentro i mostri del cielo, si illuderà pure che sia stato ben gettato un seme nel loro immaginario ribelle e, troppo distante ormai dalla vita della gente comune, non sospetterà che i più svegli e informati dei ragazzi lì presenti siano immuni all’ostentazione comunicativa con la quale si dice “eccellenza italiana”, “patrimonio, valori e tradizione”.

Noi speriamo che Dirigenti scolastici e docenti si rifiutino di portare gli alunni e le alunne dentro quello scenario, estraneo alla vita e ai valori di una sana democrazia. E se, invece, decideranno di portarceli, confidiamo in quel/quella docente o genitore che riesca a spezzare la manipolazione cognitiva di questo evento, che scherzi con i ragazzi dicendo che i Diavoli Rossi di Ghedi possono chiamarsi così e scegliere quello stemma, senza problemi, mentre la rock band della scuola non può o verrebbe ricoperta di sospetti di stregoneria, dai benpensanti.

Noi speriamo che qualche docente o genitore chiarisca ai ragazzi che la Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori” è lì a fare solo uno spettacolo, perché in realtà l’Aeronautica Militare a Ghedi è specializzata nel trasporto di ordigni nucleari e svolge un servizio altamente distruttivo per il pianeta e tutte le persone che lo abitano, noi compresi.

Prima di portarceli, che si denunci ai ragazzi e alle ragazze che stiamo foraggiando le guerre accese in altri confini geografici a discapito della loro formazione. Questa lettura della storia italiana attuale li aiuterà anche una volta licenziati dalla scuola.

Secondo i grandi attori di questo evento, e di altri eventi simili che osannano le FF.AA. proponendole come apprezzabile via di realizzazione professionale, serve ispirare le nuove generazioni al servizio del Paese. Vorremmo dire loro che è nostra responsabilità di adulti verso le generazioni più giovani preparare per loro un mondo migliore, servire al meglio le loro reali aspirazioni, invece di reprimerle sul nascere come si cerca di fare con la ampollosa e asfissiante propaganda di guerra.

Ed è nostro dovere insegnare alle giovani generazioni che servire il Paese è un dovere che si imbraccia serenamente e senza protestare solo se significa vivere, e non distruggere.

In allegato la circolare.

Maria Pastore – Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università

Sorgente: Mettiamo le ali ai nostri sogni sulla retorica bellicista in Lombardia

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