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Secondo fonti del Dipartimento di Stato USA, gli avvenimenti attuali in Ecuador rispondono ad un’operazione in pieno sviluppo da parte della Comunità di Intelligence della CIA e del Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti, il cui braccio esecutivo presente nella regione è il Comando Sud.

Poiché un primo obiettivo è quello di recuperare la base militare di Manta, [bisogna] ottenere l’armamento sovietico/russo in possesso dell’Ecuador per rifornire l’Ucraina eludendo l’autorizzazione del Congresso Federale, e vendere nuove armi nordamericane a Quito.

Per raggiungere i loro scopi, hanno organizzato una destabilizzazione su larga scala in Ecuador, con l’aiuto di agenti della DEA (Drug Enforcement Administration) infiltrati nelle bande di narcotrafficanti del paese.

Il secondo obiettivo è che, con il conflitto, intendono conferire poteri straordinari a figure della magistratura, per poi sviluppare una nuova operazione di lawfare contro l’ex presidente Rafael Correa.

Ricordiamo che l’attuale crisi in Ecuador risponde alle politiche implementate dagli ex presidenti Lenin Moreno e Guillermo Lasso, basate su approcci neoliberisti, dollarizzazione dell’economia, sottomissione al governo nordamericano e smantellamento delle forze dell’ordine.

Le misure di taglio economico sono state dettate dal Fondo Monetario Internazionale FMI e dalla Banca Mondiale, sulla base delle indicazioni del governo nordamericano, che hanno giustificato le visite e gli accordi a porte chiuse di Lasso, e che hanno causato politiche autoritarie, alti livelli di emigrazione e conflitti con attori economici e piccole imprese.

Ad esempio, durante il mandato di Lenin Moreno, è iniziata l’epurazione degli apparati di sicurezza con l’aiuto di consiglieri nordamericani, e questo ha intenzionalmente portarono benefici alla DEA e ad altri organismi di sicurezza nordamericani.

Tra gli organi nazionali colpiti c’era il Ministero della Giustizia, e questo ha causato uno squilibrio nella lotta alla criminalità e una dipendenza dal governo nordamericano.

La linea politica degli ex presidenti, che hanno preceduto Daniel Noboa, è stata quella di impegnarsi con il governo nordamericano per ottenere agevolazioni politiche e prestiti, e ciò ha portato con sé una maggiore presenza statunitense in Ecuador, concessioni e perdita di sovranità, nonché un allineamento della regione alle politiche statunitensi.

Diventa, pertanto, evidente anche l’intenzione di aderire all’Alleanza del Pacifico AP, per rafforzare le linee di cooperazione con detti paesi. AP è un’organizzazione che ha lo scopo di contrastare l’integrazione regionale in America Latina e che è sotto la protezione degli Stati Uniti.

È stato così che, il 27 gennaio 2021, presso l’ambasciata nordamericana a Quito, si è tenuto un incontro segreto con l’ex presidente Lenin Moreno, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Luis Almagro, Bob Menéndez e Marco Rubio, al fine di stabilire il Progetto di Legge dell’Associazione USA-Ecuador e sono stati elaborati piani per impedire al Correismo di arrivare al potere.

A seguito di questi piani, Bob Menéndez fece diverse visite in Ecuador per garantirne la realizzazione e l’avanzamento.

Questo progetto cominciò ad essere gradualmente attuato come pretesto per andare rafforzando le strutture di intelligence e di sicurezza in Ecuador, soprattutto nelle regioni costiere del paese, utilizzando come giustificazione la lotta contro il narcotraffico e altri crimini ambientali, come la pesca illegale e la caccia indiscriminata di specie protette, per giustificare la loro presenza su tutte le isole che compongono la riserva ecologica delle Galapagos, in questo modo si sarebbe giustificata la presenza degli USA in Ecuador, con il fine di recuperare, lo ribadiamo, la base di Manta e avere una presenza di forze militari.

Attualmente esiste un Progetto di Legge nel Congresso degli Stati Uniti che legalizza le azioni che dal 2014 stava portando avanti il personale dell’ambasciata americana, e soprattutto quello delle sue agenzie di spionaggio, principalmente la DEA e la Central Intelligence Agency, tutte con una forte presenza nel territorio ecuadoriano.

Uno degli obiettivi degli USA è, lo ribadiamo, ottenere le armi russo-sovietiche di cui dispone l’Ecuador in cambio di armi statunitensi, con la giustificazione di fornire loro attrezzature per combattere l’attuale crisi di criminalità che sta attraversando l’Ecuador.

Se questo scambio si realizzasse, si confermerebbe, ancora una volta, la sottomissione e la dipendenza dell’Ecuador dagli interessi statunitensi; In questo senso, gli USA hanno bisogno che l’Ecuador fornisca le seguenti armi:

11 elicotteri MI-17

10 carri armati BTR-60

18 MLRS Multiple Launch Rocket System

15 Sistemi Automatizzati di Missili Antiaerei OSA

44 Sistemi Antiaerei ZSU SHILKA

Più di 150 Cannoni Antiaerei ZU-23-2 e ZPU-4

6 Carri Armati Corazzati Lancia Ponti MTU-20

Decine di Sistemi di Difesa Aerea Portatili Igla-S, MPADS e Strela.

Infine, queste agenzie hanno preparato nel tempo leader in Ecuador che rispondano agli interessi degli Stati USA, come la Procuratrice Generale Lady Diana Salazar Méndez, di cui si hanno immagini della sua recente visita a Washington, dove ha incontrato il Procuratore Generale degli Stati Uniti Merrick Garland, la vice Procuratrice degli Stati Uniti Nicole Argentieri e il Direttore dell’FBI Christopher Wray.

Il ruolo di Salazar Méndez sarà quello di inventare un caso contro Rafael Correa, collegandolo al traffico di droga al fine di annullarlo politicamente; Salazar Méndez deve fare ciò che il giudice Sergio Moro ha (temporaneamente) ottenuto contro Lula da Silva in Brasile.

* da CubaOggi https://cubaoggi.wordpress.com/2024/02/06/las-manos-sucias-de-la-cia-y-la-dea-en-ecuador/

Sorgente: Le mani sporche della Cia e della Dea sull’Ecuador – Contropiano

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