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Israele non ha rispettato nessuna delle misure provvisorie dettate dalla Corte Internazionale di Giustizia al fine di prevenire un genocidio a Gaza, denuncia Human Rights Watch (HRW).
Israele “sta sopprimendo per fame i 2-3 milioni di palestinesi a Gaza, mettendoli in pericolo maggiore rispetto a prima dell’ordine vincolante del tribunale mondiale”, denuncia l’ONG per i diritti umani Human Rights Watch in una dichiarazione rilasciata lunedì.

L’organizzazione sottolinea inoltre che Israele “ha semplicemente ignorato la sentenza del tribunale e, in qualche modo, ha persino intensificato la sua repressione, bloccando ulteriormente l’aiuto alla popolazione palestinese”.
La nota ricorda che, di fronte alla causa presentata dal Sudafrica contro il regime israeliano, la Corte Internazionale di Giustizia (CIJ) dell’Aia il 26 gennaio ha ordinato a Tel Aviv di adottare “misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e aiuti umanitari che sono urgentemente necessari” e riferire sul completamento di queste azioni “entro un mese”.

Che il governo israeliano se ne fregasse di quanto emesso dalla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia era ovvio, Tel Aviv gode dell’impunità da oltre settanta anni quindi era improbabile che si adeguasse a quanto sentenziato. Il tragico però è che questa impunità è stata possibile grazie al fatto che tutta la comunità internazionale, sempre attenta al rispetto dei diritti umani nei paesi che non si sono inginocchiati di fronte alla Casa Bianca, non presta minimamente attenzione quando i crimini sono perpetrati da Israele.

Un mese dopo, il governo di Tel Aviv continua a ostacolare la fornitura di servizi di base e l’ingresso e la distribuzione all’interno di Gaza di carburante e aiuti vitali. Atti questi che possono essere considerati come punizione collettiva che equivalgono a crimini di guerra i quali includono l’uso della fame dei civili come arma di guerra.

Secondo HRW, la comunità internazionale dovrebbe impiegare tutte le forme di influenza, comprese le sanzioni e gli embarghi, per fare pressione sul regime israeliano per rispettare gli ordini vincolanti del tribunale nel caso di genocidio contro il popolo palestinese.
“Il flagrante disprezzo di Israele per l’ordine della CIJ pone una sfida diretta all’ordine internazionale basato su regole”, osserva sottolineando che il mancato rispetto delle misure dettate dalla CIJ da parte del regime “mette a rischio la vita di milioni di palestinesi e minaccia di minare le istituzioni incaricate di garantire il rispetto del diritto internazionale e del sistema che garantisce la protezione dei civili in tutto il mondo”, riferisce Hispan TV.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info

Nella foto: una bambina a Gaza

Sorgente: A Gaza non si ferma il genocidio. Israele non ha voluto adeguarsi a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Internazionale dell’Aja (A. Puccio) – FarodiRoma

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