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Con un nuovo lungo thread social Nico Piro*, il pioniere italiano del giornalismo mobile ha confrontato i numeri delle vittime civili a Gaza con quelle di altri conflitti recenti e quanto l’Occidente sia ipocrita nel suo difendere il diritto internazionale e le convenzioni umanitarie in base alla convenienza.

17mila vittime civili a Gaza in appena due mesi

Gaza (365kmq) in 2 mesi l’IDF ha ucciso 17177 civili (fonti palestinesi). Per arrivare a numeri “simili” in Afghanistan (647,230 kmq) bisogna conteggiare (fonte Onu) i morti innocenti fatti da talebani, ANSF, Nato, EF da 2014 a 2018 (5 anni peggiori negli archivi), ovvero 18.128.

Considerando come morti anche i 7600 dispersi (probabilmente sotto le macerie) a Gaza avremmo 24.777 innocenti uccisi più che in Afghanistan dal 2014 al 2020 (24.572).
Tale tasso di vittime civili è assolutamente anomalo anche in paragone ad altra mattanza pluriennale, l’Iraq.

L’anomalia emerge chiaramente anche in paragone ad un altro conflitto, quello in Ucraina, in un rapporto temporale di 2 anni a 2 mesi. Conflitto che tra l’altro è stato considerato da osservatori e analisti occidentali come particolarmente grave sul tema vittime civili.

Un tasso di vittime civili del genere implica l’assoluta mancanza di forme di mitigazione da parte di IDF (per giunta in arra ad alta densità abitativa e con pochissimi obiettivi militari univoci) come ben spiegato dall’esclusiva di un magazine Israeliano.

Tale tasso dice anche di quanto l’Occidente sia ipocrita nel suo difendere il diritto internazionale e le convenzioni umanitarie, chiaramente piegate alla propaganda e “interpretabili” a seconda che a violarle siano i nostri nemici o gli alleati.

Al di là dei morti che nessuno riporterà in vita, al di là del principio per cui una vittima è una di troppo, al di là della conseguenze geopolitiche il massacro di Gaza è destinato ad alimentare per decenni odio contro Israele e l’Occidente nel mondo arabo e islamico come fu per Abu Ghraib e Guantanamo.

Ha terremotato la credibilità Usa e ulteriormente ridotto a caricatura la diplomazia europea. Ha spaccato la società americana e ulteriormente allontanato i media in Usa e Europa dai lettori, con le piazze pro pace bollate come pro Hamas.

Un doppio standard che ha spianato la strada ad ulteriori attacchi (già accolti in silenzio quindi tollerati e così sdoganati quando venivano dall’alleato ucraino) contro istruzioni preziose come le Nazioni Unite o Amnesty. Per non parlare di quelli al Papa e ai pacifisti.

In mezzo a questa tragedia enorme che altre tragedie (spero di sbagliarmi) genererà, c’è da notare come più forti emergono le ragioni dei pacifisti, purtroppo inascoltati come la nostra Costituzione.
La guerra non è mai una soluzione ma solo un modo per amplificare problemi.

Nota
Una frazione dei 17.177 civili potrebbero non essere stata causata da IDF, se si indagasse su precisi episodi dalle versioni opposte

Nota 2

Su 17177 morti 11.997 erano donne e bambini quindi non uomini in età da combattenti.
Si smantella cosi Hamas?

* Ripreso da Nico Piro

Sorgente: 17mila vittime civili a Gaza: si smantella così Hamas? – Kulturjam

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