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Per il ministro dell’Economia dietro le quinte dell’implementazione del Recovery Plan è in corso «una battaglia epica tra la burocrazia italiana e quella europea»

di Simone Disegni

È un Giancarlo Giorgetti insolitamente pungente verso le istituzioni europee, quello che oggi è tornato sul tema delle interlocuzioni in corso tra Roma e Bruxelles sull’implementazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Il governo Meloni, come noto, ha annunciato da mesi di voler apportare modifiche al Pnrr abbozzato dall’esecutivo Conte-2 e redatto in forma definitiva da quello di Mario Draghi. Modifiche che tardano tuttavia ad arrivare, anche solo nelle costanti interlocuzioni informali tra le autorità italiane e quelle Ue. E la visita della scorsa settimana dei tecnici della task force della Commissione europea non deve essere stata vissuta particolarmente bene, dai ministeri interessati, a giudicare dalle parole pronunciate oggi dal responsabile dell’Economia. Sul Pnrr è in corso «una battaglia epica tra la burocrazia italiana e quella europea», ha detto Giorgetti intervenendo alle celebrazioni per il 145esimo anniversario della nascita de Il Messaggero. Sul fronte interno, ha spiegato il ministro, «c’è uno stress incredibile per l’amministrazione italiana, e stiamo facendo del nostro meglio, ma allo stesso tempo c’è un approccio da parte dei tecnici della Ue che è particolarmente cavillloso. E non è solo l’Italia a lamentarsi di questo approccio formalistico, ma tutti», ha chiosato Giorgetti.

 

Crescita e debito: la posizione dell’Italia sul nuovo Patto di Stabilità

A proposito di grandi dossier di governance economica europea, il ministro dell’Economia è anche tornato sul tema della riforma del Patto di Stabilità, attualmente oggetto di dibattito (leggi, scontro) tra i governi sulla base della proposta predisposta dalla Commissione europea. «Sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita si sta giocando una partita fondamentale perché riguarderà i prossimi decenni – ha commentato Giorgetti – Ci sono posizioni diverse, la Germania ha la sua posizione, la Francia ne ha altre e l’Italia altre ancora. Quando questo negoziato si chiuderà con un compromesso dovrà essere un compromesso di soddisfazione». Come si pone dunque l’Italia in questo dibattito? «È legittimo che il governo italiano si giochi le sue carte. Non abbiamo intenzioni di violare o di spaccare il sistema, ma in Europa cerchiamo di difendere l’interesse nazionale», ha detto Giorgetti, secondo il quale «la stabilità e la crescita hanno una sintesi nel concetto di sostenibilità. Siamo d’accordo che bisogna ridurre il debito sul Pil: ma se non riusciamo a garantire la crescita questo non è possibile».

Sorgente: Pnrr, Giorgetti all’attacco dell’Ue: «Ha un approccio cavilloso. Uno stress incredibile per la nostra amministrazione» – Open

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