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La vettura proveniva dalla Romania. Le condizioni a bordo erano tragiche tanto che tre animali sono stati abbattuti dalla Asl. L’associazione “Essere Animali”: “Vogliamo che questi camion non partano più”

Erano ammassati in un camion, suddivisi su tre piani. Si calpestavano tra di loro, alcuni avevano delle zampette incastrate. E belavano, sofferenti, ad appena poche settimane di vita, strappati dalle madri poche ore prima. È il viaggio dell’orrore di 680 agnellini provenienti dall’est Europa e destinati a un macello del Lazio in vista dei pranzi di domenica e lunedì.

 

 

La denuncia arriva dall’associazione Essere animali, che durante il periodo di Pasqua  ha attivato i controlli su strada a partire da Gorizia, per verificare le condizioni degli agnelli e documentare eventuali violazioni sul trasporto. Il 4 aprile gli attivisti hanno notato un camion sospetto all’altezza di Altedo (Bologna) e così hanno allertato le forze dell’ordine, che sono intervenute insieme ai veterinari della Asl locale.

 

 

La vettura proveniva dalla Romania e “ospitava” al suo interno 680 agnelli, 200 in più rispetto al carico previsto. Le condizioni a bordo erano tragiche: la situazione di sovraffollamento era così grave che i cuccioli si calpestavano tra loro. Di più: tre animali, denunciano ancora dall’associazione, non erano più in condizioni di proseguire il viaggio e per questo le autorità sanitarie hanno deciso di abbatterli sul posto. Un altro degli agnelli sul camion era rimasto incastrato con una delle zampe nelle partizioni della vettura durante le fasi di carico alla partenza: un fatto grave che dopo 14 ore di viaggio ha concorso alla tragica fine dell’animale. Un altro. Secondo quanto riportato dalle autorità all’associazione il veicolo sarebbe stato sanzionato per la violazione delle disposizioni del regolamento europeo sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate.

 

Alla luce dell’accaduto, l’associazione chiede al governo di “non chiudere gli occhi di fronte a questi episodi, facendo invece la propria parte per risolvere il problema alla radice”. Ben vengano “controlli più serrati, come richiesto anche dal ministero della Salute in una recente nota emanata alcuni giorni fa – spiega Chiara Caprio, responsabile delle relazioni istituzionali di Essere animali -. Oggi, nella migliore delle ipotesi, riusciamo a far emettere sanzioni nei confronti dei trasportatori che violano una legge antiquata che non protegge concretamente gli animali”. Ma “domani vogliamo che questi camion non partano più”. 

 

 

Tra gli enti attivi contro il consumo di massa degni agnelli in occasione delle festività ci sono anche l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, che ha lanciato lo slogan “Se non lo mangi, la Pasqua è sempre la stessa”. E la Lav che, insieme a Funny Veg Academy, continua a suggerire numerosi menù cruelty free, per una “Pasqua senza crudeltà”.

Sorgente: Il viaggio dell’orrore di 700 agnellini destinati alle tavole di Pasqua: affamati, ammassati e soppressi – la Repubblica

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