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19 April 2024
0 9 minuti 1 anno

A pochi giorni dal via libera al decreto sull’immigrazione, la premier Meloni riunisce ministri e servizi segreti per trovare nuove soluzioni all’emergenza: torna l’ipotesi di dare la sorveglianza alla Marina. Il ministro della Difesa parla di un disegno da parte dei “mercenari al soldo della Russia, che utilizzano il loro peso in alcuni paesi africani”. Tajani rilancia la teoria. E Prigozhin replica: “Si occupi dei problemi che non riesce a risolvere”

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La premier Giorgia Meloni riunisci i ministri a Palazzo Chigi: a pochi giorni dall’approvazione del decreto migranti a Cutro, il governo deve già valutare nuove soluzioni per affrontare l’emergenza sbarchi, che registra già numeri triplicati rispetto all’anno scorso e rischia di sfuggire di mano con l’arrivo della primavera. Ad oggi, dati del Viminale alla mano, sono già 20.017 i migranti arrivati in Italia nel 2023, più del triplo dei 6.152 registrati nello stesso periodo del 2022. L’impennata si è concentrata in particolare nei tre giorni 9-11 marzo, quando sono arrivate ben 4.566 persone. La novità che emerge dal vertice però è la nuova linea del governo, che lega la crisi migratoria alla guerra in Ucraina. Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il boom di arrivi è infatti “parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani“. Insomma, secondo il governo gli sbarchi sarebbero la conseguenza dell’impegno dell’Italia al fianco di Kiev. Anche la premier Meloni, intervenendo alla presentazione del libro ‘L’Atlante di Francesco’, ha dichiarato: “Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi da noi solo chi ha soldi per pagare quei mafiosi, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti”. Un’accusa a cui ha replicato direttamente il capo dei mercenari russi, Yevgeny Prigozhin: “‘Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci”. Prigozhin poi ha definito Crosetto “mudak”, un termine che in russo corrisponde a un pesante insulto.

Sorgente: Migranti, 20mila sbarchi: triplicati nel 2023. Crosetto: “È strategia della Wagner”. Il capo dei mercenari lo insulta: “Non c’entriamo” – Il Fatto Quotidiano

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