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I gruppi che si ispirano, o si rifanno dichiaratamente, a ideologie suprematiste e negazioniste sono attivi e fanno proseliti

Inneggiano a Erich Priebke e a Rudolf Hess. Si ispirano a Léon Degrelle, il “figlio adottivo di Hitler”, e a Heinrich Himmler, l’ideologo della “soluzione finale”. Antisemiti, negazionisti, suprematisti, razzisti. Da Milano a Varese, da Verona a Ascoli, Roma, Napoli. Hanno nomi e indirizzi le centrali dell’odio che, nel 2023 – settantotto anni dopo l’apertura dei cancelli di Auschwitz – avvelenano la democrazia oltraggiando la memoria. Bisogna guardare a questa galassia nera riascoltando il monito del presidente Mattarella sul riemergere di “antisemitismo, intolleranza, razzismo e negazionismo”. E venerdì, nel Giorno della Memoria, targhe ebraiche sono state divelte e scritte e svastiche sono comparse su muri e strade di Bordighera, Livorno e Roma.

I dodici raggi

28 ottobre 2022. I Do.Ra. (acronimo della Comunità militante dei dodici raggi) inaugurano la nuova sede ad Azzate, Varese: 300 ospiti e un pavimento a mosaico che – idea del capo Alessandro Limido, figlio dell’ex terzino della Juventus Bruno – riproduce il “sole nero” della sala del castello di Wewelsburg, un tempo centro ideologico delle Schutzstaffel (le SS). Dal 2012 le teste rasate di Azzate onorano il genetliaco di Hitler, parlano di “Uomo Nuovo”, strepitano contro il mondialismo che farebbe capo alle élites ebraiche all’opera per favorire la “sostituzione etnica”. Temi cari a Carlo Mattogno: il principale esponente del negazionismo dell’Olocausto in Italia.

A Caidate, sempre Varese, ancora i Do.Ra. espongono una svastica al dibattito “I tentacoli del potere mondialista” – relatori: Leonardo Fonte e Enzo Ristagno della comunità di Avanguardia. “Il precursore italiano del negazionismo? È stato Franco Freda – spiegano all’Osservatorio sulle nuove destre -. Ha iniziato nel ’63 traducendo per Ordine Nuovo degli opuscoli francesi”. Fu il solco. A Lonigo (Vicenza) c’è la base del Veneto Fronte Skinhead – il leader è Giordano Caracino – espressione italiana del circuito neonazista “blood & honour” (da Blut und Ehre, la gioventù hitleriana).

Fortezza Europa

A Verona opera “Fortezza Europa”, nata da una scissione di Forza Nuova e guidata da Emanuele Tesauro. Il nome deriva dal termine usato dalla propaganda del Terzo Reich per indicare l’Europa continentale. La scorsa estate al loro raduno “Fortress” c’erano anche i giovani meloniani di Gioventù Nazionale.

Lealtà Azione

Bianco. Europeo. Razzista. L'”Uomo Nuovo”. “Gli ebrei sono una lurida razza di mercanti dal naso adunco”, scrive su Fb Giacomo Traverso. È il leader genovese di Lealtà Azione, associazione nata a Milano. I “lealisti”? Si ispirano a Degrelle, sono il volto metapolitico dei violenti hammerskin. I capi: Stefano Del Miglio e Giacomo Pedrazzoli, pregiudicati per pestaggi.

Ma in LA spicca anche il leghista Stefano Pavesi, già assistente a Strasburgo dell’europarlamentare Silvia Sardone. Palazzo e militanza, fili da tirare. Nel 2011 la Cassazione conferma la natura antisemita di FN. Dieci anni dopo in una sede di CasaPound a Maccarese spunta un altarino dedicato a Priebke e Himmler. Icone per alcune sigle smantellate tra 2020 e 2022, pronte a compiere attentati. Avanguardia Rivoluzionaria (Milano), Ordine di Hagal (Campania), Partito nazionalsocialista dei lavoratori (della famigerata “miss Hitler”), Ultima Legione (Marche e Abruzzo), Sole Nero (Liguria). Epigoni del sito neonazi Stormfront, chiuso nel 2012. Il leader italiano era l’ex forzanovista Mirko Viola.

Sorgente: Svastiche e scritte antisemite, l’odio della galassia nera profana il Giorno della Memoria – la Repubblica

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