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2 dicembre 1973. E’ domenica, la prima a piedi. Il presidente del Consiglio Mariano Rumor e il Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato Ciriaco De Mita emettono leggi e decreti per orientare il comportamento degli italiani. Nasce l’austerity, che è l’anticamera del mondo odierno. All’epoca fu dovuto al petrolio, oggi al gas.

Rumor disse che il mondo sarebbe andato incontro a grosse difficoltà, proprio come il presidente francese Macron di qualche settimana fa.

Ma chi ha investito all’epoca ha portato a casa risultati eccezionali.

Il mondo non si ferma, e se si dovesse fermare noi non avremmo più motivo di preoccuparci né del mondo stesso, né dei nostri soldi, né di noi stessi.

Dai primi di dicembre 1973 e fino al 2 giugno del 1974, l’Italia piombò nel buio e cominciò l’austerity. Le domeniche a piedi, le città al buio, i locali chiusi alle 23: tutto il Paese dopo gli anni del riscatto economico del Dopoguerra si risvegliò più povero. Fu uno choc, le misure adottate dal governo cambiarono la vita delle famiglie, anticipando gli orari della cena serale e del Tg1, eliminando le gite fuori porta della domenica, anticipando gli orari di chiusura di uffici e negozi. La crisi energetica era cominciata da qualche anno, ma la svolta decisiva avvenne nell’ottobre del 1974.

Sorgente: Energia, ritorno all’austerity del 1973? | WSI

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