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 GLI STATI UNITI AL LAVORO PREPARANO TAIWAN ALLA GUERRA CON LA CINA

 

di Vladimir Platov (*)
Gli anni che hanno preceduto la prima e la seconda guerra mondiale sono spesso definiti dagli storici “febbre diplomatica”, a causa della mobilitazione attiva di diverse potenze in tutto il mondo in alleanze sia palesi che segrete. Tuttavia, tale attività non mirava a prevenire i conflitti, ma solo a rafforzare la loro posizione in vista della guerra imminente che era sempre stata il loro obiettivo.

Sfortunatamente, qualcosa di simile può essere visto negli ultimi tempi nel comportamento degli Stati Uniti, sia in termini di “unire le forze” sul possibile fronte di battaglia europeo di Washington contro la Russia, sia nella regione dell’Asia-Pacifico (APAC) nell’affrontare la Cina. Le recenti politiche e azioni statunitensi – alla vigilia del Congresso del Partito Comunista Cinese – sono state caratterizzate dalla creazione di blocchi anticinesi, esercitazioni su larga scala senza precedenti nell’APAC e vicino ai confini cinesi e varie provocazioni.

Dopo una visita provocatoria a Taiwan della presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi all’inizio di agosto, la situazione intorno all’isola, così come le relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti in generale, è peggiorata. La Cina, che considera l’isola una delle sue province, ha condannato la visita, vedendola come un sostegno degli Stati Uniti al separatismo taiwanese.

Nell’interesse del contenimento della Cina, la Casa Bianca sta provocando tensioni intorno all’isola di Taiwan, violando clamorosamente il principio One China, che un tempo gli americani accettavano come una delle condizioni principali per normalizzare le relazioni USA-Cina. Nel perseguire la strategia anti-cinese, solo nel mese di agosto quattro delegazioni con rappresentanti dell’establishment politico statunitense a vari livelli si sono recate a Taiwan. Apparentemente in coordinamento con Washington, anche alcune delegazioni politiche dell’Unione europea hanno compiuto visite provocatorie a Taiwan e hanno mostrato sostegno agli oppositori di Pechino sull’isola.

Contemporaneamente alle iniziative politiche anti-Pechino, subito dopo la visita di Nancy Pelosi, le acque territoriali cinesi nello Stretto di Taiwan iniziarono ad essere violate più frequentemente dalle navi americane con il pretesto della libertà di navigazione. Il 27 agosto, ad esempio, due navi della marina statunitense, gli incrociatori missilistici USS Antietam e USS Chancellorsville, hanno effettuato un passaggio dimostrativo e provocatorio attraverso lo stretto di Taiwan, al quale il ministero degli Esteri cinese si è fortemente opposto. Per contrastare qualsiasi ulteriore provocazione da parte degli Stati Uniti, l’esercito cinese è stato messo in massima allerta, secondo Shi Yi, un funzionario dell’Eastern Theatre Command dell’Esercito popolare di liberazione (PLA). Il 28 agosto, le forze armate di Taiwan hanno registrato l’avvistamento di 23 aerei dell’EPL e otto navi dell’EPL in mare e nello spazio aereo vicino a Taiwan.

Sorgente: controinformazione.info | Gli Stati Uniti al lavoro preparano Taiwan alla guerra con la Cina

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