“Siamo di fronte a un sistema basato sul lavoro grigio”, spiega Chiara Buratti che con il sindacato Adl Cobas ha seguito diverse cause sul lavoro. Un metodo che costituisce un problema “non solo da un punto di vista contributivo perché significa che non avrò i contributi versati per quelle ore di lavoro e non maturerò le ore di ferie e tredicesime – puntualizza la sindacalista – ma anche dal punto di vista della sicurezza sul lavoro”. Che cosa succede se c’è un infortunio nelle ore che non sono segnate sulla busta paga? “Molte volte i datori di lavoro dicono ai lavoratori di affermare che erano a casa – racconta Buratti – così facendo dunque non si rischia solo da un punto di vista previdenziale ma anche da un punto di vista della salute”.
Gli imprenditori con i quali ilfattoquotidiano.it ha sostenuto i colloqui di lavoro spiegano in maniera esplicita che una parte dello stipendio sarà pagata in nero. E quando gli si chiede perché c’è difficoltà a trovare lavoratori rispondono quasi all’unisono: “Tutta colpa del reddito di cittadinanza”. Secondo un’albergatrice, “da quando hanno iniziato a darlo non viene più la gente dal sud a lavorare”. Dall’altro lato della strada, un titolare del bar rincara la dose: “Preferiscono stare a casa sul divano piuttosto che faticare”. Ma se si fa la media dell’importo percepito grazie al reddito di cittadinanza si arriva a poco più di 500 euro. “Se pensiamo che importi del genere possano far rifiutare delle offerte di lavoro forse significa che quelle offerte di lavoro non sono adeguate” commenta la sindacalista Buratti. Sul tema il ministro del turismo Garavaglia ha puntato più volte il dito contro il Reddito, mentre i sindacati chiedono al governo “un salario minimo orario che sia dignitoso per tutti i lavoratori”. Ma c’è un’altra particolarità che riguarda la città di Venezia. “Qui la stagionalità non si vive solo d’estate ma durante tutto l’anno a causa dei grandi eventi legati alla cultura come la Biennale o il festival del cinema – precisa Buratti – in questa città chi lavora nel turismo dall’hotel ai ristoranti questo trattamento di sfavore lo riceve sempre. Per questo andrebbe rivisto tutto il sistema”.
Se volete raccontare la vostra esperienza, scrivete all’indirizzo [email protected], indicando “stagionali” nell’oggetto.