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Alla richiesta di scegliere tra pace e condizionatore la nostra risposta è semplice: cacciare Draghi!

Da giorni l’affermazione di Draghi “preferite la pace o il condizionatore quest’estate?” rimbalza tra tv, giornali e social. A pronunciarla è stato proprio Draghi, il servo di USA e UE, lo stesso che ha trascinato l’Italia in guerra, che aumenta le spese militari, che taglia l’iva sulla vendita delle armi e negli stessi giorni fa tagli alla sanità e alla scuola. Lo stesso Draghi che ha sbloccato licenziamenti e sgomberi, proprio quello che ha lasciato e lascia mano libera alle multinazionali di delocalizzare, proprio quello del carovita, proprio lui.

Guerra alla guerra
Dal Collettivo di Fabbrica della GKN
Quando Draghi ci chiede di scegliere tra la “pace o il condizionatore” esprime una affermazione di un cinismo programmatico e sistemico impressionante. Chiarisce come questa sia un’economia di guerra. E per questo noi dichiariamo guerra a questa economia. Chiarisce come il sistema sia in grado di tenerti continuamente in bilico sul ricatto, tra diritti e salario, tra morire di fame o di inquinamento, tra un presunto benessere e la guerra per difenderlo. Ci sono non una ma un milione di ragioni per cui quella affermazione è violenta, falsa e sbagliata. Per ragioni di spazio, in un breve comunicato, non le elencheremo. Ma una cosa si può dire: noi siamo esattamente l’opposto di quella affermazione.
Siamo un mondo nuovo in cammino dove non è che non esiste risposta alla domanda di Draghi. Non esiste proprio la domanda stessa. […] Siamo la conferma che “qualcosa sta accadendo” ma contemporaneamente che questo “qualcosa” è lontano ancora da una dimensione in grado di abbracciare l’intero paese. La convergenza e l’insorgenza vanno curate, accudite, approfondite ma anche allargate.”

E allora la domanda è sbagliata, ma la risposta giusta comunque l’abbiamo: la risposta giusta è cacciare proprio lui, Draghi, e il suo governo. Questo è il primo passo concreto che possiamo fare per mettere fine alla guerra di USA e UE e alle vessazioni delle masse popolari del nostro paese: cacciare i loro servi guerrafondai! Il secondo passo invece è imporre un governo che applichi la Costituzione dall’articolo 1 all’articolo 11! Un governo d’emergenza popolare che faccia gli interessi dei lavoratori.

Cacciare il governo Draghi è l’obiettivo comune su cui adesso tutte le mobilitazione devono confluire. Le giornate di mobilitazione e di lotta che abbiamo davanti devono essere tappe per costruire il percorso che porta allo stesso obiettivo:

dalla marcia popolare per lottare contro le devastazioni e le guerre indetta dal Movimento NO TAV per il 16 aprile, fino alla giornata di assemblea nazionale di restituzione e rilancio delle giornate del 25 -26 marzo indetta dal Collettivo di Fabbrica della GKN per il 15 maggio, passando per lo sciopero generale indetto da USB per il 22 aprile contro il governo del carovita e della guerra e per le date del 25 aprile e del 1 maggio. Queste sono date su cui convergere e da usare per allargare il coordinamento, per rafforzare il fronte che deve cacciare questo governo. Del resto tutte hanno in comune lo stesso mandante, Draghi e tutti i partiti delle larghe intese, che da 40 anni a oggi hanno governato senza soluzione di continuità.

Già in passato gli operai, i lavoratori e tutte le masse popolari del nostro paese hanno dimostrato di poterlo fare, di potersi liberare da soli dagli occupanti e di poter prendere in mano e mandare avanti il paese.

Organizziamo la resistenza per una nuova liberazione nazionale!

Cacciamo il governo della guerra e del carovita!

Sorgente: Pace o Draghi? • Partito dei CARC

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