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La settima appena trascorsa ha visto due importarti union drives negli stabilimenti di Amazon, con una vittoria storica dei lavoratori del gigante statunitense nel magazzino dello Stato di New York, che nei suoi 28 anni di esistenza si è caratterizzato per una feroce attività anti-sindacale.

Avevamo seguito in precedenza i passi di questo percorso di sindacalizzazione.

Il primo conteggio dei voti – in quella che in realtà è una rivincita rispetto all’elezione precedentemente persa lo scorso aprile a Bessmer, in Alabama – ha riguardato 6.100 dipendenti della multinazionale statunitense che lavorano in quello Stato; l’altro spoglio ha riguardato appunto i più di 8.000 lavoratori del magazzino di Staten Island, vicino New York.

I tassi di sindacalizzazione, rispetto alla popolazione occupata, differiscono molto tra l’Alabama (5,9%) e lo Stato di New York (24,15%), creando nella seconda realtà un ambiente più propizio per l’organizzazione sindacale.

In questo caso, si tratta un sindacato indipendente che ha solo un anno di vita e che ora affronterà la sfida di siglare un contratto collettivo con l’azienda di Jeff Bezos, un’impresa che impiega più di un milione e centomila lavoratori.

Il sindacato indipendente Amazon Labor Union era stato creato l’anno scorso ed i lavoratori del magazzino hanno votato il 30 marzo per il suo ingresso in azienda. Una seconda vittoria storica per il movimento sindacale, dopo quella conseguita con Starbucks.

Lo scorso novembre l’ALU non era riuscito a raccogliere il 30% delle firme per potere tenere la votazione, mentre questa volta ha avuto successo.

In un altro magazzino a Staten Island, nello stesso complesso, si voterà il 25 aprile; e peserà certamente questo importante precedente, dove i lavoratori di Amazon hanno vinto con ampio margine. I lavoratori che già hanno votato affinché il sindacato potesse entrare nel magazzino di Staten Island sono stati circa 500 in più rispetto a quelli contrari.

Il magazzino di Staten Island è il più grande hub per la distribuzione…

Sorgente: Ecco come abbiamo battuto Amazon – Contropiano

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