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Il leader di Forza Italia ha annullato il vertice di centrodestra a Roma. Quale sarà la sua mossa da Arcore? Intanto gli alleati Salvini e Meloni rimangono nell’impasse

di Fabrizio Ronconi

Giovedì, meno quattro giorni al voto. Per oggi, le previsioni sul Quirinale danno cielo coperto, con possibili, improvvise schiarite. Dipende tutto da Silvio Berlusconi. Che — diciamolo — si è ripreso il cielo della politica italiana.

Con un formidabile colpo di scena è rimasto a Milano e ha annullato il vertice del centrodestra che si sarebbe dovuto tenere a Roma , in queste ore. Così adesso siamo tutti in attesa di capire cosa abbia deciso, o stia per decidere (come direbbe Pier Luigi Bersani: c’è un elefante in mezzo al corridoio e, finché l’elefante non ci comunica le sue intenzioni, siamo bloccati).

Domande sparse per la giornata di questo 20 gennaio: il Cavaliere va avanti e conferma la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica? Oppure fa un passo indietro? Scenderà a spiegarlo nel pomeriggio a Villa Grande, la residenza privata sull’Appia Antica? O, piuttosto, scioglierà la sua riserva collegandosi da Arcore? Molto forte la possibilità che però voglia prendersi ancora qualche ora e lasciare così sfrigolare sulla griglia i suoi due alleati, Matteo Salvini Giorgia Meloni .

Inutile che qualcuno provi a chiamare il leader della Lega: il suo umore è tremendo. Aveva cercato di infilarsi la giacca da kingmaker e, per mettere un po’ di pressione al Cavaliere, ci era venuto a raccontare che, entro domenica, la coalizione avrebbe avuto il nome certo di un candidato. Una mossa goffa. Berlusconi lo ha, letteralmente, ignorato. Comportandosi da vero capo della coalizione: decido io quando, e se, parlare.

Su questa scena s’incastrano ovviamente sospetti, mezze verità, spifferi. La soffiata più credibile dice, più o meno, questo: nonostante la campagna acquisti dei parlamentari fatta al telefono con Vittorio Sgarbi, Berlusconi avrebbe maturato la convinzione di non avere i numeri necessari per essere eletto e sarebbe quindi ormai propenso a fermarsi ufficialmente (già oggi, comunque prima di lunedì, oppure – possibile ma improbabile – alla vigilia della quarta votazione: questo lo sa davvero solo lui); ma se si ritira, non lascia di certo il palcoscenico. Anzi, al contrario: ora che ci è di nuovo salito, vuole restarci. E sarà quindi lui a indicare il nome del candidato al Quirinale per il centrodestra: Mario Draghi?

Questa mattina è la suggestione più diffusa.

Molto diffusa.

È perciò possibile immaginare come, in attesa di avere certezze, buona parte del dibattito odierno giri, istintivamente, su Palazzo Chigi. Per provare a capire chi, nel caso in cui il premier dovesse davvero trasferirsi al Quirinale, andrebbe al suo posto. Ma qui le previsioni dicono: allarme meteo, possibili burrasche.

 

Sorgente: L’attesa di Berlusconi, gli scenari su Draghi. E lo sguardo puntato sul futuro di Palazzo Chigi

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