In caso di due positivi in classe anche alle elementari i vaccinati potranno continuare a seguire le lezioni in presenza. L’orientamento è applicare la stessa regola che già è in vigore alle superiori. Non solo: oggi una persona vaccinata o guarita da meno di 120 giorni o che abbia ricevuto la terza dose, se è contatto stretto di un positivo non deve restare in quarantena, ma limitarsi a indossare la mascherina Ffp2. Nel caso di uno studente le regole però cambiano, sono in contraddizione con quelle generali, perché gli viene chiesto di chiudersi in casa. Bene, anche su questo si va a un correttivo: lo studente vaccinato, di una classe con tre o più positivi, seguirà come tutti i compagni la lezione a distanza, ma non dovrà restare in quarantena, potrà uscire perché si applica, appunto, la regola generale. Infine, per semplificare le procedure ormai in tilt, per rientrare in classe, uno studente positivo che abbia superato l’infezione, non dovrà presentare il certificato di guarigione, ma solo l’esito negativo del test antigenico. In sintesi è questo il compromesso frutto del confronto Regioni-Governo, dopo l’ultima riunione del tavolo tecnico di mercoledì scorso.
Decreto – Non ci sarà però una circolare per attuare tutti questi cambiamenti e tentare di arginare il caos che sta causando la gestione della pandemia nelle scuole. Meglio: possibile una circolare chiarificatrice per le norme in vigore. Ma poiché alcune regole erano contenute nei decreti del governo, sarà necessario un nuovo provvedimento legislativo. Arriverà la prossima settimana, comunque dopo l’elezione del presidente della Repubblica. Spiega Pier Paolo Sileri, sottosegretario alla Sanità: «Oggi la percentuale dei vaccinati anche nella fascia di età tra 5 e 11 anni è cresciuta, ha già ricevuto almeno una dose il 30 per cento. Dunque, è giusto applicare le stesse regole che abbiamo previsto per le scuole superiori che ampliano la possibilità di continuare la didattica in presenza per i vaccinati». Dai territori arrivano segnalazioni di una tormentata gestione della pandemia a scuola. Ad esempio ieri Claudia Pratelli, assessora alla Scuola di Roma Capitale ha scritto al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e a tutto l’esecutivo: «Chiediamo urgentemente un chiarimento e un intervento al Governo in merito alle disposizioni per l’emergenza Covid nelle scuole. Ci uniamo quindi al grido lanciato dalle Regione nei giorni scorsi perché vi sia una semplificazione delle disposizioni. C’è una difficoltà interpretativa che sta generando confusione e moltissimi disagi alle scuole e alle famiglie, riguardo le misure introdotte con il decreto del 7 gennaio con le quali si dispone la sospensione della didattica e la quarantena per il gruppo classe, apparentemente in modo indiscriminato per tutti gli studenti».