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L’intenzione è “non vincolante” e “indicativa”, l’offerta è “possibile” e “non ostile”, condizionata all’approvazione del management e del governo. La prima mossa dei facoltosi numi di Kkr sul 100 per cento di Tim è una scatola da riempire e ci vorrà tempo, quattro settimane, per conoscere i se, i come e i quando dell’operazione. Ma siccome il futuro nasce nel presente, sarebbe un passo avanti capire come mai un fondo che ha fama di determinato affarista, e un pedigree da mago dello spezzatino societario, abbia in animo di acquisire la totalità di un gruppo ridotto all’ombra di quello che, nei tempi gloriosi, si chiamava Telecom Italia e si pregiava di essere fra leader planetari delle comunicazioni.

Sorgente: Ma ora evitate un’altra Alitalia – La Stampa

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