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Bollini per film ‘sensibili’: l’idea di Franceschini per scene di sesso e turpiloquio è terrificante

Davide Turrini

Un bollino rosa con le orme di due piedini stretti che si infilano tra due piedini larghi per indicare “scene di sesso”. Un profilo di un viso a bocca aperta da cui fuoriescono asterischi, punti esclamativi e stelline per indicare “turpiloquio”. Una roba incomprensibile con due sagomine che ne tirano per un orecchio un’altra per indicare “discriminazione e odio”. Questi sono solo alcuni dei bollini che il Mibact mette a disposizione per classificare film dai contenuti sensibili a livello di spot, trailer, lanci social, come segnalato da un articolo de Il Giornale. Le cosine colorate suddette le trovate qui.

Insomma, una pena. Una pena grafica, ovviamente. Una pena concettuale, di base. Una pena regressiva dopo decenni di emancipazione di senso, di libertà creativa e di auto emancipazione intellettuale. Gerard Depardieu si taglia il pistolino in Ciao Maschio? Pronto il bollino “auto-evirazione” con tanto di pene mozzato. Clara Calamai in Profondo Rosso rimane sgozzata dalla collana rimasta incastrata nell’ascensore schizzando sangue e bava? Pronto il bollino “ascensore guasto” con tanto di porte chiuse. Il sesso anale tra Brando e Schneider in Ultimo tango? Bollino con “panetto di burro” e la sbarra sopra modello divieto.

Insomma, nel 2021 lo Stato italiano deve avvisare il pubblico su cosa ci sarà in un film con dei bollini apposti su ogni suo materiale promozionale. Ma dico: facciamo sul serio? Non bastava il sempiterno divieto per la visione ai vari livelli d’età, c’era bisogno pure dei bollini quando si decide che film andare a vedere.

Sorgente: Bollini per film ‘sensibili’: l’idea di Franceschini per scene di sesso e turpiloquio è terrificante – Il Fatto Quotidiano

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