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di Rory Cappelli

La presidente del municipio II, Francesca Del Bello, ha firmato un’ordinanza con cui concede fino al 31 ottobre all’associazione Baobab Experience Onlus, uno spazio in via Tiburtina per fornire cibo, acqua, vestiario, generi per l’igiene personale e di prima necessità, ma anche per assistenza sanitaria, legale e di mediazione linguistica e culturale, ai migranti

L’hanno annunciato i volontari via Facebook, con un lungo post. “Baobab Experience è ora a via Tiburtina! Grazie al Municipio Roma II, i nostri info-point e hub informale di prima accoglienza hanno trovato un nuovo spazio: ci trovate tutte le sere, all’altezza di piazzale Valerio Massimo, per la distribuzione di cibo e vestiti, la presa in carico delle fragilità, le attività di advocacy e supporto legale e di primo sportello medico-saniario”. Per concludere: “E’ impossibile sgomberare un’idea”.

 

Sono stati infatti 41 gli sgomberi dell’attività, l’ultimo il 14 luglio da piazzale Spadolini, dove avevano trovato rifiuto decine di immigrati. un frazionamento del dramma capitolino della non accoglienza, spiega Baobab, “così da renderlo meno smaccato: il banale trucchetto di disperdere i senza fissa dimora in modo tale da renderli meno visibili e sfumare nell’anonimato urbano i torti di un’amministrazione pavida, negligente, indifferente. E noi siamo qui anche per portare in superficie ciò che Roma Capitale si ostina a nascondere sotto il tappeto”. 

Fino al 31 ottobre con l’ordinanza della presidente del Municipio Roma II Francesca Del Bello consente l’utilizzo dello spazio all’associazione Baobab Experience Onlus, in collaborazione con le altre associazioni “filantropiche” per fornire di cibo, acqua, vestiario, generi per l’igiene personale e di prima necessità. Ma anche per assistenza sanitaria, legale e di mediazione linguistica e culturale.

 

Un presidio importante per le persone in stato di fragilità, un riferimento per il disagio psico-fisico dei senza fissa dimora e un fattore di contenimento per le situazioni di tensione sociale. “L’ordinanza”, scrive ancora Baobab, “evidenzia il carattere di urgenza e indispensabilità nell’attuale contesto pandemico, a tutela della salute dei soggetti assistiti, fortemente vulnerabili, e della salute pubblica tutta”. 

Ad agosto, dopo lo sgombero di piazzale Spadolini, Baobab Experience aveva trasferito le attività di prima accoglienza e supporto alle persone in transito nella sede di San Lorenzo, normalmente dedicata allo sportello legale, allo sportello di inserimento lavorativo e alle scuole e attività formative.

Spazi inidonei ma che sono stati utilizzati per le operazioni di presa in carico e assistenza delle fragilità e la distribuzione serale di cibo e indumenti. “Del resto, anche dopo l’azione del Comune, le persone in stato di bisogno che gravitavano attorno a Tiburtina Est hanno continuato a restare in stato di bisogno e a gravitare attorno a Tiburtina Est, solo qualche metro più in là delle fioriere anti-uomo con cui l’amministrazione Raggi ha scelto di arredare la città. Mentre è mancata del tutto la presa in carico istituzionale delle persone sgomberate, Baobab Experience ha continuato a esercitare la quotidiana attività volta a promuovere, sollecitare e favorire l’accoglienza dei migranti aventi diritto, ma esclusi dal circuito capitolino, fornendo al contempo supporto materiale, medico-psicologico e legale ai rifugiati e richiedenti asilo costretti alla strada”.

E, infine, conclude il post, “alla luce degli arrivi sistematici nella Capitale di persone in movimento verso l’Europa continentale e il nord Europa, i volontari di Baobab hanno provveduto alle messa in sicurezza di minori, donne sole e persone con problemi di salute in transito lungo la rotta mediterranea, più difficilmente intercettabili dopo l’allontanamento forzato da Tiburtina, snodo e crocevia per i treni e i bus a lunga percorrenza provenienti dai luoghi degli sbarchi e diretti verso i confini”.

Al di là di una narrazione falsata e infelice che si ostina a contrapporre arredo urbano e tutela delle fragilità – come se l’indigenza fosse ineluttabile e tale da costituire un problema solo se visibile – la tutela dei rifugiati e richiedenti asilo (come e più della tutela del decoro) è funzione e compito prioritario minimo ed essenziale al quale è chiamata ad adempiere la stessa Amministrazione che invece dimentica le marginalità”.

“Ciò è tanto più grave se il fenomeno migratorio viene ridotto a un fattore estetico o a una retorica securitaria”, conclude. “Finché le Istituzioni non si faranno carico delle proprie responsabilità di accoglienza e inclusione sociale e di tutela e presa in carico delle fragilità, Baobab Experience proseguirà nel suo impegno volontaristico e a rendere visibile ciò che si vuole nascondere e disperdere – battendosi per il riconoscimento della dignità delle persone migranti e dei senza fissa dimora”.

foto: Giacigli di fortuna alla Stazione Tiburtina dalla parte di piazzale Spadolini, poi sgomberati con tutto il piazzale il 14 luglio

Sorgente: Roma, il Baobab torna dopo 41 sgomberi in via Tiburtina: “Aperto un info-point e hub informale di prima accoglienza” – la Repubblica

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