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Con l’entrata in vigore del Green pass, per una operatrice scolastica, risultata allergica ai componenti del vaccino, si è aperto un calvario

ANCONA – È affetta da un allergia che in passato le ha causato uno choc anafilattico e che comporterebbe l’esclusione dalla vaccinazione contro il Coronavirus, ma per una dipendente marchigiana di una cooperativa che lavora all’interno di una scuola dell’Ascolano, da quando è entrato in vigore il Green pass è iniziato un calvario per ottenere il certificato di esenzione dalla vaccinazione.

«Lavoro come operatrice scolastica – racconta la donna, che preferisce mantenere l’anonimato – e dopo due mesi di colloqui verbali, lettere scritte e non visionate, documenti inviati con raccomandata e ricevuta di ritorno, umiliazioni varie, tamponi ogni 48 ore per poter accedere al posto di lavoro, finalmente sono riuscita ad ottenere il certificato di esenzione alla vaccinazione anti Sars, previsto dal decreto legislativo n.101 del 23 luglio 2021».

La donna, soggetto allergico, nel mese di agosto, una volta appreso dell’imminente entrata in vigore dell’obbligo di Green pass per accedere alle scuole, si era sottoposta a test allergico per verificare la sua reazione agli eccipienti contenuti nel vaccino contro il Covid, ai quali era risultata allergica. Con l’esito del test si era recata all’hub di San Benedetto del Tronto per avere l’esenzione dalla vaccinazione contro il Covid, ma le è stato rifiutato il certificato di esenzione, riferisce il legale che la assiste, l’avvocato Patrizia Paolucci del foro di Ascoli Piceno.

Dal primo settembre, con l’entrata in vigore della certificazione verde, l’operatrice scolastica è andata avanti facendo tamponi ogni 48 ore, così da essere in regola con il Green pass, ma stanca della situazione, giovedì 23 settembre decide di recarsi nuovamente all’hub vaccinale di San Benedetto del Tronto, questa volta accompagnata dal suo legale e qui ha finalmente ottenuto il certificato di esenzione dalla vaccinazione contro il virus. Contrariamente ad ogni attesa, però, la certificazione medica le è stata rilasciata solo fino al 30 settembre, valida solo per una settimana. Insomma una situazione che resta aperta, lasciandola nel limbo dei tamponi.

«Ci hanno spiegato che avevano avuto disposizioni di rilasciare la certificazione solo fino al 30 settembre – afferma l’avvocato Paolucci – ma la mia assistita nel 2006 aveva avuto uno choc anafilattico e ai test per alcuni componenti del vaccino è risultata allergica». L’inghippo, spiega il legale, si sarebbe verificato, con tutta probabilità perché l’allergia si è manifestata il pomeriggio, e non la mattina subito dopo l’esecuzione delle prove allergiche, ma il medico di base ha comunque certificato l’allergia ai componenti.

Tuttavia una volta giunta all’hub vaccinale di San Benedetto del Tronto, con il legale «il medico vaccinatore ha riferito che dal momento che la mia assistita non era andata in choc anafilattico l’esenzione poteva essere rilasciata solo fino al 30 settembre. Di fatto però si tratta di un soggetto allergico e occorre considerare che nel 2006, quando ebbe il primo episodio allergico grave, lo choc anafilattico si manifestò il giorno successivo alla somministrazione dei medicinali. La mia assistita venne rianimata dai medici e si salvò solo perché era ricoverata in ospedale».

Sorgente: «Faccia il vaccino, lo shock anafilattico si cura». Calvario per una operatrice scolastica: esenzione solo per 7 giorni – CentroPagina

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