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Per il sindaco il 49,5%, Bernardo al 34,9 e Pavone (M5S) al 6,4. Il gradimento per l’operato dell’amministrazione prevale non solo tra gli elettori dei partiti della maggioranza ma anche tra i pentastellati e gli astensionisti

di Nando Pagnoncelli

Il sondaggio sulle elezioni comunali di Milano assume un significato particolare perché il Covid ha avuto un impatto molto pesante sulla popolazione milanese, non solo in termini di contagi e decessi, ma soprattutto a livello psicologico. Infatti, quando la pandemia ha fatto irruzione Milano stava attraversando un periodo molto positivo sulla scia del successo di Expo del 2015, il cui principale artefice, non a caso, fu eletto sindaco nell’anno successivo. Le molteplici attività e iniziative promosse nel triennio successivo hanno consolidato diversi primati, conferendo alla città un vero e proprio ruolo di leadership nel Paese. Ebbene, il virus ha agito come una «livella» che ha fortemente indebolito (se non annullato) questo ruolo, con inevitabili ripercussioni sul morale dei cittadini. In questo difficile contesto, le istituzioni nazionali, regionali e locali hanno giocato un ruolo importante.

La trasversalità dei consensi per Sala

Ne è una conferma il giudizio positivo sull’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco Sala : circa due milanesi su tre (64%) si dichiarano molto o abbastanza soddisfatti, contro il 34% che si esprime criticamente. Valutazioni ancora più positive si registrano sulla gestione dell’emergenza sanitaria (68% soddisfatti e 30% delusi). Il gradimento per l’operato dell’amministrazione prevale non solo tra gli elettori dei partiti della maggioranza ma anche tra i pentastellati e gli astensionisti; inoltre, viene espresso gradimento anche da una parte tutt’altro che trascurabile degli elettori del centrodestra (tra il 40% e il 45%). A questa discreta trasversalità del consenso per l’operato dell’amministrazione uscente fa da contraltare la convinzione che i cittadini oggi siano più divisi (52% la pensa così) che uniti (31%). Le priorità della città riguardano soprattutto due temi: il traffico (32%) e la sicurezza (31%); a seguire, la vivibilità delle periferie (23%), l’occupazione (21%) e l’ambiente (18%). A tre settimane dalle elezioni i milanesi si dividono sul significato del voto, infatti prevalgono di poco coloro che lo considerano solo una consultazione locale (48%) su quanti tendono a darne un significato nazionale (43%), una sorta di verifica dello stato di salute delle forze politiche del Paese.

 

Voto disgiunto

Alla competizione partecipano 13 candidati e 28 liste. Beppe Sala, sostenuto da 8 liste di centrosinistra, è il candidato più noto (96% dei milanesi dichiara di conoscerlo) mentre Luca Bernardo, sostenuto da 6 liste di centrodestra, è conosciuto dal 57% e la candidata del M5S Layla Pavone risulta nota a un milanese su tre (34%). Gli orientamenti di voto sono nettamente a favore di Sala che con il 49,5% delle preferenze precede Bernardo (34,9%), Pavone (6,4%) e Gianluigi Paragone (3%). Gli altri nove candidati si attestano nell’insieme al 6,2%, mentre uno su quattro si dichiara indeciso. Sulla base di queste stime, ad oggi Sala farebbe registrare un risultato maggiore del 2,1% rispetto alle liste che lo sostengono, mentre per Bernardo e Pavone si verifica l’opposto. Se questi orientamenti venissero confermati si verificherebbe il ricorso al voto disgiunto a favore di Sala da parte di elettori che non si riconoscono nel centrosinistra, come già avvenne in occasione delle precedenti elezioni comunali. Nella coalizione di Sala, il Pd è stimato al 23,5%, seguito dalla lista del sindaco al 16,5%. Nel centrodestra, testa a testa tra Lega e Fratelli d’Italia, oggi al 13,1 per cento.

 

Tasso di affluenza determinante

Nell’ipotesi di ballottaggio tra Sala e Bernardo attualmente verrebbe riconfermato il sindaco uscente con il 60% delle preferenze. E Sala prevale nettamente su Bernardo (47% a 17%) anche nei pronostici dei milanesi. Insomma, la città è animata dal desiderio di rilancio per ritornare ad avere un ruolo di leadership dopo la crisi pandemica.

 

La soddisfazione prevalente tra i cittadini per il sindaco e la sua giunta indurrebbe gli elettori a preferire la continuità al cambiamento. Il vantaggio di Sala non sembra in discussione, l’incognita al momento è rappresentata dalla possibilità di un’affermazione o meno già al primo turno. E a tale proposito, tenuto conto del differente livello di motivazione e di mobilitazione dei diversi elettorati, il tasso di affluenza alle urne sarà determinante.

 

Sorgente: Comunali Milano, sondaggi elettorali: Sala sindaco stacca Bernardo- Corriere.it

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