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«Un principio per me è dogmatico è “la mia libertà finisce dove comincia la tua”». Il governatore Luca Zaia cita Martin Luther King per intervenire sul tema dei vaccini e sulle proteste di piazza contro il green pass. E aggiunge: «Il confronto e la libertà sono il sale della democrazia. La stella polare della mia vita è la frase che attribuiscono a Voltaire: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire”».
Presidente Zaia, due citazioni che sembrano una premessa per poi dire altro.
«Non mi meraviglia che ci sia chi la pensa diversamente da me, ma ci sono due elementi da sottolineare. Primo, i toni, che devono rimanere accettabili. Secondo, non può passare lo stigma e la messa in mora di chi la pensa diversamente e fa il suo lavoro».
Parla dei No vax e di quelli che dicono «non siamo no vax ma…»?
«Parlo di un clima in cui è sempre più difficile compiere il proprio ruolo istituzionale. Siamo passati da una sanità pubblica che faceva le profilassi a scuola a un punto in cui è difficile fare un tampone perché veniamo accusati di infilare microchip nel naso dei bambini. Fare quello che abbiamo il dovere di fare sta diventando un problema».
Colpa della Rete o colpa dei politici?
«C’è poco da scherzare. Il tema della vaccinazione fa emergere questioni rilevantissime. Se invochiamo la libertà per qualsiasi cosa, perdiamo il minimo senso del bene comune. Oggi riguarda i vaccini, domani qualunque scelta di sanità pubblica. Eppure, noi per decenni siamo stati accompagnati da piani di sanità pubblica. La mia generazione la distingui perché sulla spalla ha la cicatrice della vaccinazione».

Sorgente: Zaia e i no green pass: «Quei leghisti in piazza? Mi rifiuto di pensare che sia la nostra linea»

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