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Israele ha riportato un calo delle esportazioni di armi nel 2019, ma ha visto quasi raddoppiare la vendita dei suoi controversi sistemi di sorveglianza, ha affermato il ministero della Difesa israeliano in un nuovo rapporto.

Secondo il rapporto di lunedì, le esportazioni di difesa di Israele sono ammontate a 7,2 miliardi di dollari nel 2019, in calo rispetto ai 7,5 miliardi di dollari del 2018 e ai 9,2 miliardi di dollari del 2017.

Il generale di brigata in pensione Yair Kulas, a capo della Direzione della cooperazione internazionale per la difesa (SIBAT) del ministero, ha affermato che il calo delle vendite di armi ha rappresentato una “continuazione di una tendenza stabile”, a seguito di diversi accordi di armi più grandi del normale fatti nel 2017.

“Nonostante le sfide e l’agguerrita concorrenza internazionale, siamo riusciti a mantenere Israele tra i 10 principali esportatori di difesa al mondo”, ha affermato Kulas in una nota.

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I funzionari del ministero hanno affermato che il 2019 è stato un anno difficile a causa del calo dei prezzi del petrolio, che ha influito negativamente sulle vendite in alcuni paesi.

A differenza degli anni precedenti caratterizzati da accordi redditizi con India e Corea del Sud, nel 2019 Israele non ha concluso un singolo accordo del valore di oltre 1 miliardo di dollari.

Secondo il rapporto, la regione Asia-Pacifico è rimasta il più grande acquirente di armi di Israele, rappresentando il 41% delle esportazioni totali di armi. Seguono l’Europa con il 26% e il Nord America con il 25%. L’Africa e l’America Latina rappresentavano ciascuna il 4% degli acquisti di armi di Israele.

Con il 17%, i sistemi radar e di guerra elettronica costituivano la fetta più grande delle esportazioni, seguiti da razzi e sistemi di difesa aerea al 15%. Le esportazioni di droni – un’area in cui gli Stati Uniti sono in ritardo a causa di accordi internazionali sulle armi – ammontavano a circa l’otto percento delle vendite di armi di Israele, mentre i sistemi informatici e di intelligence erano il sette percento, afferma il rapporto.

Mentre le esportazioni totali di difesa sono diminuite negli ultimi anni, Israele ha quasi raddoppiato le vendite di tecnologie di sorveglianza, che costituivano il 14% delle sue esportazioni totali nel 2019, rispetto all’8% nel 2018.

Kulas ha confermato che le esportazioni di sistemi di cyber-intelligence sono aumentate rispetto all’anno precedente, ma non ha fornito dettagli sui paesi specifici che acquistano la tecnologia di spionaggio.

Tecnologia spia e coronavirus

Le vendite israeliane di tali sistemi sono state spesso criticate da gruppi per i diritti umani a causa delle preoccupazioni che alcuni paesi stiano usando la tecnologia per spiare dissidenti politici e giornalisti.

Sorgente: Israele segnala un calo delle vendite di armi, ma le esportazioni di tecnologia di spionaggio quasi raddoppiano | Occhio del Medio Oriente

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