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Un rapporto di Save the Children afferma che negli ultimi due anni un quarto delle vittime civili della guerra civile yemenita sono bambini. Un numero, però, che “potrebbe essere più alto”

della redazione Nena-News

Roma, 23 marzo 2021, Nena News – I dati pubblicati oggi da un rapporto di Save the Children sono raccapriccianti: almeno un quarto delle vittime civili degli ultimi due anni della guerra in Yemen sono bambini. Secondo il suo studio, nel Paese arabo sono stati confermati 2.341 morti e feriti tra i minori nel periodo che va dal 2018 e 2020. Un numero che però, sottolinea Save the Children, “potrebbe essere molto più alto”. Andando a vedere con più attenzione i numeri, il quadro che emerge è ancora più drammatico: nel 2018, su 5 vittime civili, una era un bambino. Nel 2019-2020 il dato è peggiorato (uno su 4).

Che la situazione umanitaria in Yemen sia catastrofica non lo si scopre oggi: circa 20,7 milioni di yemeniti (il 66% della popolazione, tra cui 11,3 milioni di minori) necessitano di assistenza. Save the Children afferma che 1,8 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono al momento di malnutrizione giudicata moderata o acuta, mentre sono 400.000 quelli che ne soffrono in modo definito grave. A monte c’è anche il fallimento dei Paesi donatori – più volte denunciato dall’Onu – che da anni vengono meno alle loro promesse di aiuti finanziari. “Proprio quando i bambini yemeniti hanno bisogno del sostegno del mondo, i finanziamenti ricevuti sono meno della metà di quelli richiesti”, ammonisce Save the Children nel suo studio. Ritardi e mancanze inaccettabili dato che si prevede da tempo l’arrivo di una grave carestia nel Paese a causa degli scontri armati nelle aree civili, dai blocchi e dalla riduzione degli aiuti.

“Ritornavo a casa con un amico e volevo trovare mio fratello quando colpi di artiglieria ci hanno colpito. Sono rimasto paralizzato per un momento. Cercavo mio fratello, ma ho visto un anziano per terra. Poi qualcuno su una bicicletta mi ha preso e portato all’ospedale”, ha raccontato Omar (nome di fantasia) all’organizzazione. “Voglio giocattoli, non bombardamenti”, ha aggiunto il bambino che ha solo 8 anni e che ha subito una doppia frattura ad una gamba e ha perso i muscoli sull’altra. Peggior destino ha colpito il fratello che in quell’attacco ha perso la vita. Non si dà pace la loro madre Fathiya (nome di fantasia) che, sempre a Save the Children, ha denunciato la violenza della guerra. “Un bombardamento non dovrebbe mai uccidere un bambino che sta giocando. Questo è il crimine peggiore perché distrugge le vite di madri e bambini. Omar continua a ripetermi che spera in un’altra esplosione così potrà giocare con suo fratello in paradiso”. Nena News

Sorgente: YEMEN. La strage dei bambini


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