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Dal ‘MeToo’ delle atlete alle nuove denunce. Stupri seriali del Boss della Federazione sportiva avvenuti nel passato finalmente denunciati, ma purtroppo in prescrizione. Ora l’arresto per abusi su minori, pedofilia con vittime di ambo i sessi, dell’ex uomo forte del teatro vicinissimo ai vertiti del governo. L’attore e regista Dimitris Lignadis, direttore artistico del Teatro Nazionale di Atene. Un durissimo colpo al governo di destra di Kyriakos Mitsotakis. Troppe coperture e precedenti insabbiamenti giudiziari. Verso le dimissioni di una ministra, ma probabilmente non basta.

L’attore e regista Dimitris Lignadis, direttore artistico del Teatro Nazionale di Atene arrestato per pedofilia

Oltre il #MeToo hollywoodiano

Prima la campionessa olimpionica Sofia Bekatorou che ha denunciato di essere stata vittima di ripetuti stupri da parte del responsabile della Federazione. Presto il suo esempio è stato seguito da molte altre atlete che avevano subito la stessa sorte. Grande ammirazione per il coraggio delle donne, ma poca sostanza sul piano giuridico, visto che quasi tutti i crimini erano andati in prescrizione. Ma un’altra bomba è scoppiata poche settimane dopo, quando la denuncia dell’«anch’io» è passata  dallo sport allo spettacolo, e ora rischia di far saltare addirittura il governo destro di Kyriakos Mitsotakis. Attore e regista famoso dalla posizione di potere di direttore del Teatro Nazionale, che esigeva prestazioni sessuali da chi voleva apparire in tv oppure lavorare in teatro.

Ora né prescrizione né insabbiamenti

Anche in questo caso, le prime conseguenze sono state limitate. Giustizia ellenica già lenta di suo, si è mossa con i piedi di piombo. «La svolta è arrivata domenica scorsa –scrive Dimitris Lignadis sul manifesto-. L’attore e regista Dimitris Lignadis, direttore artistico del Teatro Nazionale di Atene, è stato arrestato con l’accusa infamante di essere uno stupratore di minori, un pedofilo seriale». Contro di lui numerose denunce di uomini e donne che molti anni fa avevano subito violenza da lui, ora incoraggiati a parlare grazie alle coraggiose rivelazioni delle atlete. Le vittime erano state violentate in giovanissima età, quindi il reato è prescritto. Eccetto in un caso, denunciato la settimana scorsa, con modalità del tutto coerenti con le precedenti denunce, che ha finalmente convinto la procura di Atene a muoversi.

L’amico di famiglia dei potenti

E l’arresto dell’ex uomo forte del teatro greco diventa fatto politico e un durissimo colpo al governo di Kyriakos Mitsotakis. Lignadis è un frequentatore della famiglia del premier, in particolare dalla consorte, sottolinea la stampa ellenica. La sua prima rappresentazione, i Persiani di Eschilo, l’estate scorsa al teatro antico di Epidauro, era stata un evento montato: vietato l’ingresso ai giornalisti mentre Mitsotakis e consorte erano giunti in elicottero militare. Come nuovi dei scesi dall’Olimpo. Peggio: pochi mesi prima il premier superdecisionista aveva annullato il concorso per l’incarico al Teatro Nazionale ed aveva ordinato alla ministra della Cultura Lina Mendoni, un’archeologa a sua volta ultraconservatrice, di nominare il suo preferito Lignadis.

Premier e ministro

Troppa arroganza politica esibita

Quando sono partite le prime denunce di abusi ai minori, il premier era già sotto tiro per la sua disinvolta visita all’isola di Ikaria, circondato da una folla di elettori e clientes, in sprezzo a quelle misure di prudenza che il comune cittadino deve subire in tempo di pandemia, racconta sempre Dimitris Lignadis. Qualcosa di simile a Berlusconi-Briatore l’estate scorsa in Sardegna, a Covid poi condiviso. ‘Coronaparty isolano’ del famoso uomo di teatro con Mitsotakis, con censura di tv di stato annessa. Ma su Twitter è comparso l’ordine di servizio della tv pubblica Ert: vietato trasmettere immagini di Mitsotakis a Ikaria, mentre Lignadis poteva essere mostrato «assolutamente solo». Nessuna foto con il premier, la consorte, la ministra. Il portavoce del governo ha confermato l’autenticità del diktat ma lo ha attribuito a «qualche imbecille».

‘Coronaparty’ e pedofilo seriale e la censura salta

Tutte le emittenti tv di mano pubblica o di obbedienza destra impegnate a minimizzare lo scandalo dell’isola del lockdowun violato, «Ma una nuova ondata di rivelazioni ha cambiato le carte. Si è scoperto che Lignadis e suoi complici erano già stati denunciati nel 2012 dai vicini allarmati dal continuo viavai di ragazzini in un appartamento al centro di Atene. Le vittime erano minori non accompagnati gestiti da una Ong complice». Accuse gravissime. Ma l’indagine della polizia fu però bloccata ‘dall’alto’. All’epoca al governo erano i socialisti, ma ministro dell’Ordine Pubblico era lo stesso di adesso: Michalis Chrisochoidis, nel frattempo convertitosi alla destra estrema.

Per ora paga una piccola ministra

«Venerdì la ministra Mendoni ha rotto il suo imbarazzato silenzio e in una penosa conferenza stampa si è difesa dicendo che è stata ‘ingannata dalle «grandi capacità recitative» di Lignadis’, definito ‘uomo pericoloso’». Grande intuito politico e faccia tosta! «Canto funebre della ministra, capro espiatorio, le cui dimissioni sono chieste a gran voce anche dai parlamentari di Nuova Democrazia, lo stesso partito di governo che già sta negoziando per sostituirla».

Ma questa volta un piccolo rimaneggiamento di governo all’ormai troppo discusso premier Kyriakos Mitsotakis potrebbe non bastare

Sorgente: Atene, abusi sessuali su minori e pedofilia, insabbiamenti sospetti e il governo trema –

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