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Il retroscena Palazzo Chigi lavora a una iniziativa a livello Ue per fermare la corsa alle località di montagna. Piano vaccini, individuate le sedi regionali

DI GIULIANO FOSCHINI

Niente vacanze di Natale. Piste da sci chiuse. Niente veglioni, tavolate, tombolate. “Non possiamo permettere che la fine dell’anno diventi come Ferragosto” dice, senza mezzi termini, un ministro del governo Conte. E Palazzo Chigi conferma: “Stiamo studiando un’iniziativa a livello europeo per prevenire le vacanze sulla neve”.

Per anticipare e contrastare la terza ondata, dunque, l’Italia sceglie la linea dura per questo fine 2020. Il ragionamento è semplice: a partire già dalla prossima settimana l’Rt italiano scenderà verosimilmente sotto l’1. Il 3 dicembre, data in cui dovrà essere rivalutata la maggior parte delle Regioni, potrebbero essere decise misure molto meno restrittive: via i lockdown, ristoranti aperti, trasporti a pieno regime. Ma soprattutto mobilità tra Regioni, con i controesodi natalizi.

I tecnici di Palazzo Chigi ritengono invece che sia necessario stringere i denti fino alla fine di gennaio quando, ormai è certo, saranno somministrate le prime dosi di vaccini. E arriveranno anche gli anticorpi monoclonali, farmaci potentissimi in grado di curare anche i pazienti più gravi.

“Non è il momento di allentare la stretta” dicono per questo da Chigi. La convinzione arriva da una serie di fattori: “Il sistema di misure restrittive che il governo ha voluto introdurre nello scetticismo generale – ragionano dal governo – inizia a dare i suoi frutti”. I dati sono chiari: tre settimane dopo le chiusure, l’Rt scende e nella maggior parte delle regioni diminuisce anche la pressione sui servizi sanitari. Crescono ancora i morti, purtroppo, ma si tratta di donne e uomini che si sono ammalati nelle scorse settimane.

“La strategia che abbiamo adottato sta funzionando”, dicono ancora dal governo. “Lo dimostrano i dati che ormai si manifestano sempre con maggiore chiarezza. Non è il momento, però, di cantare vittoria. Il virus continua a circolare e lo farà ancora nei prossimi mesi”.

Il presidente del Consiglio Conte e i suoi ministri sono convinti che il sistema, con la divisione delle regioni per colori, funzioni. Perché sta dando i risultati che doveva in tema sanitario senza però dare lo stesso colpo mortale del lockdown di marzo all’economia. Per questo il governo, nella riunione fiume di venerdì, e in queste ore in vista dell’incontro con le Regioni di oggi in Calabria, ha immaginato una road map: tutte le regioni diventerebbero gialle con una serie di misure più restrittive.

E la possibilità di inasprire le misure provincia per provincia. “Il governo è pienamente consapevole che affrontare le festività natalizie senza alcune cautele aggiuntive sarebbe da irresponsabili – dicono da Chigi – Le occasioni di socialità e i momenti di convivialita sono particolarmente intensi durante il periodo natalizio e sino alla Befana: se una Regione fosse lasciata ad affrontare questo periodo con il regime di misure proprio di una zona gialla o arancione, il contagio farebbe un balzo in avanti con il rischio che la curva a gennaio vada nuovamente fuori controllo”.

L’obiettivo è “favorire i consumi”. Dunque, “non negheremo lo scambio dei doni”, e verranno favoriti con il piano cashback gli acquisti elettronici nei negozi di prossimità, visto che saranno esclusi dai benefici gli acquisti online. Il punto è che verranno negati i trasferimenti tra regioni, nonostante siano tutte gialle (bisognerà per questo emanare un nuovo Dpcm, visto che quello in vigore consente lo spostamento tra regioni di tutti i colori). E saranno negate le “occasioni di socialità allargate”, con tombolate, festeggiamenti, veglioni.

La novità più importante riguarda però le vacanze: niente Natale sulla neve. Le piste potrebbero restare sostanzialmente chiuse. “In queste ore – spiegano fonti di Chigi – il governo sta lavorando ad una iniziativa europea, per prevenire le consuete “vacanze sulla neve”, che attirando appassionati degli sport sciistici e dei soggiorni in montagna, farebbero il paio con le vacanze spensierate, con serate in discoteca, della scorsa estate”. L’idea è di consentire l’apertura alla fine di gennaio, se i numeri chiaramente continueranno a essere sotto controllo, con l’arrivo del vaccino. Sul quale ci sono grandi aspettative.

Le regioni, non tutte, hanno già indicato i luoghi dove dovranno essere effettuate le prime dosi. E le Regioni hanno chiesto ai centri trasfusionali i frigoriferi in grado di tenere le fiale a -80 gradi. A ore dovrebbero partire invece i bandi, anche europei, per il materiale sanitario, a partire da aghi e siringhe.

Sorgente: Conte chiude allo sci: no a vacanze sulla neve o si ripete Ferragosto | Rep

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