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L’ordine è tornato a Minneapolis dove la polizia con il supporto della Guardia Nazionale è riuscita a riprendere il controllo delle strade ma…

NEW YORK – L’ordine torna a Minneapolis dove la polizia spalleggiata da 13.000 soldati della Guardia Nazionale è riuscita a riprendere il controllo della città, ma la tensione divampa in altri focolai, a Washington dove la Casa Bianca finisce sotto assedio e “oscurata”; a Los Angeles; a Philadelphia. In molte decine di città di tutta l’America anche domenica sono continuate le proteste al sesto giorno dalla morte di George Floyd, l’afroamericano ucciso da un poliziotto a Minneapolis. Se nel corso della giornata i cortei di massa hanno riempito le piazze in modo pacifico, con l’arrivo dell’oscurità e allo scattare del coprifuoco hanno preso il sopravvento le frange più violente. A Washington alcuni manifestanti sono riusciti ad appiccare un piccolo incendio a pochi metri dai cancelli della Casa Bianca, in Lafayette Square. Il Secret Service che protegge il presidente e la sua famiglia ha dovuto spostare Donald e Melania Trump nel bunker di emergenza sotto la Casa Bianca. L’evacuazione del presidente e della First Lady è durata circa un’ora, con le fiamme ben visibili dalla sede del potere esecutivo, prima che il Metropolitan Police Department riuscisse a sgomberare Lafayette Square. Durante l’operazione “salvare Trump e Melania”, per sicurezza sono state spente quasi tutte le luci nel palazzo presidenziale, per ridurne la visibilità dalla piazza.
Sull’altra costa una delle aree più chic nell’area metropolitana di Los Angeles è stata teatro di una scena che è diventata emblematica.

Sorgente: Morte Floyd: la protesta oscura la Casa Bianca, evacuati i Trump, Los Angeles vittima dei saccheggi – la Repubblica

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