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Genova – È un grafico, un’elaborazione tecnica. Ha una straordinaria rassomiglianza con il gioco dell’oca, ricco di insidie, stop, tranelli, ripetizioni.

 

È il percorso dell’iter che porta, in Italia, ad autorizzare e a dare il via libera a una nuova opera.Cinque anni in media per arrivare dai passi preliminari all’approvazione. A quel punto mancano ancora la gara d’appalto, l’affidamento dei lavori al vincitore e finalmente l’apertura al traffico. Sempre che non ci siano ulteriori intoppi, tipici del sistema Italia: inadempimenti, rescissioni, crack economici delle imprese coinvolte. Sono le circostanze che nella nostra regione non hanno ancora permesso di concludere la realizzazione di importanti interventi, come le varianti dell’Aurelia alla Spezia e a Savona e il raddoppio del tunnel del Col di Tenda, passaggio tra Ventimiglia e il Piemonte.Il grafico è stato realizzato da Anas ed è il plastico dettaglio che illustra le dichiarazioni del presidente dell’Agenzia nazionale delle strade Claudio Gemme nei giorni scorsi al Secolo XIX: «Ci vogliono spesso almeno 23 passaggi prima di poter far partire un’opera». Un ingorgo burocratico che impedisce di agire in velocità. In un momento in cui gran parte del mondo politico e amministrativo chiede decisioni e realizzazioni rapide, rappresenta un macigno sulle aspettative.

Sorgente: Grandi opere, il gioco dell’oca della burocrazia italiana allunga a dismisura i tempi di realizzazione – Il Secolo XIX

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