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Aerei, rischio stop al bagaglio a mano per evitare il contagio in volo

È una delle indicazioni che compare nelle prime linee guida globali dell’Icao, l’agenzia Onu per l’aviazione civile: «A bordo solo con borsette e zaini». Ecco tutte le regole

Leonard Berberi

Il bagaglio a mano potrebbe avere i giorni contati. Per ridurre il contagio in aereo i passeggeri dovrebbero imbarcarsi leggeri, depositando in stiva i trolley — che un tempo finivano nella cappelliera — e salendo con uno zainetto o una borsa da infilare sotto al sedile di fronte. È questa l’indicazione che compare nelle 48 pagine delle prime linee guida globali dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao), la massima autorità nel trasporto aereo commerciale. Si tratta di un pacchetto di suggerimenti utili a riprendere a volare in sicurezza e cercando di contenere la diffusione del nuovo coronavirus.

I dettagli

Le indicazioni sono tante e sono rivolte agli aeroporti, alle compagnie aeree, al personale e chi è impiegato nel cargo. Ma è a pagina 25 del documento che compare un elenco di mosse da implementare a bordo. Tra queste, appunto, quella che riguarda il bagaglio a mano. Secondo l’Icao «i passeggeri dovrebbero essere incoraggiati a viaggiare nel modo più leggero possibile, con tutte le valigie registrate e mandate in stiva, ad eccezione degli effetti personali di dimensioni ridotte che possono stare sotto al sedile». Toccherà ai singoli Stati e alle compagnie aeree tradurre l’indicazione in qualcosa di concreto, ma intanto le prime avvisaglie ci sono già: alcuni vettori invitano i clienti a imbarcarsi con l’essenziale.

Le ragioni

Il suggerimento anti-contagio dell’imbarco senza trolley nasce dalle evidenze pratiche: al momento dell’imbarco e dello sbarco ci sono troppe occasioni di contatto tra i passeggeri. Così come si sta troppo vicini quando un viaggiatore ha bisogno di prendere qualcosa dalla valigia messa nella cappelliera. Per non parlare delle frizioni — e dei litigi — che si registrano quando di posto proprio nelle cappelliere non ce n’è più, costringendo hostess e steward — altra occasione di contatto — a trovare un’altra sistemazione per il bagaglio a mano. È in ogni caso una misura destinata a far discutere perché negli ultimi anni la possibilità di imbarcarsi con il trolley è diventata una delle fonti di ricavo delle compagnie aeree low cost che per questo fanno pagare un extra al momento dell’acquisto del volo.

L’uso dei bagni

Il documento dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile mette nero su bianco anche indicazioni che potrebbero avere conseguenze sui bisogni fisiologici. Almeno uno dei bagni dell’aereo deve essere dedicato all’equipaggio «purché rimangano disponibili servizi igienici sufficienti per l’uso dei passeggeri senza favorire l’assembramento». E ancora: «Ove possibile i passeggeri devono utilizzare un gabinetto designato in base all’assegnazione dei posti per limitare i movimenti dei passeggeri in volo».

Il caso Italia

Le linee guida, poi, stabiliscono che i viaggiatori dovrebbero essere fatti sedere in aereo ad almeno un metro di distanza tra loro per evitare il rischio contagio. Ma questo soltanto quando è possibile. Perché in caso di velivolo pieno sono sufficienti le mascherine, la riduzione al minimo delle interazioni e l’invito a stare seduti per evitare di incrociare le altre persone. Si tratta di indicazioni che collocano l’Italia al vertice tra i Paesi con le misure più restrittive al mondo: almeno fino al 3 giugno sui voli nazionali e internazionali (in arrivo e partenza) il sedile centrale dovrà essere tenuto vuoto, facendo volare gli aerei per un terzo vuoti. Per legge.

La norma aggiornata

Un piccolo miglioramento, in Italia, a leggere l’evoluzione delle norme. Perché fino a pochi giorni fa il ministero della Salute prevedeva un distanziamento di almeno un metro, cosa che costringeva le compagnie — a partire da Alitalia — a tenere due sedili vuoti per ogni posto occupato. Ma con una lettera del 26 maggio l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha chiarito alle compagnie che considerando la configurazione interna degli aerei e la posizione degli schienali sarebbe stato sufficiente bloccare la vendita di un solo sedile centrale per soddisfare la prescrizione di legge. Si cerca ora di capire se il 3 giugno in Italia le compagnie aeree potranno vendere tutti i sedili o la restrizione di capacità proseguirà.

Dalle mascherine alla biometria

In generale, si legge nel documento dell’agenzia Onu dell’aviazione civile, bisogna indossare le mascherine in aeroporto e in aereo, si deve ricorrere il più possibile al check-in online, così da evitare di rivolgersi ai banconi (se non per esigenze particolari) e procedendo verso i vari varchi di controllo con una carta di imbarco elettronica. Non solo. Secondo l’organizzazione gli scali dovrebbero installare sempre di più tecnologia contactless — compresa quella biometrica — per il deposito del bagaglio da stiva, gli acquisti ai duty free e l’imbarco. «Questo eliminerebbe o ridurrebbe in modo significativo il bisogno di contatto con i documenti di viaggio tra lo staff e i passeggeri».

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