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Pene inasprite, un baretto su dieci pizzicato a vendere alcolici ai giovanissimi, quasi cinquanta minori nell’ultimo periodo sorpresi a consumare super alcolici e controlli serrati nei weekend nelle zone della movida. Tutto questo però ancora non basta. Come emerge dall’inchiesta del Mattino, quella dei minori dediti al consumo di alcol è diventata una vera e propria emergenza. Da qui l’idea dell’assessore ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, di istituire una task force mettendo in rete comitati, Municipalità, Asl ed associazioni di genitori attive contro il fenomeno del consumo e la vendita di alcol a minori.

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Impegnati sul territorio gli agenti dei vigili urbani, con un’Unità operativa dedicata, quella per la Tutela minori ed Emergenze Sociali. Secondo i dati diffusi dal comando dei caschi bianchi, guidato dal generale Ciro Esposito, sono stati 110 i baretti controllati e 15 quelli verbalizzati per la vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni, nell’ultimo trimestre. Sette esercenti sono stati poi deferiti all’autorità giudiziaria per la violazione che punisce chi vende e cede alcolici a minori. Questa una fotografia degli ultimi novanta giorni rispetto alle operazioni messe in campo dai vigili di Napoli. In sostanza un esercizio commerciale su dieci è stato pizzicato a vendere alcolici a giovanissimi. Il dato è disgregato e se si aggiungono le operazioni delle altre forze di polizia i numeri diventano naturalmente più corposi. Basti pensare che soltanto la polizia municipale nell’ultimo periodo ha sorpreso circa dieci soggetti a vendere alcolici a minori. Tutti verbalizzati e segnalati all’autorità, per un reato che prevede una pena fino ad un anno di reclusione e in caso di recidiva sia sanzioni amministrative che la sospensione dell’attività fino a tre mesi. Punita un’attività che somministrava super alcolici ai minori in via San Sebastiano, nel cuore del centro antico, zona ormai stracolma di baretti che offrono cicchetti a un euro.

Durante gli ultimi controlli, in un esercizio del centro storico è stata accertata una recidiva alla stessa infrazione, vendita alcolici a ragazzi minorenni, per cui si è proceduto alla segnalazione agli uffici competenti dell’amministrazione comunale per i provvedimenti conseguenziali finalizzati alla sospensione dell’attività. Mentre nella zona a ridosso di corso Umberto I è stato individuato all’interno di un locale aperto al pubblico e privo di addetti un distributore automatico che erogava bevande alcoliche senza alcuna verifica dell’età, così come previsto dalla normativa. Il distributore è stato posto sotto sequestro penale e il gestore dell’attività è stato denunciato. Durante le attività sono stati intercettati 46 minori sorpresi a consumare bevande alcoliche: i ragazzini sono stati affidati ai genitori.

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L’Unità Tutela emergenze sociali e minori, inoltre, allo scopo di promuovere la formazione dei giovani in materia di comportamento stradale, con particolare riferimento ai rischi conseguenti all’assunzione di sostanze stupefacenti e di bevande alcoliche, ha avviato una collaborazione con le scuole secondarie di primo grado del territorio napoletano allo scopo di avvicinare gli studenti alle istituzioni ed alla legalità, informandoli sui temi dell’educazione stradale e delle dipendenze da tabacco, droghe, alcol e gioco. «Questo è un fenomeno a noi noto tanto e non siamo rimasti a guardare – spiega l’assessore ai Giovani del Comune Clemente – Già nella prima ordinanza movida del 2018 avevamo inasprito le sanzioni per la vendita di alcol a minori, ma continuando ad insistere il fenomeno e registrando tante infrazioni a seguito dei controlli, che ogni weekend sono stati e vengono fatti, ad ottobre 2019, in occasione del rinnovo dell’ordinanza movida, ho voluto un forte inasprimento e la novità della multa fino a 2mila euro. Dopo il primo verbale si passa a tre mesi di chiusura per chi vende alcol ai minori. Abbiamo anche previsto nell’ordinanza 2019 alcune aree come piazza Vanvitelli, via Merliani, San Martino, che si sono aggiunte a quelle già monitorate da tempo, come Chiaia e via Aniello Falcone». L’assessore Clemente poi annuncia: «L’idea adesso è quella di creare una rete tra Comune, Asl e associazioni per monitorare e prevenire questo fenomeno. Bere per i giovanissimi non può diventare come postare una foto su Instagram. Si deve puntare a sensibilizzare i giovani a momenti di condivisione e sport con modelli positivi per un divertimento consapevole».

Sorgente: Alcol ai minorenni, cento bar nel mirino a Napoli: «Sanzioni severe» – Il Mattino.it

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