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Dall’est Europa all’Afghanistan la Cia ha catturato, torturato e a volte ucciso migliaia di sospetti terroristi, insultando lo Stato di diritto

Nelle guerre, ufficialmente dichiarate o meno, che si svolgono oggi giorno in numerose parti del mondo, per i vari contendenti è essenziale poter conoscere il più possibile del potenziale, delle sedi e delle relazioni occulte del nemico.

Queste notizie raramente possono essere ricevute da prigionieri catturati nei vari teatri di guerra e lo sono estorcendole loro con particolari sistemi di tortura. Questi metodi non sono però ammessi dalle leggi di diritto internazionale e neppure da quelle degli Stati in conflitto: ecco allora che, per sfuggire a queste leggi, gli Usa ricorrono a una operazione – la “Extraordinary rendition”, “consegna straordinaria” – per mezzo della quale i prigionieri da loro catturati e ritenuti in possesso di notizie interessanti vengono sottratti alla Giustizia ordinaria e consegnati segretamente a Paesi terzi che li accolgono ( a fronte di benefici economici o politici) senza registrazione alcuna in prigioni segrete. Così i prigionieri diventano ‘ Ghost detained’, detenuti fantasma, privati di ogni protezione legale, in quanto giudicati – secondo una definizione del Segretario alla Difesa Usa Donald Rumsfeld ( Presidente George W. Bush) «combattenti nemici illegali» e quindi non protetti, come ‘ prigionieri di guerra’, dalle Convenzioni di Ginevra. In questo modo le istituzioni governative e militari di intelligence possono agire su tali prigionieri usando anche metodi che in patria non sarebbero loro concessi.

Occorre però disporre di Nazioni disposte a favorire l’operazione ed esse vennero facilmente trovate: quali sono? la Lituania ove, nel 2001, con la operazione ‘ Amber Rebuff’, furono inviati nelle prigioni (‘ violet sites’ di Rudnikai e di Antavillarí) individui catturati dagli Usa in Afghanistan; la Romania, che accolse prigionieri degli Usa nella base dello Esercito a Míchail Kogalniceanu vicino a Costanza e nelle prigioni dello Ufficio governativo Orniss a Bucarestt (‘ red sites’); la Polonia, che offrì le prigioni delle basi aeree di Szymany e di Stare Krejkute (‘ blu sites’); la Thailandia, che fornì il vecchio aeroporto di Don Muong vicino a Bangkok e una prigione nella provincia di Udon Tani (‘ green sítes’; l’ Irak che concesse agli USA di installare prigioni a Abu- Ghraib oltre che lo stesso Afghanistan ove furono installati le basi aeree di Bagram e di Kabul (‘ Salt Pít’) oltre a altri 4 luoghi di prigioni contrassegnati come ‘ cobalt’,’ grey’, ‘ orange’ e ‘ brown’ sites.

Altri Paesi ( Ucraina, Kosovo, Macedonia, Bulgaria, Pakistan e Lahore) sono sospettati di fornire ‘ black sites’ agli Usa e ben 54 sono quelli che permettono l’utilizzo dei loro aeroporti per gli scali degli aerei USA che trasportano ‘ Ghost deteined’ nelle varie destinazioni. Si sospetta inoltre che anche a Sanava nello Yemen e a Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti, individui sospettati di terrorismo vengano sottoposti a torture con la supervisione di personale americano.

In tutti questi luoghi i detenuti sono posti a condizioni di vita, inumane e sottoposti a torture crudeli per ottenerne informazioni o per punizione. Ma a questo proposito non si può tacere che punizioni durissime sono praticate dagli americani anche a carico dei loro concittadini delinquenti o sospetti di connivenze con nemici/ nei loro penitenziari metropolitani ( Marion nell’Illinois, Florence nel Colorado, Mariane in Florida, Terre Haute in Indiana, Mac Alister in Oklahoma) ove i detenuti ( per lo più musulmani) definiti “displa ced persons’ sono sottoposti ad opera delle’ Communications Menagement Units’ create da George W. Bush nel 2010 a trattamenti indegni di una nazione civile.

I più famosi di questi luogh” black sites” sono Abu Ghraib in Irak, Bagram in Afghanistan e Guantanamo nell’isola di Cuba.

Abuu Ghraib è la prigione centrale di Baghdad, capitale dell’ Irak, e si estende per 14 ettari, ha una quarantina di celle in acciaio, ciascuna delle quali misura m 4 x 4, ed è sorvegliata da 24 torrette di guardia lungo il suo perimetro. Divisa in due parti, di cui una è rimasta sotto il governo iracheno per la detenzione di delinquenti civili, e l’altra concessa totalmente, dal 2006, . agli USA. Una inchiesta della rete televisiva newyorkese CBS denunciò pubblicamente che, nella prigione, venivano praticate sistematicamente torture sui sospetti terrori- sci detenuti, per cui il Segretario alla Difesa di George W. Bush, Donald Rumsfeld, fu costretto a una ufficiale ammenda per l’accaduto e alla chiusura della prigione nel 2008. Essa fu riaperta con gli stessi scopi nel febbraio 2009 dal Presidente Barak Obama e richiusa definitivamente dallo stesso Obama ( aprile, 2014).

Bagram è una base aerea militare degli USA concessa nell’aeroporto situato a 60 km a nord- est di Kabul, capitale dell’Afghanistan, nella quale si trovava, negli anni Ottanta, all’epoca della loro invasione del Paese, una struttura costruita dai sovietici. Al momento del loro abbandono del Paese, gli americani vi subentrarono e trasformarono l’edificio sovietico in un centro per detenervi i sospetti terroristi islamici talebani catturati (‘ Parwan Detention Center’). Esso venne aperto alla fine del 2001, ed era costituito da 8 celle di isolamento in legno compensato, pavimento di cemento e tetti di lamiera, recintate da cinque cordoni di filo spinato. Torture e vessazioni vi furono praticate non solo a carico di sospetti terroristi adulti, ma anche – secondo una inchiesta- scoop del ‘ New York Times’ – su adolescenti, e che, nella prigione, vi sarebbero stati detenuti nelle celle degli adulti anche circa 200 bambini. Il ‘ Parwan Center’ venne chiuso nel dicembre 2014 per ordine del Presidente Obama e, negli anni in cui fu attivo, vi furono detenuti 65 sospetti terroristi di cui due deceduti sotto interrogatorio.

Guantanamo è una baia di 116 km larga 7 metri e lunga 23, ottimo porto naturale, che si trova nella punta sud- est dell’isola di Cuba, a 20 km dall’omanima città, della quale, dal 1903, in base al Trattato stipulato dai Presidenti Theodore Roosevelt, americano e Thomas Palma, cubano (‘ Cuban American Treaty’), gli USA hanno ottenuto la concessione perpetua al suo uso, a fronte del pagamento di 2000 dollari oro all’anno ( la baia restava tuttavia proprietà del Governo cubano). Dal 1920 gli Usa vi hanno installato una base militare aeronavale della US Navy e del USA Marine – Corp ( nota anche con l’acronimo di GTMO) ed è oggi presidiata da circa 10.000 tra marinai e marines al comando dell’Amm. John Ring. Fornita di scuole, chiese protestanti e cattoliche, cinema, palestre, supermercati, nonchè, dal 2002, di una prigione nella quale sono detenuti i ‘ combattenti nemici illegali’ di Rumsfeld, connessi al terrorismo di matrice islamica. La prigione è formata da tre campi. I detenuti sono costretti in celle d’acciaio, senza luce né aria fresca e caldo soffocante per 22 ore al giorno, con scarso cibo costituito da grassi animali vietati ai musulmani, spesso incatenati mani e piedi per gli spostamenti e periodicamente sottoposti a interrogatori. Diventato noto nel mondo per le sistematiche violazioni delle Convenzioni internazionali sui prigionieri di guerra nel 2009 – a seguito di denunce pubbliche di Amnesty International – il Presidente Barak Obama ordinò la chiusura del carcere, ma il Senato respinse tale decisione con 86 voti contrari contro 6. Nel frattempo, 673 prigionieri erano stati rilasciati sui 780 presenti nelle carceri nel 2003: oggi ne restano ancora 107, il cui destino è sempre più precario poiché l’attua le Presidente Donald Trump ha recentemente dichiarato l’abbandono del progetto di chiusura della prigione.

I ‘ trattamenti di interrogatorio avanzati’ che vengono praticati vengono effettuati sulla base di quanto descritto in un libro a titolo ‘ Enhanced Interrogation Techniques’. Con precisione le tecniche di tortura da applicare ai prigionieri e soprattutto i limiti che i torturatori non devono superare al fine di procurare dolore ma non la morte: e queste tecniche furono da loro personalmente seguite nel carcere ‘ Salt Pit’ di Kabul, e prevedono l’esecuzione di una o più di 13 metodiche: la manipolazione nutrizionale, la deprivazione sensoriale, la privazione del sonno, l’isolamento assoluto, la nudità costante con obbligo di ripetute masturbazioni di fronte a personale militare femminile; ‘ attention grasp’ ( testa del prigioniero bloccata da due mani e poi mossa velocemente e ripetutamente dai due lati dal torturatore); la sodomizzazione obbligata fra prigionieri e con guardie carcerarie; ‘ Wall standing’ ( prigioniero appoggiato a mani aperte contro un muro coi piedi di- stanti da esso, costretto a restarvi in modo che tutto il peso del corpo gravasse sulle dita delle mani); getti di acqua bollente e ghiacciata; bendaggio degli occhi per lungi periodi; aizzamento di cani feroci a dilaniare gli arti dei prigionieri; ‘ colpi peronieri’, cioè lesioni dei nervi peroneali con conseguente definitiva claudicazione; e soprattutto ‘ Waterboarding’ ( soffocamento del prigioniero posto a testa all’ingiù con un telo sul viso sul quale viene versata acqua in quantità). Gli esecutori di tali trattamenti sono appartenenti alle Forze di Polizia militare e dell’Esercito degli USA e pare che, in talune circostanze, vi abbiano preso parte anche elementi del Regno Unito. Le condizioni dei detenuti nelle prigioni segrete degli USA sono documentate ampiamente da fotografie scattate dai militari nei vari penitenziari e in svariate condizioni; sono state rappresentate dal pittore Fernando Botero in alcune terrificanti tele presentate anche in una Mostra a Roma nel 2005; e in alcuni film ( The road to Guantanamo dí M. Wínterbottom e M. Whítecross; Taxi to the dark di Alex Gigney e il drammatico X Ray di Peter Sattler).

 

Sorgente: Prigioni segrete la sporca guerra – Il Dubbio

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