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Questa mattina la Gdf di Bologna ha eseguito tre misure cautelari nei confronti di Astorri, Cicognani e un’altra figura apicale. I reati contestati sono quelli di falso in bilancio e manipolazione del mercato. Sequestrati beni per 150 milioni | Bio-on/1, il fondo Quintessential torna all’attacco | Bio-on/2, le risposte all’esposto Qcm

di Andrea Montanari

E’ durato 12 anni il volo di Bio-on , la società bolognese specializzata nella produzione di bioplastiche totalmente biodegradabili (realizzate attraverso la fermentazione batterica dei residui della barbabietola da zucchero e della canna da zucchero), controllata e guidata da Marco Astorri e Guido Cicognani che era arrivata, grazie a una lunga bolla speculativa a valere qualcosa come 1,4 miliardi – unico Unicorn italiano dopo il fenomeno Yoox – nel luglio di un anno fa, dopo aver messo a segno balzo prodigiosi e spesso incomprensibili a Piazza Affari, al puntò che tocco il suo massimo storico intraday di 67,7 euro, rispetto ai 5,82 euro del debutto.

Una parabola inspiegabile per una società che lo scorso 30 giugno aveva dichiarato ricavi per 917mila euro e un ebitda negativo di 4,9 milioni, con una pfh negativa schizzata a 41 milioni, quando invece a fine 2018 fatturava oltre 50 milioni con quasi 12 milioni di utile netto e una pfn negativa di 22,5 milioni (il dato era positivo per 24 milioni a inizio 2018). Mentre per l’intero 2019 Astorri aveva preannunciato ricavi vicini ai 100 milioni con il passaggio dall’Aim allo Star, salvo poi ritrattare nei giorni scorsi e porre l’asticella del giro d’affari a una più modesta soglia dei 20 milioni.

In estate il fondo Usa Quintessential Capital Management aveva elaborato un paper intitolato “Una Parmalat a Bologna?”, facendo tornare alla luce il più grande crack della storia finanziaria e borsistica italiana, quella dell’azienda alimentare di Collecchio che aveva 13 miliardi di ricavi e altrettanti miliardi di debiti.

Questa mattina i finanzieri del comando provinciale di Bologna, dando seguito all’inchiesta denominata Plastic Bubbles, ha eseguito tre misure cautelari nei confronti degli esponenti apicali della società (Astorri è presidente e Cigognani è vice presidente), ritenuti responsabili dei reati di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato.

Una svolta improvvisa dell’inchiesta aperta da qualche mese dalla Procura di Bologna – il fasciolo lo sta gestendo il procuratore aggiunto Francesco Caleca – che poi aveva portato anche i colleghi milanesi a occuparsi della vicenda, dopo un esposto dello stesso Quintessential e dopo l’avvio delle verifiche avviate, come anticipato nei giorni scorsi da La Stampa, della Consob che ha acceso un faro sui bilanci di Bio-On .

Nella giornata odierna, fanno sapere dal comando della Gdf bolognese sono tra l’altro in corso numerose perquisizioni in Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio e contestualmente si è proceduto al sequestri di beni per un valore complessivo di 150 milioni, la somma definita pari al valore del profitto del reato.

Un vero colpo da ko per la società che da mesi stava viaggiando sull’ottovolante in borsa – a lungo, come confermano i dati di Borsa, scambiava più titoli di tutte le altre società quotate all’Aim messe assieme – e che proprio ieri aveva fatto sapere che, “in relazione alle necessità finanziarie per i prossimi 12 mesi a partire dallo scorso, già quantificate in 24 milioni nella relazione semestrale consolidata al 30 giugno, la somma di 10 milioni sarà resa disponibile dai soci fondatori rilevanti Astorri e Cicognani, ciascuno dei quali ha sottoscritto impegno irrevocabile di finanziamento per una durata di 12 mesi senza interessi, di cui alla data odierna sono stati versati 6,5 milioni”, mentre altri 900mila euro “sono sati resi disponibili a titolo di finanziamento senza interessi, e quindi risultano già versati, dal socio fondatore Capsa”.

All’evoluzione dell’inchiesta dei magistrati di Bologna potrebbero seguire nuovi fascicoli o capi d’imputazione dalla Procura di Milano che continua a lavorare al dossier Bio-On  come la stessa Consob.

Va ricordato che a fine settembre il Nomad EnVent aveva rimesso il mandato assunto nel dicembre del 2015: il suo ruolo è stato preso in questi giorni da Baldi Finance. Va sottolineato, infine, che nell’inchiesta della Commissione di vigilanza presieduta da Paolo Savona è finita anche Banca Finnat , global coordinator e specialist di Bio-On

Sorgente: Bio-on: arrestati i vertici aziendali – MilanoFinanza.it

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