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Mentre la Mare Jonio è al quinto giorno di blocco in mare al largo di Lampedusa, la Eleonore, nave della ong Mission Lifeline, con oltre 100 migranti soccorsi a bordo, respinta nei giorni scorsi sia dall’Italia che da Malta, ha dichiarato lo stato di emergenza entrando in acque italiane e dirigendosi verso il porto di Pozzallo. La decisione di forzare il divieto, come apprende l’Adnkronos, è stata presa dopo una tempesta di acqua che si è abbattuta sulla imbarcazione con a bordo i migranti soccorsi nel Mediterraneo. Il comandante Reisch ha avvertito le autorità di essere entrato in acque italiane annunciando che molte persone sono sul ponte «completamente bagnate» e molte altre soffrono il mal di mare.

La nave Eleonore è entrata nel porto di Pozzallo. In banchina si trovano già le forze dell’ordine e la Guardia Costiera che stanno attendendo l’approdo della nave. Le operazioni attracco e lo sbarco dei migranti dovrebbero cominciare tra circa mezz’ora.

Migranti, nuovo sbarco a Lampedusa: decine di maghrebini a bordo di una barca in legno

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Finanza pronta al sequestro. La Guardia di Finanza, come apprende l’Adnkronos, sta per procedere al sequestro amministrativo della nave ‘Eleonorè che è entrata senza autorizzazione in acque territoriali italiane, nonostante il divieto firmato dal Governo. Tra poco la motovedetta della Gdf raggiungerà la nave, che fa ritta verso Pozzallo, e consegnerà il provvedimento al comandante tedesco. A bordo ci sono un centinaio di migranti, tra cui 30 minori.

Sulla vicenda interviene Matteo Salvini: «Leggi e confini vanno rispettati. Se qualcuno pensa di fregarsene senza conseguenze ha sbagliato di grosso e ha sbagliato ministro: faccio e farò di tutto per difendere l’Italia». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito della nave tedesca Eleonore che sta facendo rotta verso Pozzallo.

La telefonata del sindaco. Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna ha telefonato al comandante della nave ‘Eleonorè che sta facendo rotta verso Pozzallo dopo avere forzato il divieto di ingresso in acque territoriali. «Ho telefonato al comandante della nave Claus Petere Reisch – dice il sindaco all’Andkronos – e mi ha detto che la situazione a bordo è complicata. Anche se ha specificato che non le condizioni sanitarie a bordo non sono drammatiche». «Mi ha detto che ha deciso di forare il blocco – spiega – perché questa notte c’è stata una forte tempesta e molti naufraghi non hanno modo di potere stare sotto coperta. Altri soffrono il mal di mare e stanno molto male». L’arrivo a Pozzallo è previsto per le 11.30 circa.

Al quinto giorno dal salvataggio operato dalla nave Mare Jonio, bloccata fuori dalle acque territoriali di Lampedusa, «è sempre più dura» per i 31 migranti ancora a bordo, «anche se si resiste insieme. Alcune delle persone soccorse hanno smesso di bere e di mangiare. Ieri si è dovuta imbarcare e rimanere a bordo una psichiatra per dare tutta l’assistenza possibile», fa sapere Mediterranea saving humans. Stanotte sulla Mare Jonio, spiega la ong, «il temporale ha terrorizzato i 31 naufraghi ancora a bordo. Lampi, tuoni e vento forte sono bastati per farli iniziare a tremare. Sono persone traumatizzate da un vissuto di violenze e torture di cui portano i segni addosso, e da una tragica traversata in mare in cui hanno perso tra le onde almeno sei compagni di viaggio. Per tutti si è tornati a chiedere un’evacuazione che è stata negata».

La ong ha inviato «una richiesta di revoca del divieto di ingresso in acque territoriali ai ministri che l’hanno firmato e siamo tornati a chiedere un porto sicuro di sbarco prima possibile, come è nostro diritto, e soprattutto diritto dei naufraghi, avere. Il Decreto sicurezza bis – aggiunge – illegittimo e incostituzionale, si basa sulla presunzione del pericolo di ingresso delle persone rispetto alla sicurezza dello Stato. Abbiamo allegato alla richiesta le loro storie. Rappresentano un insieme di sofferenze e diritti negati, sono davvero questi i nemici di cui avere paura?». «L’equipaggio – prosegue Mediterranea – continua a prendersi cura, ora dopo ora, di ognuna di loro, mentre è previsto un peggioramento importante delle condizioni meteomarine che metterà ulteriormente a repentaglio la sicurezza di tutti. Queste donne e questi uomini non devono essere il nuovo oggetto di liti politiche e propaganda, ma rappresentare il simbolo di un cambiamento culturale possibile, che restituisca l’anima a questo paese rimettendo al centro l’umanità e i diritti. A chi serve questo spettacolo della cattiveria? Devono sbarcare tutti in barella? Fateli scendere sulle loro gambe. E basta».

Intanto stamani ci sono stati due sbarchi “autonomi” a Lampedusa. Un’imbarcazione, con a bordo una trentina di migranti, è stata intercettata e bloccata dalla Guardia di finanza a poche miglia dalla costa di Lampedusa (Ag). I migranti sono stati «scortati» dalle Fiamme gialle al molo Favaloro. A cala Spugne l’atro sbarco di decine di maghrebini, soprattutto tunisini, a bordo di una imbarcazione in legno.

Sorgente: Migranti, nave Ong forza il divieto: la Finanza è pronta al sequestro | Il Mattino

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