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La leader di FdI: “Un governo che garantisce burattinai e manovratori. La gestione della crisi da parte della Lega ha finito per creare parecchia confusione”

ROMA. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è convinta che «questo governo non avrà una vita lunghissima».

Ne è proprio sicura?

«Lo spero e ci credo. È vero che la qualità della colla per rimanere attaccati alle poltrone è buona, ma siamo di fronte a due partiti e due classi dirigenti che si detestano. Stanno insieme solo con il dichiarato intento di impedire agli italiani di votare liberamente, di avere un governo stabile e omogeneo. Le loro parole tradiscono un disprezzo per la democrazia e al posto di chiamare alle urne gli elettori veri usano la farsa della piattaforma Rousseau. Pensano all’infornata di nomine pubbliche che nel 2020 andranno a scadenza e a eleggere Prodi alla presidenza della Repubblica, espressione delle consorterie europee che ha già svenduto gli interessi italiani».

Quindi almeno fino al 2022, anno in cui verrà eletto il nuovo capo dello Stato, reggerà la maggioranza giallo-rossa?

«La brama di potere e la miseria umana può fare miracoli, ma aspettiamo di vederli all’opera con i loro personalismi esasperati. Nasce un governo che garantisce i burattinai e i manovratori della speculazione. Al presidente Mattarella ho detto chiaramente che il presidente della Repubblica non è un notaio. Se nasce una maggioranza distante dalla volontà popolare, può comunque sciogliere il Parlamento. Non mi permetto di dare lezioni di diritto costituzionale al presidente, ma non è obbligato a fare la scelta che sta facendo. Poi non accetto lezioni di certi soloni che vogliono solo salvare le poltrone, turlupinare i voti degli italiani aumentando le tasse, introducendo lo ius soli, aprendo i porti, come i giallo-rossi faranno».

Volevate la crisi di governo e Salvini ha staccato la spina, ma ora vi trovate il Pd al governo. Salvini ha sbagliato? Non ha previsto la mossa di Matteo Renzi?

«Non si può fare gli allenatori a fine partita. Io avevo chiesto un’altra cosa: staccare la spina al governo il 27 maggio, all’indomani delle elezioni europee. I tempi sarebbero stati diversi, avremmo avuto il tempo per la manovra economica, il voto anticipato sarebbe stato automatico. La gestione della Lega di questa crisi ha creato parecchia confusione, soprattutto quando è stato proposto a Di Maio di fare il premier. Era auspicabile più condivisione tra i partiti di centrodestra, ma adesso pensiamo a fare opposizione dura e coerente».

Sembra che si profilino due tipi di opposizioni, visto che Berlusconi considera il sovranismo deleterio, causa dell’isolamento dell’Italia.

«Mi sfugge perché abbia fatto queste considerazioni, scegliendo di attaccare più noi che il governo nascente».

Da Forza Italia ci sarà un sostegno esterno quando i voti del Senato saranno a rischio?

«Non credo che Fi si voglia prestare a puntellare questo governo di sinistra. Mi sfugge però il posizionamento. Non capisco quale sia la linea, se quella di Tajani, della Carfagna, della Bernini… Io so quello che farà Fratelli d’Italia. Il giorno della fiducia saremo in piazza Montecitorio con le bandiere tricolori, una manifestazione aperta a tutti, anche a quei grillini che hanno votato contro il Pd e si trovano il Pd al governo. Poi se ci saranno provvedimenti che mi convincono, io li voto, come ho fatto sul taglio dei parlamentari. Ma quando sento parlare di opposizione responsabile avverto odore di inciucio ».

Sorgente: Giorgia Meloni: “Vogliono Prodi al Colle per svenderci all’Europa” – La Stampa

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