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Chi prova a commentare le dirette del ministro dell’Interno usando parole o espressioni che richiamano alcuni recenti scandali che hanno coinvolto la Lega viene bloccato da un filtro automatico

«Your comment contains a blacklisted word», ovvero «il tuo commento contiene una parola inserita nella lista nera»: questo è il messaggio che si vede comparire chiunque provi a scrivere l’espressione “49 milioni” in risposta a una diretta di Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, su Facebook. Succede lo stesso se si prova a scrivere «Siri» o «Armando Siri» (il sottosegretario alle Infrastrutture leghista costretto a dimettersi dopo le accuse di corruzione); oppure se si cita la città di Legnano, il cui sindaco — il leghista Gianbattista Fratus — è ai domiciliari con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. Una scelta, quella di bandire queste parole, che non è passata inosservata e che sta suscitando non poche polemiche.

Le parole proibite

L’espressione «49 milioni» fa riferimento alla cifra che la Lega, in seguito a una condanna (confermata anche in appello), deve restituire allo Stato a titolo di risarcimento per i rimborsi elettorali ingiustamente utilizzati in passato. Negli ultimi mesi, l’allusione ai 49 milioni si è trasformata in una sorta di slogan, usato dagli oppositori di Salvini — e della Lega in generale — per criticare l’operato del suo partito. Anche diversi politici dell’opposizione vi hanno fatto riferimento più volte negli ultimi mesi. «Armando Siri», «Siri» e «Legnano» , pur non essendo diventati dei tormentoni di entità paragonabile a «49 milioni», sono legati a scandali che hanno coinvolto recentemente la Lega. Scandali che gli oppositori di Salvini non mancano di evocare a scopo polemico.

Come funziona la black-list

Su Facebook, gli amministratori di qualunque pagina possono includere alcune parole o frasi in una “lista nera”, capace di filtrare i commenti indesiderati. Il sistema è molto usato, ad esempio, per impedire l’uso di parole volgari. Chi gestisce la pagina Facebook ufficiale di Salvini, però, ha deciso di inserire nell’elenco delle parole proibite termini che di per sé non sono offensivi. Il filtro scatta immediatamente, impedendo quindi in toto la pubblicazione dei commenti. Il divieto risulta essere attivo solamente sulle dirette, e non sui post e i video. L’obiettivo sembra essere quello di evitare che i Facebook Live del ministro siano invasi di commenti che lo staff del ministro giudica, evidentemente, provocatori.

Polemiche e ironie

Quando gli utenti si sono accorti del divieto — a segnalarlo è stata, ad esempio, la pagina Facebook satirica Socialisti Gaudenti — non sono mancate le polemiche. «Quindi sulla pagina di Salvini si può incitare allo stupro, ma “49 milioni” viene censurato in automatico», scrive una cittadina su Twitter. « Questa cosa del “49 milioni” in blacklist sulla pagina Fb di Salvini mi fa sorridere. È vero, è normale nella gestione social bloccare termini molesti ma di solito sono insulti. È la prima volta che vedo bloccare un dato semplice, un numero», scrive un altro. La reazione di alcuni è ironica: ora, sotto alle dirette del ministro Salvini, compaiono alcuni commenti che aggirano i divieti in modo creativo, ad esempio scrivendo «48 + 1 milioni» o «Q U A R A N T A N O V E M I L I O N I».

Sorgente: Nelle dirette FB di Salvini vietate le parole «49 milioni» e «Siri»

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